Solo leggendo l’esortazione ho riconosciuto il matrimonio sacramentale che i miei zii incarnavano perfettamenteLa Amoris Laetitia è saltata fuori mentre ero seduta in ospedale con mio zio Roy mentre stava morendo nel reparto di Terapia Intensiva. All’epoca, mio marito ed io stavamo vivendo un momento difficile del nostro matrimonio. Dopo molti anni di lotte che avevano provocato grandi danni, dolore e debiti, pensavo che forse era ora di tornare dall’avvocato divorzista che avevo contattato già una volta in passato.
Sono entrata in terapia quando il nostro matrimonio era al punto più basso. Abbiamo iniziato ad andarci insieme, ma non ha funzionato. Abbiamo capito che prima di poter fare terapia in coppia dovevamo entrambi affrontare noi stessi e quello che avevamo vissuto ancor prima di sposarci. Nessuno dei due lo aveva fatto. Avevamo entrambi assunto che sposarsi e diventare cattolici dopo aver incontrato Cristo ed esserci innamorati di Lui avrebbe sistemato tutto.
Non è così, e abbiamo avuto una grande battuta d’arresto mentre ero in ospedale con mio zio.
Non vedevo l’ora di leggere l’esortazione di papa Francesco, perché riguardava l’amore e il matrimonio. Penso che la preparazione al matrimonio richieda molto lavoro. Dopo decenni e decenni di divorzio in questo Paese, molte persone non sono preparate ad accostarsi a questo sacramento con una comprensione sufficiente. Mio marito ed io avevamo avuto il sacerdote migliore e il sostegno di persone molto sante che ci avevano aiutato a prepararci per il matrimonio, ma non avevamo affrontato le dipendenze, le lotte, i traumi e i peccati personali che avevano contribuito al fallimento dei nostri primi matrimoni. Sono stata cresciuta da una madre single, e i genitori di mio marito hanno divorziato e si sono risposati varie volte, per cui nessuno di noi aveva mai visto un matrimonio ben funzionante da vicino. Non avevamo modelli matrimoniali da seguire.
L’unico esempio di matrimonio sacramentale che vedevamo entrambi era quello di zio Roy e zia Mary – cattolici, estremamente devoti e attivi nella parrocchia in cui si erano spsati. Quando lui è morto avevano celebrato 50 anni di matrimonio, e avevano alti e bassi ma ci lavoravano su, perché sapevano come fare, e facevano affidamento sulla grazia sacramentale.
Ho scritto di ciò che ho imparato su un matrimonio sacramentale testimoniando come fossero insieme mentre lui si preparava a morire. La verità è che che non avrei mai compreso la sacramentalità, né l’avrei notata, se non avessi letto la Amoris Laetitia mentre ero lì con loro, con zio Roy, in quei giorni difficili.
Leggerla ha aperto i miei occhi su ciò che accadeva davanti a me, con mia zia e mio zio; leggerla in quei momenti ha salvato il mio matrimonio.
Ero pronta a gettare la spugna e a dire semplicemente che il nostro matrimonio sembrava un errore, ma nella Amoris Laetitia papa Francesco mi diceva, passo dopo passo, come avere un matrimonio sacramentale e come doveva essere.
Come doveva essere era riflesso davanti a me, con mia zia che ci guidava nei rosari e mio zio che esalava il suo ultimo respiro. Lei lo amava, e lui amava lei, ed è stato così fino a che lui non ha lasciato questo mondo.
Mentre chiunque altro vedeva le persone sui social media impazzire per questa esortazione “scandalosa”, io testimoniavo lo “scandalo” misterioso di un matrimonio sacramentale – come si mantiene e persevera, e come non prende la via più facile, anche di fronte alla morte.
“Rendo grazie a Dio perché molte famiglie, che sono ben lontane dal considerarsi perfette, vivono nell’amore, realizzano la propria vocazione e vanno avanti anche se cadono tante volte lungo il cammino”, ha scritto papa Francesco.
In quella frase ho visto il mio matrimonio, e ho visto che la caduta fa parte del matrimonio sacramentale. Rialzarsi, con l’aiuto della grazia di Dio – la grazia effusa con il sacramento –, è il modo in cui mio marito ed io rispettiamo la nostra chiamata e andiamo avanti. Ed è quello che stiamo facendo ora.
Ho scelto di amare mio marito come mia zia amava mio zio – incondizionatamente, basandosi pienamente e fedelmente sulla grazia sacramentale –, e questo ha cambiato tutto: come parlo a mio marito, come lo ringrazio per quello che fa per me, come lo perdono o stabilisco dei confini quando è necessario. Come lo vedo come persona amata da Dio, beata e caduta, proprio come me.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]