I demoni non si scacciano a pagamento. In casi di presunta possessione rivolgersi esclusivamente ad un esorcista autorizzato dalla Chiesa
Aumentano in tutto il mondo le richieste di esorcisti per sconfiggere casi di possessione demoniaca.
A far fronte all’avanzata del diavolo, sono oltre cinquecento sacerdoti abilitati a celebrare esorcismi in tutto il mondo, riuniti in una associazione internazionale, fondata nel 1990 e riconosciuta ufficialmente dal Vaticano, l’Associazione Internazionale degli Esorcisti (Aie).
Procedure finte e costose
Negli ultimi anni, in Europa, è addirittura nato il fenomeno degli esorcisti “free lance”, non riconosciuti dalla Chiesa cattolica, che scacciano i demoni a pagamento, con procedure che costano all’incirca mille e cinquecento euro. Gli esorcisti “ufficiali”, invece, non possono richiedere denaro per la propria opera (Fanpage.it, 15 novembre).
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Solo un sacerdote autorizzato
«E’ bene precisare – ha spiegato ad Aleteia (30 maggio) l’esorcista Don Gianni Sini – che a pronunciare un esorcismo può essere solo un sacerdote che per la sua pietà, scienza e integrità di vita sia ritenuto dall’Ordinario idoneo e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo e inoltre gli esorcisti iscritti all’Aie».
Non esistono manuali
Quindi, ha proseguito Sini, «non esistono manuali che possono istruire un sacerdote a svolgere la mansione di esorcista, né tanto meno un laico, l’unico testo di riferimento per tutti gli esorcisti é il “Rituale degli esorcismi e preghiere per le circostanze particolari”, firmato dal cardinale Camillo Ruini, allora Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, il 25 novembre del 2001 e presidente della Conferenza Episcopale Italiana».
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La procedura
Tra l’altro, ha evidenziato ancora l’esorcista, lo statuto dell’Aie tutela dal compiere abusi e riti fai-da-te e raggruppa esorcisti di tutto il mondo. «C’è una procedura nell’esorcismo che inizia con l’aspersione dell’acqua benedetta e la recita delle litanie dei santi,la proclamazione del vangelo di Giovanni, l’imposizione delle mani, la formula invocativa, a cui segue la formula imperativa con la quale si chiede a Satana di uscire da quella persona e il canto di ringraziamento, sono le formule ufficiali e non prevedono interpretazioni personalistiche del rito».
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Veri esorcismi
Per comprendere la rarità di una possessione demoniaca, ad Il Giornale (15 novembre) l’esorcista Don Gino Oliosi, sacerdote vicino a Don Giussani, spiegava: «Il nostro ruolo, quello degli esorcisti, è di imporre al diavolo di liberare una persona dalla sua presenza. Ho ricevuto tra le ottanta e le novanta persone alla settimana, oggi ricevo solo per appuntamento. Nel mio mandato ho visto dieci casi appurati di possessione demoniaca, di queste non sono riuscito a risolverne due».