Il caso di Maria Valtorta o di Anne Catherine Emmerich, fonti di informazioni preziose
L'esperto François Michel Debroise ci fornisce informazioni più complete.
Maria Valtorta, mistica italiana morta nel 1961, una vita ordinaria con un'anima straordinaria. Una delle 18 grandi mistiche mariane. A 23 anni un anarchico la colpì con una sbarra di ferro, provocandole danni permanenti. Per nove anni dovette rimanere costretta a letto. Unì i suoi dolori alla passione di Cristo. Il suo confessore, vedendo la grandezza di quell'anima, le chiese di scrivere la sua biografia. Tutto ciò avveniva nel pieno della II Guerra Mondiale. Dopo aver scritto la sua autobiografia, dal 1943 al 1950, iniziò a ricevere una serie di visioni che trascrisse in 17 volumi, tra i quali la sua opera più conosciuta e polemica, “L'Evangelo come mi è stato rivelato”. In 4.800 pagine riferisce la vita di Cristo, giorno per giorno.
L'opera venne presentata a papa Pio XII, che ne autorizzò la pubblicazione com'era, affermando che i lettori avrebbero stabilito se si trattava di rivelazioni straordinarie o meno. Alla morte di Pio XII il Sant'Uffizio incluse il libro nell'indice nero, ma in seguito la Conferenza Episcopale Italiana ha autorizzato la sua pubblicazione a condizione che si dicesse chiaramente che non si trattava di un quinto Vangelo, ma di un racconto di Maria Valtorta.
Il lettore resta rapito perché l'opera lo introduce nelle scene della vita di Cristo come uno spettatore presente.
Si tratta di una narrazione straordinaria dal punto di vista teologico, storico e scientifico.
Citiamo altri due casi di rivelazioni private.
María de Ágreda, mistica spagnola del XVII secolo, ha avuto visioni della vita di Maria, la Madre di Cristo. I disaccordi tra i suoi vari confessori e l'Inquisizione dell'epoca fecero sì che distruggesse i suoi scritti originali e tornasse a redigerli 35 anni dopo, ma non più sotto dettatura, ma seguendo la sua memoria.
Anche Anne Catherine Emmerich, mistica tedesca del XIX secolo, ebbe una visione completa della vita di Gesù, ma non la scrisse, dettandola invece a un amico poeta che, appassionato dal dettato, introdusse elementi propri e intepretativi.
Nel caso di Maria Valtorta, fu lei a scrivere direttamente, sul momento, ciò che le veniva rivelato.
Paolo VI sostenne la lettura dell'opera della Valtorta, così come padre Pio. Madre Teresa di Calcutta era un'assidua lettrice di quest'opera. Il cinquantenario della morte di Maria Valtorta è stato accompagnato da alte personalità ecclesiali.
Dal punto di vista teologico, sorprende che una donna che aveva ricevuto solo la formazione delle omelie domenicali possa trasmettere contenuti di tale profondità teologica, ovviamente del tutto conformi alla dottrina della Chiesa.
Dal punto di vista storico, i biblisti si sorprendono del fatto che una persona che non aveva studiato possa avere conoscenze tanto dettagliate.
Dal punto di vista scientifico, ci sono innumerevoli dettagli di fauna, flora, fatti, astronomia, tradizioni, gastronomia, geografia, topografia… che hanno portato l'ingegnere e ricercatore Jean-François Lavère a realizzare per 25 anni un repertorio di 12.000 dati dell'opera confermati scientificamente.
Il testo apporta informazioni di grande interesse per la ricerca successiva di storici e biblisti. Ci sono descrizioni dettagliate e suggestive dei 700 personaggi che appaiono nella sua opera. Ad esempio, sono molto ben spiegati personaggi difficili come Giuda o Maria di Magdala.
Impiegando le descrizioni di Maria Valtorta è stato possibile anche realizzare scoperte archeologiche. Il testo della narrazione della vita di Cristo presenta a volte testi di messaggi di Gesù a Maria Valtorta su temi molto diversi.
Per chi fosse interessato alla mia valutazione personale, ho letto l'eccellente versione francese molti anni fa, prescindendo mentalmente dal fatto che sia o meno una rivelazione (omettendo espressamente la lettura delle frasi di Gesù a Maria Valtorta), ed è stato come un film della vita di Cristo che concordava perfettamente con i quattro Vangeli che conoscevo quasi a memoria. Ho pensato che questo libro potrebbe dare molto lavoro ad archeologi e biblisti. Come dice il Catechismo, queste rivelazioni private possono aiutare a vivere più pienamente la Rivelazione.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]