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Sai perché, durante un esorcismo, si chiede al demonio il suo nome?

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Chiara Santomiero - Aleteia - published on 07/04/16
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Il diavolo non è dappertutto, ma non sfidateloBisogna confessarlo: il tema “esorcismo” e “possessione diabolica” suscita in genere, nella nostra mentalità moderna, una reazione a metà tra la fascinazione per quegli aspetti di mistero che evoca e l’aperta incredulità. Materia per i film, viene da pensare. Ma la pratica dell’esorcismo è regolata dalla Chiesa cattolica con il rituale De exorcismis et supplicationibus quibusdam (Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari, adottato nel 1998 in sostituzione del precedente più antico che comunque può essere usato), ed è soggetta a vincoli e prescrizioni. Affonda le sue motivazioni nella Sacra Scrittura e nella teologia. E’ materia delicata che deve essere trattata con prudenza da sacerdoti preparati e equilibrati (“ornato di pietà, di scienza, di prudenza e integrità di vita”), espressamente autorizzati dal proprio vescovo. Aleteia ne ha parlato con p. Cesare Truqui, esorcista della diocesi di Coira, in Svizzera, e relatore all’XI corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” in svolgimento all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma per iniziativa dell’Istituto Sacerdos dello stesso ateneo, in collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di Bologna (Gris) e l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).

Quale tipo di male si affronta con l’esorcismo?

Truqui: Un male personificato. Paolo VI ha parlato di “fumo di Satana”. Non la semplice “privatio bonis”, privazione di un bene, che descrive la filosofia, ma un male efficace, operante. Parliamo della presenza di un essere cattivo. Cosa sia questo essere cattivo può dirlo solo la fede, non la scienza. La fede ci parla dell’esistenza di esseri spirituali: quelli buoni sono gli angeli, quelli cattivi sono i demoni.

Il male inteso come entità che si impossessa delle persone fisicamente è un po’ difficile da accettare o no?

Truqui: Sì, è vero, perché normalmente nella vita non si ha un’esperienza di questo tipo. Io, per il ministero che svolgo da tanti anni, ho avuto l’opportunità di trovarmi con queste persone e per me è più facile credere che certi fenomeni esistano.

Lei come ha cominciato?

Truqui: E’ stato un caso o la Provvidenza. Quando sono stato ordinato sacerdote, 12 anni fa, ho partecipato a un corso con sacerdoti esorcisti come padre Bamonte e padre Amorth. E’ accaduto che si presentasse il caso di un signore francese di 40 anni che era posseduto da Satana e aveva bisogno dell’esorcista, ma padre Bamonte non parlava inglese o francese. Così hanno chiesto a me di aiutarli per il dialogo preliminare.

Quali sensazioni prova nel trovarsi davanti alla manifestazione del male?

Truqui: Sono sensazioni che cambiano con il tempo. Nelle prime sedute di esorcismo alle quali ho partecipato l’impressione più forte è stata la conferma tangibile che il Vangelo che avevo letto e meditato era vero. Nel Vangelo Gesù lotta contro il demonio che dà di sé diversi nomi: “mi chiamo Legione, mi chiamo Satana”. Nell’Antico Testamento, nel Libro di Tobia, c’è un demonio che si chiama Asmodeo. Io questi nomi li ho sentiti pronunciare dai demoni in diverse sedute di esorcismo. A livello spirituale è stata un’esperienza molto ricca perché mi ha permesso di sperimentare nella carne, attraverso i sensi, la realtà di cui parlava Gesù.

E a livello tangibile?

Truqui: Nel caso dell’uomo francese del mio esordio, ricordo che al manifestarsi del demonio avevo l’impressione di essere avvolto dalla superbia, come se fosse fumo o nebbia. È difficile da spiegare ma la superbia sembrava qualcosa che si potesse toccare, riempiva la stanza. L’esorcista gli ha chiesto il nome e lui ha risposto: “Sono rex”. Non c’è un demonio che si chiama “rex”, re. L’esorcista ha insistito: “Dimmi il tuo nome” e lui ha risposto finalmente: “Sono Satana, il principe di questo mondo”.

