Dai complimenti all’autocompassione. Così si alza il morale (e non solo)La nostra autostima è instabile: può fluttuare e spostarsi su poli opposti nell’arco della stessa giornata o di poche ore. Per questo motivo, lo psicologo Guy Winch, con vent’anni di esperienza alle spalle, in un blog comparso su TED, ha spiegato come fissare l’asticella dell’amore verso noi stessi su un livello accettabile, offrendo cinque consigli.
Se il lavoro, le relazioni sociali, i problemi possono avere una forte influenza e “cambiarci”, ciò che non dovrebbe mutare è la concezione del nostro valore: «Aumentando l’autostima – afferma lo psicologo – vi troverete a costruire nuove, sane abitudini e scavalcherete gli ostacoli del futuro in modo più agile» (L’Huffington Post, 10 marzo 2017).
1. LE AFFERMAZIONI POSITIVE
Utilizzare le affermazioni positive nel giusto modo. Non basta l’ottimismo perché potrebbe generare l’effetto contrario. Chi dice frasi del tipo: “Sono bellissimo”, “Avrò successo”, etc, spesso è il contrario di ciò che pensa o prova. Meglio cambiare l’affermazione “avrò successo” in qualcosa di più gestibile, come: “Persevererò finché non avrò ottenuto quello che voglio”.
2. QUALCOSA IN CUI SI ECCELLE DAVVERO
Secondo lo psicologo, l’autostima cresce quando dimostriamo di avere reali abilità in alcune aree della nostra vita, che assumono un significato per noi. La chiave per conquistare la sicurezza in se stessi è proprio scovare il proprio talento, enfatizzando le proprie capacità.
3. ACCETTARE I COMPLIMENTI
Chi ha bassa autostima di solito non riesce ad accettare i complimenti, si nasconde, prova imbarazzo, nega. Per cambiare marcia è fondamentale preparare una serie di risposte automatiche, come “grazie” o “sei molto gentile”. Imparando ad accogliere le belle parole dette dagli altri, finiremmo a nostra volta per crederci.
4. NON CRITICATEVI
Winch consiglia di combattere questa tendenza a buttarsi giù, a non avere stima di se stessi, usando l’arma dell’autocompassione. Quando sentiamo avvicinarsi una critica, dovremmo domandarci che cosa diremmo ad un amico. Di certo non parole negative. Con gli altri c’è una tendenza alla compressione: secondo lo psicologo, è arrivato il momento di esserlo anche con noi stessi.
5. IL PROPRIO VALORE
Anche nel rifiuto, nella sconfitta, è bene ricordare il proprio valore, le proprie qualità. Winch consiglia di buttare giù due righe o un elenco di cose di noi stessi che ci piacciono, in cui siamo bravi, tratti che ci caratterizzato. Bisognerebbe scrivere anche il motivo per cui gli altri dovrebbero apprezzarci, proprio come se ci stessimo “vendendo” per uno spot.