“Pensiamo che la cura possa venire dalla rabbia e dalla vendetta. Tuttavia la via della vendetta non è la via di Gesù”Nell’omelia della Messa che ha celebrato il 29 novembre al Kyaikkasan Ground di Yangon, in Myanmar, Paese piagato da decenni di conflitti etnici e tribali e da più di 60 anni di regime militare, Papa Francesco ha offerto il segreto per trovare la guarigione per le nostre ferite. Il suo messaggio si applica non solo al popolo del Myanmar, che soffre da tanti anni, ma a tutti noi che siamo stati in un modo o nell’altro feriti nella vita.
Il Pontefice ha invitato tutti a “rifugiarsi nelle ferite di Cristo”, e perfino a “trovare riposo nelle sue ferite”.
Con questo invito il Santo Padre ha riportato alla mente una corrente del misticismo cattolico, ovvero la devozione alle ferite di Cristo, che trova la sua base scritturale nell’invito di Nostro Signore al dubbioso Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”
Ecco alcuni estratti dall’omelia del Papa:
Dalla croce viene anche la guarigione.
La tentazione è di rispondere a queste lesioni con una sapienza mondana che […] è profondamente viziata. Pensiamo che la cura possa venire dalla rabbia e dalla vendetta. Tuttavia la via della vendetta non è la via di Gesù. La via di Gesù è radicalmente differente.
[…]
Alla vigilia della sua passione, Gesù si offrì ai suoi Apostoli sotto le specie del pane e del vino. Nel dono dell’Eucaristia, non solo riconosciamo, con gli occhi della fede, il dono del suo corpo e del suo sangue; noi impariamo anche come trovare riposo nelle sue ferite, e là essere purificati da tutti i nostri peccati e dalle nostre vie distorte.
Rifugiandovi nelle ferite di Cristo, cari fratelli e sorelle, possiate assaporare il balsamo risanante della misericordia del Padre e trovare la forza di portarlo agli altri, per ungere ogni ferita e ogni memoria dolorosa. In questo modo, sarete fedeli testimoni della riconciliazione e della pace che Dio vuole che regni in ogni cuore umano e in ogni comunità
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]