17 anni fa il vile gesto di un marito geloso. Da allora 87 operazioni, diversi tentativi di suicidio e la richiesta finale di farla finita con la “dolce morte”
«Sei bella e coraggiosa»: sono bastate queste due semplici parole a convincere Consuela Cordoba che ancora valeva la pena di vivere, a decidere di annullare l’eutanasia programmata per il prossimo 29 settembre. A pronunciarle papa Francesco, che l’ha incontrata durante il suo recente viaggio in Colombia, come riferisce il Daily Mail (11 settembre).
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“L’INIEZIONE? PER QUALCUN ALTRO!”
Il Papa, a sorpresa, non solo le ha detto che non avrebbe dato la sua approvazione per l’eutanasia, ma soprattutto le ha fatto un complimento che ha cambiato la sua vita. «Ora voglio vivere», ha detto Consuelo. «Non lo farò più perché Dio sta per portare grandezza nella mia vita. Il medico prepari l’iniezione per qualcun altro» (Corriere della Sera, 12 settembre).
TUBI NELLE NARICI E PASSAMONTAGNA
La donna, 56 anni, profondamente sfigurata in un attacco con l’acido 17 anni fa, aveva deciso di mettere fine alla propria vita, ricorrendo alla legge che permette, in Colombia, di usufruire dell’eutanasia in circostanze eccezionali.
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Consuela – che abita nel nord-ovest del Paese – ha subito in diciassette anni 87 operazioni per cercare di salvare il suo volto, ha bisogno di tubi nelle narici per respirare e può alimentarsi solo di cibi liquidi. Deve inoltre indossare costantemente il passamontagna di tessuto (In Terris, 12 settembre).
L’INFEZIONE CEREBRALE
A ridurla in questo stato fu il suo ex compagno, Dagoberto Esuncho, che nel 2000 le ha gettato addosso acido su tutto il corpo. I danni maggiori li ha subiti sul volto con il distaccamento della pelle su gran parto del volto e il danneggiamento dei denti (www.npr.org/, 26 settembre 2012).
Recentemente le hanno diagnosticato un’infezione cerebrale, che l’aveva convinta a farla finita (Il Giornale, 12 settembre). Poi la svolta, dopo l’incontro con Francesco e la decisione di rilanciare, tra mille difficoltà, la sua vita.
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