Secondo la tradizione popolare “sette spade” attraversano il cuore della Vergine. La Via Matris del santuario di Castelpetroso
Sette stazioni, una per ognuno dei dolori che la Madonna ha sofferto accettando di diventare madre di Gesù, unita a lui nel cammino per condurre gli uomini alla redenzione. E’ nata così la Via Matris, dai racconti evangelici e dalla pietà popolare che attraverso gli episodi della vita della Vergine con la sua mite accettazione dell’Incomprensibile agli uomini, imparava a confrontarsi con il mistero del dolore.
A IMITAZIONE DELLA VIA CRUCIS
Le origini della Via Matris sono oscure, probabilmente nella penisola ispanica; di certo nasce a imitazione della Via Crucis sorta nel tardo Medioevo in seguito alla ripresa dei pellegrinaggi in Terra Santa e al desiderio dei fedeli di riprodurre nel proprio paese i luoghi di Gerusalemme e il cammino di Cristo verso il Calvario. La Via Matris diventa un modo di partecipare, attraverso la contemplazione del dolore della Madre, alla Passione di Cristo. E, infatti, poiché il cammino di Gesù dal tribunale di Pilato al monte Calvario, fu percorso anche da Maria accompagnata dalle pie donne, alcune stazioni coincidono. Fino agli inizi del secolo XX, il pio esercizio è denominato spesso come “Via Matris ossia i sette acerbissimi dolori di Maria Vergine meditati nella forma medesima della Via Crucis“.
SETTE “ACERBISSIMI” DOLORI
Esistono tradizioni non coincidenti sui “sette dolori” o “sette spade” che ferirono il cuore della Vergine. Nella serie attuale ha prevalso quella che non si limita agli episodi della Passione, ma fa riferimento a tutta la vita della Vergine e quindi include episodi dell’infanzia di Gesù:
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Maria accoglie nella fede la profezia di Simeone (Lc 2, 34-35)
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Maria fugge in Egitto con Gesù e Giuseppe (Mt 2,13-14);
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Maria cerca Gesù smarrito in Gerusalemme (Lc 2, 43-45);
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Maria incontra Gesù sulla via del Calvario (Lc 23, 26-27);
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Maria sta presso la Croce del Figlio (Gv 19, 25-27);
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Maria accoglie nel suo grembo Gesù deposto dalla Croce (Mt 27, 57-59);
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Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della Resurrezione (Gv 19, 40-42).
LA FORTUNA DEL PIO ESERCIZIO
Nel secolo XIX, ritenendolo confacente alla spiritualità dell’Ordine, i Servi di Maria “adottarono” la Via Matris come propria e la riproposero attraverso 5 formulari che pongono l’accento sulle tappe del cammino di Maria vista come prima discepola nella fede. Centro propulsore del pio esercizio fu la comunità romana di san Marcello al Corso dove, dal 1836, la Via Matris era celebrata ogni venerdì di Quaresima. Da qui la pratica si diffuse largamente nel mondo e in particolare nella basilica di Our lady of Sorrows di Chicago, negli Stati Uniti, dove, dalla grande partecipazione dei fedeli, ha avuto origine la “Novena Perpetua”: 9 Via Matris in 9 venerdì consecutivi, terminati i quali la “novena” può essere di nuovo iniziata senza interruzione alcuna.
L’ADDOLORATA DI CASTELPETROSO
Migliaia di fedeli hanno percorso, nel volgere degli anni, la Via Matris inaugurata il 27 ottobre 1947 a Castelpetroso, in provincia di Isernia. Un sentiero di 750 metri si snoda lungo la montagna collegando il santuario in onore della Vergine Addolorata, patrona del Molise, al luogo della sua apparizione. Qui il 22 marzo 1888, le contadine Fabiana Cecchino e Serafina Valentino, mentre erano alla ricerca di una pecorella smarrita, scorsero un grande bagliore e avvicinatesi, scorsero la Vergine Maria che teneva tra le braccia Gesù sanguinante. Il santuario, consacrato il 21 settembre del 1975 dopo quasi un secolo dall’inizio dei lavori, è stato eretto con le offerte dei tanti emigranti molisani espatriati per cercare lavoro e condizioni di vita dignitose in Germania, Argentina, Stati Uniti e anche di molti fedeli polacchi. Ogni tappa della Via Matris, contrassegnata da un’edicola di rame, è illustrata da gruppi scultorei in bronzo, opera dell’artista Alessandro Caetani e qui collocati negli anni Novanta.
La basilica – con una delle Porte Sante del Giubileo della misericordia per la diocesi di Campobasso-Bojano -è stata visitata da san Giovanni Paolo II nel 1995 e da papa Francesco il 5 luglio 2014. “Maria è madre, ci soccorre sempre – ha detto Bergoglio parlando ai giovani radunati nel piazzale del santuario-: quando lavoriamo e quando siamo in cerca di lavoro, quando abbiamo le idee chiare e quando siamo confusi, quando la preghiera sgorga spontanea e quando il cuore è arido: Lei sempre è lì per aiutarci. Maria è Madre di Dio, madre nostra e madre della Chiesa. Tanti uomini e donne, giovani e anziani si sono rivolti a Lei per dirle grazie e supplicare una grazia. Maria ci porta a Gesù, e Gesù ci dà la pace. Ricorriamo a Lei fiduciosi nel suo aiuto, con coraggio e speranza”.