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La grande differenza che può fare una piccola immagine del Sacro Cuore

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Michael Rennier - pubblicato il 29/09/16
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La spiritualità non dev’essere una lunga preghiera elaborata. Può essere semplice come vedere il volto di Dio sulla propria strada e ricordare che si è amatiQuando mia moglie ed io siamo stati accolti nella Chiesa cattolica, cinque anni fa, abbiamo ricevuto un dono: un ritratto incorniciato di Gesù, nel quale Egli tiene la mano destra in alto come se stesse benedicendo e sul petto il cuore è esposto alla vista di tutti. All’epoca l’immagine mi è piaciuta e ho apprezzato il regalo. Da allora ci siamo trasferiti varie volte, e ho sempre appeso l’immagine in un posto di spicco, perché per noi è confortante. Ci aiuta a rendere la casa un focolare e ci ricorda che Dio si prende cura della nostra famiglia.

Ma fino a poco tempo fa non ho mai capito quanto questa immagine fosse davvero speciale. Questa immagine particolare, a cui spesso ci si riferisce come al Sacro Cuore di Gesù, è appesa alle pareti di innumerevoli altre case. Un’amica, Christine, ha detto al riguardo: “Spesso prego davanti a questa immagine, sentendo che Egli è con noi”. In quest’epoca dell’anno in cui i cristiani fanno una pausa per ricordare il Sacro Cuore, vorrei sapere se anche altri si stanno prendendo un momento per guardare le proprie immagini e sentire che Dio li sta guardando.


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Il Sacro Cuore è popolare per via di una donna di nome Margherita Maria Alacoque, che nel 1673 ebbe una visione di Gesù in cui lei poggiava la testa sul suo cuore. Egli le disse: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare loro il suo amore”. Quando ho saputo l’origine di questa immagine e ho capito che il cuore di Gesù rappresenta il suo amore, è diventata ancor più significativa. È un’immagine del Dio che mi ama tanto, disposto a morire perché io potessi vivere e che è con noi anche in casa nostra.

Gesù ha fatto a Margherita Maria Alacoque anche 12 promesse. Una di loro mi ha colpito: “Stabilirò e conserverò la pace nelle famiglie”. La nostra casa è una baraonda: ieri sera il nostro figlio più piccolo ha preso dell’acqua dal water e l’ha sparsa ovunque, le due figlie maggiori hanno preso un fiammifero gridando che avrebbero dato fuoco a un pennello di plastica e i due bambini chiedevano che insegnassi loro a fare prodezze con i temperini.

Per chi non ha familiarità con queste cose, riflettere su immagini come quella del Sacro Cuore si inquadra nella categoria della “devozione”, che mi piace pensare come porta di ingresso alla spiritualità interiore. Dio ci ha creati per trovare il mondo attraverso i nostri sensi fisici, per gioire di quello che ci circonda, come un tramonto, un bambino che sorride o una rappresentazione del divino. Non c’è niente di sbagliato o di strano nel trovare conforto e bellezza in un’immagine, perché in ultima analisi tutto riporta a Lui.

Nella mia mente so che Dio è con me per tutto il tempo, ma è un grande aiuto vederlo – è più o meno il modo in cui esprimo l’amore per i miei figli. È splendido dire loro che li amo, e tento di farlo molte volte, ma queste parole significano molto per loro soprattutto all’ora di andare a letto, quando abbraccio e bacio ciascuno di loro dicendo quelle parole.

Quando faccio una pausa di fronte all’immagine di Gesù e del suo Sacro Cuore, ricordo che non ci ha lasciati soli. Si preoccupa della nostra famiglia e ci offre la sua pace. Appeso lì giorno dopo giorno, Egli deve vedere come, nonostante ci amiamo e in casa nostra regni una grande allegria, ci sono momenti in cui ci trattiamo male. Ma Egli è lì, e il suo cuore batte ancora per noi. Vuole essere una parte della nostra famiglia, per vivere con noi nella vita quotidiana.

Dio è sempre vicino e pronto ad ascoltare. Appendere un quadro del Sacro Cuore apre un collegamento con Gesù che forse prima non esisteva.

Una coppia di amici, Wendy e Jeff, ha condiviso un’esperienza simile che ha avuto con un’immagine del Sacro Cuore appesa in casa. Wendy mi ha detto: “L’abbiamo appesa dove Jeff possa vederla ogni mattina prima di andare al lavoro. Io vado lì davanti tutti i giorni e do il buongiorno a Gesù”. Questa semplice abitudine ha fatto la differenza in casa loro. “Nei tre anni in cui l’ho fatto il mio cuore è cambiato”, ha detto Wendy. La nostra amica Maureen concorda: “Mi sono inginocchiata e ho pregato davanti all’immagine molte volte quando mi sentivo oppressa, e il suo Cuore mi ricorda che il suo amore si prenderà cura di tutto. Sono una persona che si preoccupa molto, ma quando mi ricordo di aver chiesto a Gesù di essere il re della nostra casa e dei nostri cuori so che non ho nulla da temere”.


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La spiritualità non dev’essere una lunga preghiera elaborata. Può essere semplice come vedere il volto di Dio sulla vostra strada e ricordarvi che siete amati, o prendere un impegno silenzioso per condividere quello che c’è nel vostro cuore con Lui.

Per me è soprattutto un promemoria del fatto che la nostra casa è un luogo di allegria e pace, e non c’è alcun dolore o male o peccato al mondo che possa separarci dall’amore di Dio.

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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