Perché si chiede il nome?

Truqui: Lo richiede il Rituale per un obiettivo preciso. Dare il nome a una cosa o avere il nome significa avere potere sulla cosa. Infatti Dio dà ad Adamo il potere di dare un nome alle cose. Nel momento in cui il demonio rivela il suo nome, dimostra che è indebolito. Se non lo dice, è ancora forte.

Ci sono dei segni tipici della possessione?

Truqui: Quelli previsti dal Rituale. Sono quattro: l’avversione al sacro, parlare lingue sconosciute o morte; avere una forza straordinaria che va oltre la natura della persona; la conoscenza di cose occulte o nascoste.

Le persone possono mettersi loro stesse in condizioni di pericolo?

Truqui: Sì. Avvicinandosi a tutto ciò che riguarda magia, occultismo, stregoneria, cartomanzia. Se per diventare santi aiuta andare a Messa, pregare, confessarsi, avvicinarsi a Dio; allo stesso modo Messe nere, riti satanici, film e musica di questo tipo, hanno l’effetto di avvicinare al demonio. Ho avuto il caso di una signora che aveva cominciato a leggere le carte, come fanno tanti per scherzo. Solo che a lei accadeva di indovinare davvero il passato e il presente delle persone, in alcuni casi il futuro. E naturalmente aveva un grande successo. A un certo punto ha capito da chi dipendeva il suo successo e ha smesso, ma era troppo tardi: era posseduta.

Come è possibile operare un maleficio?

Truqui: Allo stesso modo in cui io posso incaricare qualcuno di uccidere una persona, posso chiedere a un demonio di compiere un danno. Attenzione, però: la grandissima maggioranza dei riti compiuti da sedicenti maghi sono imbrogli, senza alcun effetto.

Basta un esorcismo per liberare la persona?

Truqui: E’ difficilissimo. Di solito sono necessari molti esorcismi.

Funziona come una terapia?

Truqui: Sì. L’esorcismo è un sacramentale, non un sacramento. Il sacramento è efficace in se stesso. Se dò l’assoluzione a qualcuno in confessione, in quel momento, veramente, i suoi peccati sono perdonati. L’esorcismo, invece, è efficace nella misura della santità del sacerdote, della fede della persona per la quale si compie l’esorcismo e di tutta la Chiesa. Se oggi sono meno efficaci gli esorcismi è perché tutta la Chiesa è più debole.

Quale differenza esiste tra esorcismo e preghiera di liberazione?

Truqui: Entrambi hanno lo stesso fine: cercano la liberazione della persona dall’influsso del male o dalla possessione. L’esorcismo in senso vero e proprio è un ministero dentro la Chiesa che va conferito dal vescovo ad alcuni sacerdoti Può essere esercitato solo da sacerdoti, non da laici, e solo da quelli che hanno un permesso esplicito del vescovo. La preghiera di liberazione, invece, può essere fatta da qualsiasi persona, uomo o donna, laico o sacerdote, in forza del nostro cristianesimo perché Gesù ha detto: “Chi crede in me scaccerà i demoni”. L’esorcismo, inoltre, è un comando diretto al demonio mentre la preghiera di liberazione è una supplica a Dio o alla Vergine perché intervenga.

Quante persone che si sono rivolte a lei erano veramente possedute?

Truqui: Pochissime.

E allora perché nutrono questo timore?

