Quali sono gli amori di Gesù Cristo?Padre Frederick William Faber, C.O. (1814-1863) è stato un notevole scrittore e teologo inglese convertito dall’anglicanesimo e diventato sacerdote cattolico. La sua opera più nota è “La fede dei nostri padri”. La riflessione che segue è tratta da un altro dei suoi testi, “Tutto per Gesù” (1853).
I. La gloria di Suo Padre
Studiando il nostro divino Salvatore per come ci viene rappresentato nei Santi Vangeli, vediamo che non c’è nulla, se ci è permesso azzardare questa espressione, nulla di più simile a una passione dominante in Lui del Suo vivo e ardente desiderio della gloria di Suo Padre.
Dal giorno in cui, a dodici anni, lasciò Maria per restare a Gerusalemme alla Sua ultima parola sulla Croce, questa dedizione alla gloria di Dio spicca in ogni pagina del libro sacro. Come si è detto una volta di Lui che lo zelo per la casa di Dio Lo divorava, così possiamo dire che era divorato da una fame e una sete continue della gloria di Suo Padre.
Era come se sulla terra si fosse persa la gloria di Dio ed Egli fosse venuto per trovarla, e quanto è stato oppresso il cuore finché non l’ha trovata! È stato questo l’esempio che ci ha offerto, e la sua intenzione, dandoci la grazia, è che la impieghiamo per glorificare Suo Padre che è nei cieli.
Ora, lanciando lo sguardo al mondo e intorno a noi, potremo mai smettere di vedere quanto sia perduta sulla terra la gloria di Dio? L’interesse di Gesù ci chiede di cercarla e trovarla. Senza parlare di quegli scandali pubblici provocati dai grandi peccatori, non sarà doloroso vedere come Dio sia dimenticato, completamente dimenticato dalla maggior parte degli uomini?
Vivono come se Dio non esistesse. Non si rivoltano propriamente contro di Lui, ma non pensano a Lui, non Lo conoscono. Dio è in questo mondo, che Egli ha creato con le proprie mani, come un oggetto importuno. È stato messo da parte alla leggera come si farebbe con una statua antica.
I saggi e gli uomini di Stato concordano su questo punto; gli uomini d’affari e della finanza hanno capito che era giusto non dire niente su Dio, perché è difficile parlare di Lui o anche riservargli solo lo spirito senza essere disposti a concedergli troppo.
In questo c’è un ostacolo terribile, e potremmo dire insuperabile se non fosse per la grazia di Dio, agli interessi di Gesù. Oh! Quanto ci lacera il cuore uno spettacolo di questo tipo, e ci fa anelare a un’altra vita! Che fare in una situazione così disperata? Dobbiamo cercare di fare qualcosa.
Quanto non potranno fare i rosari recitati con devozione e le medaglie benedette? E non è infinito il potere di un’unica Messa? Poi, lo confessiamo con le lacrime agli occhi, ci sono molte persone che hanno la reputazione di persone pie e sono lungi dal concedere alla gloria di Dio un’attenzione sufficiente. Ci sono molte persone che manifestano devozione e che tuttavia non vogliono dargli il primo posto in tutte le cose.
Serve loro luce per conoscere meglio la gloria di Dio; manca loro discernimento per scoprire le trappole del mondo e del demonio sotto il velo della moderazione e della prudenza, attraverso cui questi due nemici di Dio si sforzano di privarlo della Sua gloria. Non hanno il coraggio di affrontare l’opinione del mondo, e fermezza per armonizzare sempre la propria vita con le loro convinzioni. Povera gente! Senza sospettarlo sono la peste della Chiesa. Conviene senza dubbio agli interessi di Gesù che queste persone vedano se stesse e tutto ciò che le circonda per quello che sono.
Ecco un’altra cosa da fare. Preghiamo per tutte le persone virtuose, soprattutto per quelle che lavorano per diventarlo, perché conoscano ciò che si trasforma in gloria di Dio e ciò che le è opposto. Oh! Quante perdite ci provoca ogni giorno questa mancanza di discernimento!
