La sua lettera postata su Facebook è una dichiarazione di amore e di gratitudine per la bellezza dell’essere vivi, dell’amore, della natura, della musica. E un monito a pensare all’essenzialeHolly si arroga il diritto di farci una bella lavata di capo e ci intima di smetterla di lamentarci e di perdere tempo prezioso.
Ha solo 27 anni e sta per morire, quando su Facebook scrive queste righe. E ha ragione da vendere.
La sua malattia così aspra e feroce deve averle tolto, non senza dolore, diversi strati di protezione e di remore. Non ha paura di dire quel che pensa davvero della vita e delle cose che ora, da quella prospettiva vertiginosa, vede nella loro verità. Di ciò che conta davvero. E non fa come la volpe con l’uva che ora non può più prendere.
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A lei continua a piacere parecchio ma sa che non potrà più prenderla né mangiarla. Non almeno in questa valle nella quale versiamo, è vero, diverse lacrime, ma che è pure piena di fiori, distese d’erba, manti azzurri o blu scuro, là nel cielo, a seconda se il sole sia sorto o tramontato. E tutto questo, lei ora lo vede, sa di prodigio, di dono, di bellezza abbondante e stupefacente. E immeritata.
«I’m 27 now. I don’t want to go. I love my life. I am happy… I owe that to my loved ones. But the control is out of my hands»
(Ho 27 anni ora. Non voglio andare. Io amo la mia vita. Sono felice…Lo devo ai miei cari. Ma la cosa è al di là del mio controllo).
E ora che ogni tanto ha bisogno, ha desiderio di parlare della morte dal momento che sa che la cosa la riguarda da vicino trova che sia un tabù. Peccato, perché la cosa riguarda tutti mentre invece, nota Holly, sembra quasi che la cosa non accadrà mai a nessuno. Mentre invece, se presa in considerazione, è un’ottima alleata per la vita e la rende più intensa e gustosa.
Un memento mori se non semper almeno una tantum sarebbe salutare!
«I just want people to stop worrying so much about the small, meaningless stresses in life and try to remember that we all have the same fate after it all so do what you can to make your time feel worthy and great, minus the bullshit».
(Voglio solo che la gente la smetta di preoccuparsi tanto dei piccoli e insignificanti stress nella vita e cerchi di ricordare che tutti abbiamo lo stesso destino, dopo tutto. Quindi fate quello che si può fare per rendere il vostro tempo degno e grande e lascia stare le stronzate)
Si era sempre immaginata sposata, con dei figli e si era pure vista invecchiare, con le rughe, sullo schermo della mente. Voleva farlo con l’amore della sua vita ma ora è chiamata a rinunciare a questo, ad un desiderio così naturale, umano e intenso che ne sente dolore fisico.
«Those times you are whinging about ridiculous things (something I have noticed so much these past few months), just think about someone who is really facing a problem. Be grateful for your minor issue and get over it. It’s okay to acknowledge that something is annoying but try not to carry on about it and negatively effect other people’s days».
(Quando ti stai lamentando di cose ridicole -qualcosa che ho notato così tanto negli ultimi mesi-, pensa solo a qualcuno che sta davvero affrontando un problema. Sii grato per il tuo piccolo problema e superalo. Non rimuginare continuamente su qualcosa di fastidioso e non influenzare negativamente le giornate degli altri. Pensa a quanto sei fortunato a essere in grado di fare proprio questo. Respira.)
Con lucidità e precisione Holly passa al grande vaglio della morte imminente le cose che davvero contano nella vita. Ha urgenza di convertire anche gli altri a questo sguardo; vuol proprio far girare la testa dalla parte giusta a quanta più gente possibile perché ora lei vede bene cosa conta e cosa no. Il cielo blu, l’aria che entra nei polmoni, il verde delle foglie. Ogni respiro, valgono più di una miniera di diamanti.
Anche quando parla dei soldi fa una riflessione intelligente ed equilibrata. Non sono inutili, ma piuttosto che spenderli per prenderci un altro vestito o delle cose per noi stessi, usiamoli per comunicare agli altri che li amiamo. Per dare agli altri e così avere anche noi una grande ricompensa.
Chissà se l’ha imparato dal Vangelo o dall’altro libro di Dio che è la Creazione, compresi noi stessi?
Dice Gesù: “E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”»(Lc 12,15)
Nella sua lettera leggiamo:
«Give, give, give. It is true that you gain more happiness doing things for others than doing them for yourself. I wish I did this more. Since I have been sick, I have met the most incredibly giving and kind people and been the receiver of the most thoughtful and loving words and support from my family, friends and strangers; More than I could I ever give in return. I will never forget this and will be forever grateful to all of these people.
It is a weird thing having money to spend at the end.. when you’re dying. It’s not a time you go out and buy material things that you usually would, like a new dress. It makes you think how silly it is that we think it is worth spending so much money on new clothes and ‘things’ in our lives».
(Date, date, date. È vero che guadagni più felicità facendo le cose per gli altri che non facendolo per te stesso. Vorrei averlo fatto di più. Da quando sono malata, ho incontrato persone incredibilmente gentili e generose, ho ricevuto parole e sostegno premurosi e affettuosi dalla mia famiglia, dagli amici e dagli estranei; più di quanto potessi mai dare in cambio. Non lo dimenticherò mai e sarò per sempre grata verso tutte queste persone.
È una cosa strana avere soldi da spendere alla fine…quando stai morendo. Non è un momento in cui esci e compri cose materiali di solito, come un vestito nuovo. Ti fa pensare quanto sia sciocco pensare che valga la pena spendere così tanti soldi per nuovi vestiti e “cose” nelle nostre vite.)
Sembra che faccia eco agli Atti degli Apostoli perché al capitolo 20, 35 si legge questo:
«(…)ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!»
Fa molte altre considerazioni e lancia altri moniti. L’esempio dei vestiti, anche quello, non fa che ricordarci i fiori di campo, coi loro colori sgargianti, e i vestiti di Salomone, eterni secondi. E sono cose sagge, giuste e in fondo piene di speranza.
La lettera di questa giovane donna ha fatto il giro di molti cuori, a giudicare da condivisioni, visualizzazioni, articoli che la riprendono, compreso il nostro.
Perché anche se la “morte corporale” nella nostra società è uscita dallo stato di famiglia e non è manco lontanamente nostra sorellastra, in realtà è una grande alleata perché fa da baricentro e ci rimette in equilibrio di fronte alla vita. Non toglie gusto, non è nichilista, la morte. E Holly lo ha capito e ha voluto dirlo prima di lasciare a malincuore questa vita della quale era così appassionata. Affamata, quasi bulimica.
Sono circa millecinquecento parole quelle della sua ultima nota Facebook, da leggere d’un fiato, con commozione, compassione per lei e chi la ama tanto e soffre di sicuro la sua assenza ora. Sono una discesa veloce col paracadute dopo un lancio da chissà quanti metri…Ma guardate dove atterra!
…’Til we meet again.
…Fino a che non ci incontreremo ancora
C’è da sospettare che, ancora una volta, l’anima immortale faccia sentire forte la sua voce quando sa che le tocca lasciare questo mondo.
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