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Sapevate che un ritiro ignaziano può cambiare il vostro cervello?

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Roberta Sciamplicotti - Aleteia Italia - pubblicato il 01/08/17
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I ricercatori statunitensi hanno scoperto che gli Esercizi Spirituali influiscono sui sistemi di benessere cerebraliI ritiri ignaziani sembrano provocare “cambiamenti significativi” nel cervello, sostengono gli scienziati statunitensi.

I ricercatori del Marcus Institute of Integrative Health della Thomas Jefferson University hanno studiato le risposte cerebrali delle persone che hanno compiuto un ritiro ignaziano e hanno pubblicato i risultati a cui sono giunti su Religion, Brain and Behaviour.

Il dottor Andrew Newberg, direttore delle ricerche dell’istituto, ha affermato che lo studio “ha mostrato cambiamenti significativi nei trasmettitori della dopamina e della serotonina dopo il ritiro di sette giorni”.

“Visto che la serotonina e la dopamina sono parte della ricompensa e dei sistemi emotivi del cervello, ci aiuta a capire perché queste pratiche portino a esperienze emotive potenti e positive”, ha aggiunto, come riferisce il Catholic Herald.

La dopamina è nota come “piacere chimico” ed è implicata in un’ampia serie di funzioni cerebrali, dal controllo dell’attenzione al movimento. La serotonina è spesso chiamata “l’ormone del sentirsi bene” e aiuta a controllare emozioni e stati d’animo.



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Lo studio è stato condotto dal Fetzer Institute e ha coinvolto 14 partecipanti cristiani tra i 24 e i 76 anni che hanno frequentato un ritiro ignaziano e hanno praticato gli Esercizi Spirituali del fondatore dei Gesuiti, Sant’Ignazio di Loyola.

Dopo la Messa del mattino, i partecipanti trascorrevano la maggior parte della giornata in silenzio, preghiera e riflessione, e incontravano ogni giorno un direttore spirituale.

I partecipanti hanno rivelato un cambiamento positivo significativo a livello di salute, tensione e stanchezza, e hanno riferito di un senso di “trascendenza da sé” che i ricercatori collegano all’aumento dei livelli di dopamina.

“Il ritiro a cui ho partecipato mi ha trasformato e mi ha aiutato a collegarmi più facilmente allo Spirito e a ricollegarmi a Dio”, ha confessato un partecipante secondo quanto riporta l’Independent. “Prima del ritiro, inoltre, avevo un range limitato di emozioni, in particolare non ero molto empatico e non riuscivo a piangere. Durante il ritiro, però, ho provato l’esatto opposto”.

Prima e dopo il ritiro, i partecipanti sono stati sottoposti a una TAC che ha permesso ai ricercatori di valutare la loro attività cerebrale.



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Dopo 7 giorni di ritiro, hanno dimostrato una riduzione tra il 5 e l’8% nel collegamento del trasmettitore di dopamina, e una riduzione del 6,5% in quello del trasmettitore di serotonina. Per i ricercatori queste diminuzioni possono portare a una maggiore disponibilità di dopamina e serotonina nel cervello, che può avere effetti psicologici positivi.
“In qualche modo, il nostro studio suscita più domande che risposte”, ha sottolineato il dottor Newberg. “Il nostro team è curioso di sapere quali aspetti del ritiro abbiano provocato i cambiamenti nei sistemi di neurotrasmissione e se ritiri diversi produrrebbero effetti differenti. Speriamo che studi futuri riescano a rispondere a queste domande”.

 

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