Tentazioni, mondanità, ipocrisia. 9 modi in cui Satana agisce contro gli uomini
E’ ben lontano dalla rappresentazione dell’uomo col volto cattivo e le corna con cui viene generalmente rappresentato nell’iconografia o al cinema.
Il diavolo di cui parla sempre più spesso Papa Francesco durante le omelie e le catechesi da quando è pontefice, si manifesta in modo molto diverso. E’ un germe presente nella società che semina zizzania e prova a dividere gli uomini. E li tenta in continuazione.
A raccontare gli interventi di Jorge Bergoglio sui pericoli di Satana è “Il diavolo c’è”, una raccolta dei suoi interventi a cura di Diego Manetti (edizioni San Paolo). Ecco cosa pensa il papa del demonio.
1) PORTATORE DI AMAREZZA
«Come ci ha ricordato tante volte nei suoi insegnamenti e, da ultimo, con quel gesto coraggioso e umile, il Papa Benedetto XVI, è Cristo che guida la Chiesa per mezzo del suo Spirito. Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa con la sua forza vivificante e unificante: di molti fa un corpo solo, il Corpo mistico di Cristo. Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra» (cfr. At 1,8).
Papa Francesco, Udienza a tutti i cardinali, 15 marzo 2013.
2) LADRO DI SPERANZA
«La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!».
Papa Francesco, Omelia della Domenica delle Palme, 24 marzo 2013.
3) SEMINATORE DI CHIACCHIERE E ZIZZANIA
«Vi chiedo (alla Gendarmeria vaticana) non solo di difendere le porte, le finestre del Vaticano – peraltro un lavoro necessario e importante – ma di difendere come il vostro patrono san Michele le porte del cuore di chi lavora in Vaticano, dove la tentazione “entra” esattamente come altrove: ma c’è una tentazione…che al diavolo piace tanto: quella contro l’unità, quando le insidie vanno proprio contro l’unità di quelli che vivono e lavorano in Vaticano. E il diavolo cerca di creare la guerra interna, una sorta di guerra civile e spirituale, no? Una guerra che non si fa con le armi, che noi conosciamo: si fa con la lingua».
Papa Francesco, Omelia per la Gendarmeria Vaticana, 28 settembre 2013
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4) SATANA E’ ASTUTO
«Il compito del popolo di Dio è custodire in sé l’uomo: l’uomo Gesù. Custodirlo, perché è l’uomo che dà vita a tutti gli uomini, a tutta l’umanità. E, da parte loro, gli angeli lottano per far vincere l’uomo. Così l’uomo, il Figlio di Dio, Gesù e l’uomo, l’umanità, tutti noi, lotta contro tutte queste cose che Satana fa per distruggerlo. Tanti progetti, tranne i peccati propri, ma tanti, tanti progetti di disumanizzazione dell’uomo sono opera di lui, semplicemente perché odia l’uomo. Satana è astuto: lo dice la prima pagina della Genesi. È astuto, presenta le cose come se fossero buone. Ma la sua intenzione è la distruzione».
Papa Francesco, Meditazione mattutina del 29 settembre 2014
5) PERICOLOSO SEDUTTORE
«Satana è un seduttore, è uno che semina insidie e un seduttore, e seduce col fascino, col fascino demoniaco, ti porta a credere tutto. Lui sa vendere con questo fascino, vende bene, ma paga male alla fine!».
«I tre gradini del metodo del serpente antico, del demonio. Primo, avere cose, le ricchezze, le ricchezze che ti portano lentamente alla corruzione, e questa della corruzione non è una fiaba!, c’è dappertutto. C’è dappertutto la corruzione: per due soldi tanta gente vende l’anima, vende la felicità, vende la vita, vende tutto. È il primo gradino: i soldi, le ricchezze».
Papa Francesco, Omelia della Messa per il Corpo della Gendarmeria Vaticana, 3 ottobre 2015
6) L’OMBRA DEGLI SPIRITI IMPURI
«La vita cristiana è una lotta nella quale o tu ti lasci attirare da Gesù, per mezzo del Padre, o puoi dire ‘Io rimango tranquillo, in pace’… Ma nelle mani di questa gente, di questi spiriti impuri. Però se tu vuoi andare avanti devi lottare! Sentire il cuore che lotta, perché Gesù vinca».
«Perciò, è la conclusione, ogni cristiano deve fare questo esame di coscienza e chiedersi: “Io sento questa lotta nel mio cuore?”. “Questo conflitto fra la comodità o il servizio agli altri, fra divertirmi un po’ o fare preghiera e adorare il Padre, fra una cosa e l’altra?”. “Sento la voglia di fare il bene o c’è qualcosa che mi ferma, mi torna ascetico?”».
Papa Francesco, Meditazione mattutina del 19 gennaio 2017
7) NESSUN DIALOGO
«Il serpente, il diavolo è astuto: non si può dialogare col diavolo. Oltretutto tutti noi sappiamo cosa sono le tentazioni, tutti sappiamo perché tutti ne abbiamo: tante tentazioni di vanità, di superbia, di cupidigia, di avarizia, tante!. Ma tutte “incominciano” quando ci diciamo: “ma si può, si può…”».
Papa Francesco, Meditazione mattutina del 10 febbraio 2017
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8) LA MONDANITA’ COME TENTAZIONE
«Alcune volte lo diciamo con vergogna noi preti, noi presbiteri: “Io vorrei quella parrocchia… – Ma il Signore è qui … – Ma io vorrei quella…”. Si segue, cioè, non la strada del Signore, ma quella della vanità, della mondanità. E anche fra noi vescovi succede lo stesso: la mondanità viene come tentazione. E così accade che un vescovo dica: “Io sono in questa diocesi ma guardo quella che è più importante” e si muove per fare pressioni, per cercare influenze, per spingere “per arrivare là”».
Papa Francesco, Meditazione mattutina del 21 febbraio 2017
9) IPOCRISIA E ADULAZIONE
«Gli ipocriti sempre incominciano con l’adulazione. E poi fanno una domanda. Nelle tecniche dell’adulazione ci sono anche il non dire una verità, l’esagerare, il far crescere la vanità. Un prete conosciuto tanto tempo fa, non qui che, poveretto, si beveva tutte le adulazioni che gli facevano, era la sua debolezza. E i compagni dicevano di lui che aveva imparato male la liturgia, perché non aveva compreso bene il vero senso dell’incensazione. L’adulazione incomincia così, ma con cattiva intenzione. Lo si capisce bene anche rileggendo il brano evangelico: i farisei, per mettere alla prova Gesù, adulano perché lui creda questo e scivoli. È la tecnica dell’ipocrita: ti fa vedere che ti vuole bene, sempre ti gonfia, per raggiungere il suo scopo».
Papa Francesco, Meditazione mattutina del 6 giugno 2017
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