Tra le cose a cui do più valore in questa vita ce n’è una senza la quale non potrei vivere: la dolce presenza di Dio. È così reale che riesci quasi a palparla. Sai che è Lui.
Entra dentro di te all’improvviso come una gioia che non si riesce a comprendere. Una gioia che trabocca, un anelito a correre ad abbracciare il povero, a perdonare, ad essere misericordioso.
Accade con maggior frequenza quando inizi la tua ricerca di Dio. È come se ti incoraggiasse a continuare, a non arrenderti a metà strada.
In genere dico che prima si vive di grazia e poi di fede.
Dio ti fa innamorare, ti riempie con un amore che non è tuo, e vuoi solo trascorrere dei momenti da solo con Lui. La Messa diventa indispensabile. Hai bisogno della Comunione quotidiana, delle ore di adorazione eucaristica davanti al tabernacolo. Compi opere di misericordia. È come se all’improvviso scoprissi un mondo luminoso, e vuoi condividerlo con tutti.
A volte provo una santa invidia per le persone a cui accade questo. Mi scrivono e mi raccontano piene di speranza le proprie esperienze. Ho conosciuto centinaia di persone che sono passate per questi momenti, in cui Dio le avvolge con il suo amore.
Dopo averti preparato, Dio ti libera, come un padre che aiuta il figlio a compiere i primi passi e all’improvviso lo lascia andare per conto suo. Il padre osserva da una certa distanza. Dio fa così. È la sua pedagogia.
Un sacerdote mio amico mi ha detto di recente: “Dio prima sceglie e poi prepara”.
“Chi sceglie?”, gli ho chiesto.
“Questo è un mistero. Mosè aveva difficoltà a parlare. Molti santi all’inizio non lo erano affatto, e alcuni non volevano compiere la volontà di Dio, come Giona. Guarda i pastorelli di Fatima, erano dei bambini semplici. Egli dà sempre i mezzi e la forza di cui abbiamo bisogno per la missione che ci affida”.
Conosco varie persone che sono state chiamate da Dio e hanno risposto: “Eccomi, manda me”. Hanno compiuto il passo più importante, sono disposte ad agire anche se non sanno esattamente cosa Dio voglia da loro, si preparano con la Comunione quotidiana, la confessione frequente… Vivono esperienze straordinarie, un’avventura spirituale che non hanno mai sognato.
Come sceglie Dio? Forse ho una risposta, che mi viene in mente pensando a quando Dio invia Samuele a cercare un sostituto per il re Saul.
“Il Signore rispose a Samuele: ‘Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore’” (1 Samuele, 16,7).
Tutto sta in un cuore disponibile, umile, allegro e semplice, che Dio guarda sempre con favore.
Forse è questo che Egli cerca in te.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]