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Il matrimonio è una buona notizia

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Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 01/10/15
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La famiglia per riscoprire le vie di un “nuovo umanesimo” nel libro “Il giardino del principio”Il nostro è un tempo poco propizio per costruire famiglia?

E’ vero che non mancano le pressioni sull’istituto familiare e la spinta all’individualismo diffusa nella cultura odierna non aiuta a pensarsi in contesti relazionali, soprattutto se stabili. Tuttavia, ragiona don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Conferenza episcopale italiana e autore di “Il giardino del principio. Cinque vie per un nuovo umanesimo in famiglia” (Editrice Città nuova), le giovani generazioni continuano ad essere affascinate dal “mistero grande” del sacramento delle nozze. Resta insomma, tra mille contorcimenti, come ha rilevato anche il Sinodo straordinario dei vescovi dell’ottobre 2014, un “desiderio di famiglia”. A questo desiderio occorre parlare raccontando “la buona notizia del matrimonio” se si vuole evitare la “vera era glaciale” del mondo, cioè un futuro senza famiglia.

RIDIRE LA FAMIGLIA

Non poesia, ma la prosa del quotidiano: come coniugare la frenesia dei ritmi lavorativi, o ancor più le preoccupazioni dettate dalla mancanza di lavoro, con gli impegni familiari? Come evitare che il matrimonio sia percepito come una serie di obblighi e di divieti, piuttosto che come “luogo” di grazia? Come prestare attenzione a tutte quelle nuove situazioni di fragilità emerse negli ultimi anni: conviventi, persone omosessuali, famiglie segnate dalla lacerazione degli affetti?

UN NUOVO UMANESIMO

La Chiesa italiana, in cammino verso il V Convegno ecclesiale di Firenze (9-13 novembre 2015, In Gesù Cristo il nuovo umanesimo) propone cinque vie per riscoprire un nuovo “gusto per l’umano” attingendo dal Vangelo e dalle sollecitazioni di papa Francesco: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. “Il giardino del principio” si offre allora come strumento per rendere le cinque vie, delle “vie familiari” attraverso le quali trasformare la Chiesa in un’esperienza di famiglia, di fraternità, di maternità e paternità.

L’attenzione che papa Francesco ha suscitato nella Chiesa sul tema della famiglia “ci fa dire – sottolinea mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei che firma la prefazione al testo – che realmente siamo in un tempo di grazia e, nello stesso tempo, ci riempie di responsabilità. Già san Giovanni Paolo II aveva sottolineato che «l’uomo e la donna, unendosi tra loro (nell’atto coniugale) così strettamente da divenire una sola carne, riscoprono, per così dire, ogni volta e

in modo speciale, il mistero della creazione». L’unione coniugale riproduce il giardino del principio”. Allora la sfida oggi per ogni sposo e sposa credenti è “restituire all’umanità, nella relazione coniugale sanata e guarita da Cristo, il profumo di quello che è il giardino del principio”.

UN TESORO IN VASI DI CRETA

Un nuovo manuale per imparare un buon matrimonio? Istruzioni per la famiglia perfetta? Purtroppo – o per fortuna… – le famiglie perfette, incoraggia don Paolo Gentili, non esistono, ma esistono “vasi di creta che nella loro fragilità sono custodi di un tesoro”. Il testo vuole essere piuttosto “una carezza” alle famiglie che sono in Italia, con la consapevolezza che proprio loro con “le gioie e le fatiche quotidiane, sono la più idonea palestra per allenarsi al nuovo umanesimo” magari esercitandosi con le parole raccomandate da papa Francesco: “permesso”, “grazie” e “scusa”.

Lo sguardo illuminante deve essere la “consapevolezza di essere tutti peccatori e feriti”, così che quando nella parrocchia, nel condominio, nei luoghi di lavoro o a scuola, si riescono a creare spazi di comunione, si può sperimentare la “presenza di una rete che sostiene la fragilità della singola famiglia”. Non soltanto ciascuno ha bisogno dell’altro, ma anche la singola famiglia ha bisogno delle altre famiglie: “in questo modo la debolezza diviene la via per sperimentare un nuovo abbraccio di Dio e dei fratelli”. Così, a chi si sposa oggi, può essere offerta la possibilità di “abitare il giardino del principio”.

 

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