Bisogna impostare i rapporti sul “servire”, piuttosto che sul “sentire”L’amicizia è una valore universale. Difficilmente possiamo sopravvivere in totale solitudine e isolamento. È chiaro. Ecco perché abbiamo bisogno degli amici. In questo articolo vogliamo condividere con voi alcuni consigli per costruire correttamente un’amicizia che sia duratura.
Abbiamo bisogno di qualcuno di cui avere fiducia, a cui chiamare nei momenti difficili o anche semplicemente con cui vedere un bel film. Ma cos’è l’amicizia? Di cosa è fatta? È possibile avere amicizie che durino tutta la vita?
1. Piacersi
Le amicizie tendono a nascere all’improvviso, molte volte senza neanche cercarle. Le incontriamo lungo il cammino della nostra vita. E tutto comincia perché qualcuno inizia a piacersi.
Idee, sentimenti, gusti, interessi, opinioni, idee politiche, valori e religione sono alcune delle cose in comune che ci possono rendere amici di qualcuno.
Sentirsi a proprio agio con una persona, fare conversazione e condividere sentimenti è l’inizio di ciò che chiamiamo amicizia.
2. Avere qualcosa in comune
Affinché l’amicizia sia vera, deve esistere qualcosa in comune e, soprattutto, deve esserci stabilità.
L’interesse comune potrebbe essere la stessa professione, una carriera condivisa o un passatempo che piace a entrambi… è la vita stessa che ci dona gli amici. Un proverbio spagnolo dice che “gli amici nascono dalle strade percorse insieme”.
Amicizia significa avere affetto, apprezzarsi, donarsi l’un con l’altro. E per fare questo è necessario incontrarsi e conversare.
Con il tempo le amicizie possono quindi svilupparsi. Con l’affetto, la conoscenza reciproca e il modo in cui trattiamo l’altra persona.
Le amicizie non possono diventare profonde senza stabilità. Ecco perché, dopo non aver visto degli amici per alcuni anni, ci possono sembrare delle persone totalmente diverse oppure ci si limita ad una conversazione superficiale che lascia l’amaro in bocca.
L’amicizia è una relazione che richiede stabilità.
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3. Conoscersi meglio
Conoscere bene un amico significa sapere qual è il suo passato, quali le sue attività attuali e i suoi piani futuri. Sapere cosa dà un senso alla sua vita, quali sono le sue convinzioni, conoscere i suoi gusti ed interessi, sapere quali siano i suoi difetti e le sue virtù.
Significa conoscere la sua vita, il suo modo di essere. E comprendere queste sue sfaccettature. E di conseguenza comprendere la sua persona, mettersi nei suoi panni e farsi carico dei suoi pesi.
4. Mostrare affetto disinteressato
Affinché un’amicizia sia autentica, piacersi non è sufficiente. È necessario fare un passo avanti: aiutarsi in modo disinteressato, senza aspettarsi niente in cambio.
Tra amici ci si vuole bene perché lui è lui, ed io sono io. L’amicizia porta a volgersi verso l’altra persona, e si basa più sul “servire” che sul “sentire”.
Essere colleghi non è sinonimo di essere amici. E non è certo un amico chi cerca di approfittarsi dell’altro. L’amicizia non è uno scambio di benefici. La vera amicizia è, in gran parte, servizio affettuoso e disinteressato.
5. Capire che ne vale la pena
Essere veri amici non è semplice, ma vale la pena fare lo sforzo. È una gioia avere veri amici: stare con loro, chiacchierare, aiutarli o lasciarsi aiutare da loro, stare bene insieme e gioire con loro, poter contare su di loro!
Essere amici è difficile, ma ne vale la pena.
6. Avere fiducia
Non bisogna soltanto credere a ciò che ci dice un amico, bisogna credere nella sua persona. Avere fiducia in un amico significa avere la certezza morale che quella persona risponda positivamente alle aspettative di amicizia che poniamo in essa.
La fiducia reciproca è condizione necessaria affinché ci sia un rapporto autentico.
7. Dare e darsi
La generosità è uno degli elementi essenziali di un’amicizia. Un amico vero è generoso e dà all’altra persona. Dà le sue qualità, il suo tempo, i suoi averi, le sue energie, le sue conoscenze. E lo fa per aiutare in modo efficace il suo amico.
Dobbiamo essere generosi, avere rispetto e affetto reciproco. L’egoismo è l’esatto contrario dell’amicizia.
