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Crisi nel matrimonio: quando e come cercare aiuto?

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Por tu matrimonio - pubblicato il 17/10/14
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Non sempre la coppia è capace di risolvere le proprie crisi da sola
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che ogni coppia attraversa momenti di tensione, di malintesi, anche di cambiamenti di umore a causa della pressione della vita moderna.

Quando però una coppia tocca spesso il tema della separazione, o le tensioni e i disaccordi sono costanti e sempre più difficili da affrontare, bisogna cercare un aiuto professionale. Se oltre a questo l’aiuto è cercato in tempo, le difficoltà immediate potranno essere gestite senza aspettare che i conflitti raggiungano dimensioni quasi incontrollabili.

Cercare aiuto professionale è sintomo di maturità nella coppia, perché significa che entrambi sono consapevoli che non sempre è possibile risolvere le proprie crisi da soli, e che una persona preparata a questo, e che è al di fuori della situazione, può vedere meglio e in modo oggettivo l’origine del conflitto. Perché questo ricorso dia risultato, è importante tenere in considerazione gli aspetti che tratteremo di seguito.

A chi ricorrere per ricevere aiuto professionale?

– Iniziate parlando con la vostra guida spirituale, il parroco o la persona incaricata della pastorale familiare nella vostra parrocchia. Forse potranno sapere se un ritiro per coppie, un incontro matrimoniale o qualche programma degli uffici per la famiglia potrà aiutarvi.

– Se avete davvero bisogno di un professionista, cercate i centri universitari che offrono consulenza o assistenza psicologica alle coppie. Tra gli psicologi ce ne sono alcuni che si specializzano in terapia di coppia.

– In molti casi si inizia con una terapia individuale, nella quale ciascuno può esprimere ciò che sente e lavorare sui propri conflitti, per poi lavorare come coppia.

Qual è l’atteggiamento migliore nella terapia di coppia?

– L’ideale è non arrivare alla terapia con l’idea fissa della separazione, ma aperti a cercare sempre un’opportunità per migliorare il matrimonio.

– Allo stesso modo, è auspicabile che siano presenti entrambi i coniugi. A volte uno dei due non è sicuro che questa sia la via migliore, o peggio ancora non la ritiene necessaria. Altre persone rifiutano la terapia perché non hanno chiaro il ruolo dello psicologo o del terapeuta, o perché hanno molti timori vedendosi affrontati in molti campi. 

– Se, pur provando con tutti i mezzi, uno dei coniugi rifiuta di andare in terapia, l’altro può farlo comunque, perché se uno dei due riesce a lavorare sui propri problemi, questo può già essere un primo modo per ottenere aiuto per l’altro. Di fatto, quando uno dei due riesce a vedere le cose da un’altra angolazione, trasmette all’altro un messaggio positivo, che non solo aiuterà la relazione, ma può finire per influenzare l’atteggiamento dell’altro, motivandolo a cercare aiuto.

– Se la separazione è già imminente, la terapia può aiutare i coniugi a elaborare il lutto o la separazione nel modo meno traumatico possibile, soprattutto se ci sono figli.

Quando è necessaria una terapia?

– Quando la gelosia inizia ad essere insopportabile e incontrollabile, e diventa motivo costante di discussioni.

– Quando c’è infedeltà. Forse è una delle ragioni per le quali è urgente e necessario cercare una terapia, considerando tutto il danno che provoca e le implicazioni emotive per la persona ferita.

– Quando i rapporti con gli altri (famiglia, figli, amici) stannno interferendo in modo inadeguato nel rapporto di coppia.

– Quando i problemi economici diventano un boomerang costante di conflitti e incomprensioni per la coppia.

– Quando la sessualità è motivo di insoddisfazione per entrambi, perché è una routine o per differenze significative nell’espressione sessuale, o quando è poco gratificante per uno dei due, perché sente che il suo coniuge non lo rispetta o non lo valorizza nella sua identità sessuale.

– Quando c’è una malattia mentale che impedisce un rapporto di coppia armonioso.

– Quando c’è violenza fisica o psicologica da parte di uno dei membri della coppia o di entrambi.

– Quando nel rapporto iniziano a verificarsi espressioni di freddezza, ironie, sarcasmi, con una frequenza sufficiente per intaccare la relazione.

– Quando la comunicazione è deteriorata, arrivando al punto di comunicare solo per risolvere questioni pratiche, o ci sono silenzio ed evasioni prolungati. O, al contrario, quando la comunicazione inizia a basarsi su parole aggressive, insulti e umiliazioni dell’altro.

È importante tenere in considerazione il fatto che si può sempre imparare ad amare di più e meglio, e che la grazia di Dio agisce anche attraverso persone qualificate ad aiutare la coppia. Un rapporto di coppia armonioso e felice prolunga la vita, genera salute e benessere fisico e psicologico. Per questo motivo, conviene cercare aiuto!

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

 

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