di Ruth Baker
Negli ultimi mesi ho davvero cercato di abbracciare più spesso il silenzio. Mettere via le cuffiette, spegnere Netflix, uscire da Instagram e rimanere tranquilla. Pregare più spesso, senza distrazioni.
Con mia sorpresa, non è così semplice. Non penso di essere l’unica a lottare con questa difficoltà. Ecco un’idea di com’è stato per me finora.
1. Vi sedete e succede questo:
2. Andate tranquilli in camera vostra per rimanere in silenzio e il figlio del vostro vicino inizia a gridare in cortile:
3. Vi dite che spegnerete la televisione entro cinque minuti, ma all’improvviso sviluppate un profondo interesse per uno sport strano e non riuscite a distogliere lo sguardo:
4. L’album che aspettavate da un anno e mezzo è finalmente uscito e non riuscite a smettere di cantare:
5. State per mettere il cellulare in modalità aereo per avere un po’ di tranquillità e vedete che la chat del vostro gruppo si è appena svegliato:
6. Pensate che vi metterete a pregare non appena avrete finito di pulire il bagno, la cucina, il soggiorno, e – perché no – anche il garage:
Scherzi a parte, sto ancora lavorando sul fatto di stare in silenzio, ma nonostante le mie frustrazioni e i miei fallimenti nel perseguire il silenzio so che questo è del tutto necessario per la nostra vita spirituale. So che quando non mi fermo e non faccio una pausa dai social media, dalla musica e dai video inseriti tra le responsabilità della vita quotidiana la mia anima si affatica.
Tutti i problemi dell’umanità derivano dall’incapacità umana di sedere tranquillamente in una stanza da soli (Blaise Pascal).
Grazie a Dio, nella mia lotta per il silenzio ho imparato qualcosa, che chiamerò 6 Suggerimenti Essenziali per il Silenzio.
1. Iniziate dalle piccole cose
Roma non è stata costruita in un giorno solo. Iniziate trascorrendo brevi quantità di tempo in silenzio ogni giorno, o decidete di eliminare una distrazione dalla vostra vita (un’app, le cuffiette o perfino il cellulare).
2. Stabilite ogni giorno lo stesso momento da trascorrere in silenzio
Questo fa sì che il silenzio diventi un’abitudine nella vostra giornata, e sapere che vi siete presi quell’impegno quotidiano rende più semplice il fatto di adeguarvisi.
3. Sappiate che le distrazioni sono spesso una forma di sollievo dal dolore
Annoiati? Soli? Sofferenti? Il lavoro o lo studio è troppo esigente? C’è sempre una distrazione per anestetizzarlo. E allora, se non potete sopportare di rimanere in silenzio potrebbe valere la pena di esplorare la causa della distrazione. Forse ricorrere a un buon amico o a un consulente che vi ascolti può essere una soluzione.
4. Quando siete in silenzio, riconoscete le distrazioni
Non dovete lottare per cercare costantemente di ignorare ciò che vi distrae. Riconoscete il pensiero, il rumore o l’irritazione, ma lasciate che attraversi la vostra mente e poi tornate alla preghiera o alla contemplazione.
5. Resistete alla scomoda fase iniziale
Avete mai dovuto trascorrere un buon lasso di tempo senza il vostro telefono? All’inizio esserne privati fa sentire a disagio, ma dopo un po’ si prova la pace. Lo stesso accade col silenzio. All’inizio sembra strano, ma una volta che vi ci abituate capite quanto sia estremamente proficuo.
6. Educatevi sul motivo per cui il silenzio è così importante
“Il silenzio è la tela su cui opera Dio” è l’unica cosa che mi motiva a perseverare nel silenzio, anche se a volte non sto pregando in modo formale. Il silenzio è il modo in cui possiamo stare con Dio. Quando iniziamo a capire perché è così importante, diventa più facile sforzarsi per rimanere in silenzio.
Qual è il vostro settimo suggerimento?
Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l’amore, il frutto dell’amore è il servizio, e il frutto del servizio è la pace (Madre Teresa di Calcutta)
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]