Esistono poi ordini religiosi che, ciascuno a suo modo e in base al fine della sua istituzione, lavorano con la benedizione della Chiesa per la gloria di Dio. Ci sono vescovi e sacerdoti che con una singolare perseveranza e perfezione ammirevole dedicano i propri sforzi a questo unico fine. Qual è l’obiettivo di un’infinità di associazioni e confraternite esistenti se non la gloria di Dio?
Dobbiamo soffrire dei mali, affrontare pericoli e sopportare scandali; la sorte della Chiesa è oggi chinare la testa davanti al mondo e domani regnare su di esso. Ora, in tutto questo Gesù ha i Suoi interessi, ed è nostro dovere curarli. Mezza dozzina di uomini che percorrono il mondo cercando solo la gloria di Dio potrebbero spostare montagne. È questa la promessa fatta agli uomini animati da fede viva. Perché non dovremmo essere noi quegli uomini?
II. Il frutto della Sua Passione
Ecco il secondo dei grandi interessi di Gesù. Ogni volta che possiamo impedire che si commetta un peccato, per quanto lieve, faremo molto per gli interessi di Gesù. Potremo apprezzare meglio la grandezza di un servizio simile se faremo questa riflessione: anche se potessimo chiudere per sempre l’Inferno, salvare tutte le anime che vi soffrono, spopolare il Purgatorio e trasformare tutti gli uomini del mondo in altrettanti santi come i beati apostoli Pietro e Paolo, non dovremmo dire la minima menzogna, perché la gloria di Dio soffrirebbe più con quella piccola bugia di quanto otterrebbe con tutto il resto.
Valutate quindi quanto si fa per gli interessi di Gesù impedendo un peccato mortale! E tuttavia questo è così facile! Se tutte le notti, prima di addormentarci, chiedessimo alla Vergine Santa di offrire a Dio il prezioso sangue del Suo amato Figlio per impedire un peccato mortale che si minacciasse di commettere in qualsiasi parte del mondo durante la notte e se rinnovassimo la stessa richiesta ogni mattina per lo stesso scopo durante le ore della giornata, non c’è dubbio che un’offerta simile, presentata da tali mani, non potrebbe non ottenere la grazia desiderata; e così ciascuno di noi potrebbe probabilmente impedire 730 peccati mortali in un anno.
Supponiamo ora che mille tra noi vogliano fare questa offerta e vi perseverino per vent’anni. Questo, che non sarebbe affatto gravoso per loro, sarebbe ben meritorio: avremmo impedito più di 14 milioni di peccati mortali. E se tutti i membri della confraternita seguissero questo esempio dovremmo moltiplicare questo numero per dieci. Ah! In questo modo, visto che gli interessi di Gesù progredirebbero nel mondo, che felicità offriremmo a noi stessi!
Allo stesso modo, tutte le volte che possiamo spingere qualcuno che ne ha bisogno a confessarsi, anche se ha solo peccati veniali, aumentiamo il frutto della Passione del nostro Redentore. Ogni atto di contrizione che fa qualsiasi persona su nostra istanza, ogni preghiera che recitiamo per raggiungere questa grazia aumenta questi stessi frutti. Ogni nuova austerità, ogni leggera penitenza che promuoviamo dà lo stesso risultato. Lo stesso accadrebbe con i nostri sforzi per farci apprezzare la Comunione frequente.
Quando possiamo far sì che qualcuno partecipi alle nostre devozioni per la Passione di Nostro Signore, che la legga o la mediti, daremo impuso agli interessi di Gesù. Ha detto un santo (se la memoria non mi inganna è stato Alberto il Grande) che un’unica lacrima versata per le sofferenze del nostro dolce Salvatore era più preziosa ai suoi occhi di un anno intero di digiuno a pane e acqua. Cosa sarebbe, allora, se potessimo coinvolgere altri a unire le loro lacrime alle nostre e a unirsi con noi nel sentimento di una tenera pietà per la Passione di Gesù!