Truqui: Tra le persone che si rivolgono a me distinguo tre casi: il vero posseduto, il non posseduto e il caso problematico. Il primo e l’ultimo sono i più facili: sai che si tratta di un vero posseduto perché manifesta i quattro segni e perché quando pronunci le preghiere la persona entra in trance e reagisce in un modo che l’esorcista conosce. Si può fingere, ma è difficile. Nel secondo caso, con l’esperienza di sacerdote e confessore, capisci quando ci sono problemi spirituali o psicologici e puoi scartare l’influsso diabolico. Il problema è quando trovi qualcuno che sembrerebbe davvero posseduto ma non lo è, perché esistono traumi profondi che si accompagnano a comportamenti a rischio, come andare a sedute spiritiche o frequentare i cartomanti. Ho conosciuto una ragazza che è stata violentata da un sedicente mago latinoamericano che si era invaghito di lei. Un giorno le ha dato un caffè drogato e le ha usato violenza: lei era cosciente ma non poteva reagire. Questo enorme trauma le ha fatto pensare alla possessione diabolica attraverso la droga ingerita e per la violenza subita. Ho creduto che fosse davvero posseduta. Quando ho pregato e le ho imposto le mani nel corso dell’esorcismo, tuttavia, lei non è mai andata in trance e non c’è stata traccia di altri fenomeni. Ho capito, quindi, che la causa era diversa. E’ questo il motivo per cui nei corsi per esorcisti si trattano profili medici e psichiatrici che possono entrare in gioco in queste situazioni.

Le persone che sono veramente possedute come vivono?

Truqui: In realtà vivono in maniera comune. Il demonio non agisce continuamente in loro. Posso fare un paragone paradossale per cercare di spiegare: se una persona compra un’auto, quell’auto è nella sua disponibilità, la usa quando vuole. Può usarla per andare in ufficio e poi tenerla parcheggiata. Lo stesso avviene per la persona posseduta. Ci sono dei momenti in cui il demonio agisce: entra in macchina e guida come vuole lui; in altri momenti no. La macchina ha un padrone ma il padrone non intende usarla.

Quando bisogna andare da un esorcista?

Truqui: Quando quello che ti sta capitando va fuori dal normale. C’era una signora che ho conosciuto a Roma che era atea: una cattolica solo battezzata che non credeva in nulla. E’ rimasta posseduta, non so in quale circostanza. Ha cominciato a sentire continuamente voci che la incitavano a uccidere il marito e il figlio e a togliersi la vita. Ha pensato di essere matta ed è ricorsa a uno psichiatra, ma questo si è trovato di fronte una persona molto intelligente, coerente e con grande chiarezza di idee. Lo psichiatra non ha potuto curarla. Un giorno i tarli hanno mangiato tutti i vestiti della signora, senza toccare quelli del marito – che erano nello stesso armadio – e quelli del figlio. E in casa non sono stati trovati tarli. Una cosa inspiegabile. Una sua amica le ha consigliato di andare da padre Amorth e questi ha trovato che era posseduta. Eppure lei non credeva né agli angeli né ai demoni. Adesso è diventata una cristiana praticante. Perché Dio permette questo? Per il bene anche delle persone.

Ha avuto modo di chiedere a qualcuno quali sensazioni avverta durante l’esorcismo?

Truqui: Ho chiesto a quel signore francese di cui abbiamo parlato cosa provasse durante l’esorcismo e lui mi ha spiegato che sentiva come se dentro di lui ci fosse un campo di battaglia. Da una parte sentiva i demoni correre disperati e parlare tra di loro; dall’altra, quando il sacerdote pregava, sentiva la luce di Dio spazzarli via, tranne poi tornare di nuovo.

Quale storia l’ha colpita di più?

Truqui: L’esperienza di un demonio muto. Gesù ne parla nel Vangelo e dice che sono i più difficili da scacciare ed escono solo con la preghiera e il digiuno. E’ una rarità un demonio muto. In 12 anni di esorcismi, mi è capitato una volta sola.

Non ha mai paura?

Truqui: All’inizio sì, dopo ti abitui anche a certe manifestazioni e non ti sorprende più sentire che la voce cambia: una donna che inizia a parlare con voce flebile e poi passa a un tono cavernoso. Bisogna stare attenti a non cadere nell’ossessione per il maligno. L’esorcista sa che il diavolo c’è, ma non è dappertutto. Soprattutto ho capito che l’esorcismo è un ministero di misericordia: un atto d’amore verso una persona che soffre. Solo questo.

 

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