E il perdono è un atto di generosità particolarmente difficile da compiere. Dobbiamo conoscere e comprendere i motivi di un’azione che ci ha fatto del male. Saper perdonare è una caratteristica di chi è saggio e generoso.
8. Essere leali
Non c’è ricchezza più grande di un buon amico. Essere leali vuol dire essere persone di parola, che rispondano con fedeltà agli impegni che l’amicizia porta con sé.
Leali sono quegli amici che non hanno doppi fini, che non criticano, non fanno pettegolezzi, che non rivelano un segreto confidato, che sono veraci. Sono dei veri amici coloro che difendono gli interessi e il buon nome di quel rapporto.
Essere leali significa anche parlare in modo chiaro, essere franchi. E significa anche saper correggere un amico che sta sbagliando.
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9. Essere grati
Dice un proverbio che “la gratitudine è il più effimero dei sentimenti dell’uomo”, e spesso è proprio così. La gratitudine è tipica dei veri amici.
Quante volte ci siamo offesi con un amico perché non ha mostrato gratitudine del tempo che gli abbiamo dedicato?
Dobbiamo essere grati del tempo che ci viene dato, dei bei momenti che trascorriamo insieme, dell’aiuto donato quando non stiamo bene. Se vogliamo che un amico ci dica “grazie”, dobbiamo essere noi a fare il primo passo.
10. “Io”, il nemico mortale
L’Io è il nemico mortale dell’amicizia. L’orgoglio e l’egoismo non possono avere spazio in una vera amicizia. L’orgoglioso non guarda più in là della sua propria persona, delle sue qualità, dei suoi interessi. Non è in grado di dare alcun aiuto.
11. Mantenere le amicizie
Le amicizie vanno coltivate e fatte maturare. È facile fare nuove amicizie, la cosa difficile è restare uniti.
La vita può mettere a dura prova la generosità, la lealtà e la gratitudine. E non sempre se ne esce bene.
Della lista di amici dell’università ne resteranno, un po’ alla volta, sempre di meno. Del gruppo di 30 o 40 persone soltanto 3 o 4 finiranno per diventare amici per tutta la vita.
12. Fare nuovi amicizie
Se non si hanno molti amici non vuol dire che non se ne possano avere. Coltivare degli interessi o seguire dei corsi che ci piacciono sono alcuni dei modi migliori per fare nuovi amici.
La cosa meravigliosa è che anche le persone più timide possono avere amici… forse con persone timide proprio come loro!
Fare nuovi amici significa allargare il proprio orizzonte. Se un amico si è comportato male con noi, non vuol dire che è la normalità. La cosa peggiore che possa capitare è chiudersi in se stessi.
13. Le amicizie cambiano
Un punto fondamentale da capire, per quanto riguarda l’amicizia, è che le persone non sono perfette e cambiano lentamente. Non sempre abbiamo un unico “migliore amico”.
Con alcune persone potremmo condividere i nostri hobby, con altre i nostri problemi e con altre ancora i nostri sogni.
Il desiderio di avere una persona che risponda a tutte le nostre esigenze relazionali potrebbe diventare un’utopia. E poi chi ha detto che non si possono avere più amici?
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14. Amicizia o complicità?
Così come un’amicizia sana è un valore essenziale per la nostra vita, essere amici della persona sbagliata può portare a diverse situazioni sgradevoli.
Problemi di droga, delinquenza, scarso rendimento professionale e problemi familiari sono alcuni degli effetti delle cattive compagnie.
L’amicizia è condivisione, non complicità.
È necessario ricordare inoltre che siamo persone, individui, essere dotati di coscienza propria. Il fatto che questo o quell’amico “lo fa” non significa che anche noi dobbiamo fare una determinata cosa.
Né possiamo nascondere la nostra coscienza personale dietro una coscienza “condivisa”. È il caso tipico di chi si mette in guai seri perché è uscito con degli amici e poi la situazione è sfuggita di mano.
“Meglio soli che male accompagnati”, dice il proverbio. Se tutti lo tenessimo in considerazione a tempo dovuto, ci risparmieremmo molti problemi sgradevoli.
Conclusione
Per lo sviluppo umano, per la sua stabilità e per il miglioramento della società, l’amicizia è importante tanto quanto un vero tesoro. Dobbiamo prendercene cura e custodirla.
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[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]