Oh! Quanto sono grandi i frutti di una semplice preghiera! Dolcissimo Gesù! Perché siamo così insensibili, così freddi? Accendi in noi il fuoco che sei venuto a portare sulla terra!
III. L’onore di Sua Madre
Ecco un altro deglio interessi principali di Gesù, e tutta la storia della Chiesa ci mostra quando sia apprezzato dal suo Sacro Cuore. È stato il Suo amore per Maria che più di tutto lo ha fatto scendere dal cielo (…); era Lei la figlia prediletta del Padre, la Madre predestinata del Figlio e la Sposa eletta dello Spirito Santo.
La vera dottrina di Gesù è stata in ogni tempo intimamente legata alla devozione a Maria, e i colpi che feriscono la Madre devono passare per il Figlio. Maria è l’eredità del cattolico umile e obbediente. La santità cresce in ragione della devozione che si ha per Lei. I santi si sono formati alla scuola del Suo amore. I demoni tremano sentendo il Suo nome.
Nessuno può amare il Figlio senza che aumenti anche l’amore per la Madre. Nessuno può amare Maria senza sentirsi al contempo infiammare il cuore per il Figlio. Gesù l’ha posta alla guida della Sua Chiesa perché fosse la garanzia delle grazie che ripartirà attraverso di Lei, e la pietra di scandalo per i Suoi nemici. Non stupisce, quindi, che gli interessi del Figlio e l’onore della Madre siano una cosa sola.
Se in riparazione alle blasfemie con cui gli eretici macchiano la Sua dignità faceste un atto d’amore o di azione di grazie, in onore della Sua Immacolata Concezione e della Sua pepetua verginità, favorireste ogni volta gli interessi di Gesù. Tutto ciò che potete fare per diffondere il Suo culto, e soprattutto per ispirare i cattolici a nutrire una tenera devozione nei Suoi confronti, sarà un’opera meritoria agli occhi di Gesù, che non esiterà a ricompensarvi generosamente.
Attirare i fedeli nei giorni di festa di Maria, iscriversi alle Sue confraternite, conservare qualche Sua immagine, ottenere indulgenze per le anime del Purgatorio che in terra hanno avuto una devozione speciale per lei, recitare il Rosario tutti i giorni sono cose che tutti possiamo fare, e tutte concorrono agli interessi di Gesù.
C’è una devozione che voglio suggerire, e spero che possa ispirare uttti. Faremmo allora prosperare gli interessi di Gesù, e da questa Nostro Signore coglierebbe in tutto l’universo un raddoppiamnto dell’amore! È avere più fiducia nelle preghiere della nostra Madre divina, riposare in lei con meno esitazione, rivolgerle le nostre richieste con più decisione – in poche parole, avere più fede in Lei.
Ci sarebbe più amore per Maria se ci fosse più fede in Maria, ma viviamo in un Paese eretico ed è difficile rimanere in mezzo alla neve senza gelare. Gesù, rinnova la nostra fiducia in Maria, non solo perché possiamo lavorare a favore dei Tuoi interessi, ma perché lo facciamo nel modo che desideri, non permettendo che alcuna creatura occupi nel nostro cuore più spazio di Lei.
IV. La valorizzazione della Sua grazia
Il mondo sarebbe del tutto diverso se gli uomini dessero alla grazia il suo giusto valore. Esiste in tutto l’universo qualcosa che abbia un valore intrinseco se non la grazia? E nonostante questo, con quanta debolezza andiamo dietro alle futilità, che non hanno nulla in comune con gli interessi di Gesù! Che cecità! Quanto tempo perso! Quanto male facciamo! Quanto bene non facciamo!
Nonostante questo, con quanto affertto e quanta pazienza ci tratta Gesù! Se tutti sapessimo apprezzare degnamente la grazia, tutti gli altri interessi di Gesù prospererebbero. Quando questi soffrono, è proprio perché non si dà alla grazia la stima che merita. Le grazie vengono incessantamente, e i meriti da acquisire si moltiplicano rapidamente come le pulsazioni del Sacro Cuore di Gesù.
Mentre questo cuore arde per noi, diciamo: “Non sono obbligato a fare questo; non è necessario che mi privi di questo piacere; bisogna moderare l’entusiasmo religioso”. O Gesù Cristo! O carissimo Gesù Cristo! Guarda a cosa arriva chi non sa apprezzare degnamente la grazia. Varrebbe più la pena di morire che di disprezzare un’unica ispirazione della grazia. Lo crediamo tutti? No, ma pensiamo di crederlo. (…)
Ecco cosa dicono i teologi al riguardo: “Se si ricevessero tutti i doni della natura e tutte le perfezioni naturali degli angeli, questi vantaggi non sarebbero nulla paragonati all’aggiunta di un grado di grazia, come quello che ci dà Dio quando resistiamo per un quarto d’ora a un sentimento d’ira; perché la grazia è una partecipazione alla natura divina”.
(…) Mostratemi nella Chiesa un abuso, un male qualsiasi, e sono pronto a dimostrarvi che non si sarebbe verificato se i Suoi figli avessero corrisposto degnamente alla grazia, e che inoltre tutto domani rientrerà se i fedeli volessero iniziare ad apprezzare la grazia in modo adeguato.
Nonè vero che non servirebbe a nulla a un uomo guadagnarsi il mondo intero se per questo dovesse subire il benché minimo danno alla sua anima immortale? Diffondete questa dottrina tra i vostri amici; mostrate loro il tesoro che possono ottenere con l’ausilio della grazia, mostrate loro che una grazia chiama l’altra, come diventa un merito e come infine i meriti portano alla gloria eterna dei cieli. Ah! Servirete davvero gli interessi di Nostro Signore se farete così, e li servirete molto meglio di quanto pensate.
(…) Il sangue prezioso è a disposizione di coloro che lo vogliono chiedere, e il sangue dà la grazia. San Paolo ha consacrato tutta la sua vita a predicare agli uomini la dottrina della grazia, a chiedere a Dio che gliela inviasse e che li spingesse a farne buon uso quando l’avessero ottenuta. Dopo una fervida Comunione, quando la fonte di tutte le grazie sboccia nel nostro cuore come una fonte di acqua viva, chiediamogli di aprire gli occhi degli uomini alla bellezza della Sua grazia, e la nostra preghiera verrà sicuramente esaudita.
Così faremo prosperare gli interessi di Gesù, perché la natura di questo buon signore è tale che più dà più diventa ricco. Amato re delle anime, come possiamo sprecare il nostro tempo in altro? Considerare che Egli ci permette di occuparci dei Suoi interessi non è un pensiero capace di riempirci di ammirazione? Quanto a me, mi stupisco che un pensiero simile non ci faccia cadere in estasi.
Ma noi non conosciamo i nostri privilegi, e perché? Perché non studiamo a sufficienza il nostro amabile Salvatore. Perché non iniziare nel tempo a fare ciò che deve costituire la nostra felicità in tutta l’eternità? Studiamo Gesù. Il cielo non è cielo se non perché Gesù è lì, e io non comprendo perché la terra non sia ugualmente cielo, perché Gesù è anche su questa terra.
È perché ci ha lasciato la libertà di offenderlo. Eliminiamo questa miseria e avremo in questo mondo se non il cielo almeno il Purgatorio, che è la porta del cielo. Arriverà finalmente il giorno in cui smetteremo di peccare, in cui non feriremo più il Sacro Cuore di Gesù? (…)
Perché affliggerci e interrogarci se andremo in cielo subito dopo la nostra partenza da questo mondo o se prima dovremo passare per il Purgatorio? Che importa? La grande questione è perdere la facoltà di offendere il Dio del nostro amore!
[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]