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8 atti segreti di gentilezza che chiunque può fare

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Caryn Rivadeneira - pubblicato il 17/01/18
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Fonti di ispirazione nella vita quotidianaConosciamo tutti il comandamento “Ama il tuo prossimo”. È quello che quasi tutti imparano a scuola ed è abbastanza facile da capire come concetto generale, nel senso che dovremmo essere buoni gli uni con gli altri e trattare anche chi non fa parte della nostra famiglia con amore e attenzione. Ma il comandamento intende davvero che si debba farlo a livello quotidiano? Dovrei abbracciare il mio prossimo ogni mattina come faccio con i miei figli prima che vadano a scuola? Non credo. Ci sono però dei modi pratici e sottili per essere gentili. Basta solo cercare le giuste opportunità.

Fortunatamente, nel mondo ci sono persone che offrono un esempio al riguardo. Avrete sicuramente sentito di persone che pagano il caffè per un altro cliente, ma è solo una delle tante storie anonime di gentilezza che si verificano ogni giorno e che dovrebbero essere celebrate. Ecco allora qualche altro esempio che può servire da fonte di ispirazione.

Il regalo di compleanno al contrario

“Avrei trascorso da sola il giorno del mio compleanno, e allora ho riunito delle banconote da dieci dollari e sono andata in centro con l’intenzione di distribuire il denaro ai senzatetto. Pioveva, e quindi non ho avuto molta fortuna. Delusa, ho iniziato a tornare verso la macchina quando ho visto alla fermata dell’autobus una ragazza che stava piangendo. Stava al telefono con qualcuno e diceva che non sapeva come riuscire a fare la spesa per la famiglia. Ho messo la mano in tasca e le ho dato tutti i soldi. La mia benedizione è stata vedere il suo volto illuminarsi di sollievo e di gioia. Me ne sono andata sapendo che avevo aiutato qualcuno al momento giusto, come era successo a me molti anni fa” – Angie Nuttle

Condividere la musica

“Mentre stavo suonando nella stazione della metropolitana di Times Square, un uomo cieco si è unito a un gruppo di passanti riuniti intorno a me. Il volto del cieco si è illuminato al suono della mia musica. Una signora nella folla, che non aveva alcun collegamento con quell’uomo, ha notato la sua gioia. È venuta verso di me, ha comprato uno dei miei CD, lo ha messo nelle mani dell’uomo cieco e ha detto: ‘Qui dentro c’è la musica che sta ascoltando ora. Questo è per lei’. La mia musica è stata lo spunto per uno splendido, sorprendente e generoso atto di gentilezza tra due estranei – impagabile!” – Natalia “Saw Lady” Paruz

Una buona azione porta a una buona azione

“Anni fa, durante la mia assenza dal lavoro per due anni (ero una madre single), ero all’incontro del mio gruppo per lo studio della Bibbia e ho chiesto aiuto per un’altra mamma single che soffriva per un dolore cronico debilitante per sclerosi multipla e difficoltà economiche. Ho chiesto se qualcuno poteva fare una donazione per aiutarla, e sono felice di dire che è stato raccolto molto denaro. Con mia grande sorpresa, la settimana successiva ho ricevuto via posta un assegno di 1.500 dollari da una coppia che non avevo mai incontrato, con un biglietto che diceva che erano rimasti colpiti dal mio sostegno a quella donna che viveva una situazione di difficoltà nonostante anche io non me la passassi bene. Non potevano certo immaginare quanto avessi bisogno di quel denaro!” – Mary Kaarto

Grazie alle banche

“Per molti anni sono stata una madre single con un budget molto limitato. Visto che non guido, mettevo i miei bambini in un carrettino rosso e percorrevo all’andata e al ritorno il chilometro che mi separava dal negozio di alimentari, e quando tornavamo a casa i bimbi dovevano condividere lo spazio con la spesa. Un giorno sono andata in cortile e ho trovato una scatola piena di cibo e cose di prima necessità, come sapone, detersivo, ecc. Ho chiesto ai miei amici, ma tutti hanno scosso la testa – non erano stati loro. Anni dopo ho scoperto che era stata una cassiera della banca situata tra casa mia e il negozio di alimentari. Ci ha offerto una splendida cena per la festa del Ringraziamento e un paio di settimane con buoni pasti, non chiedendo mai un grazie. Era un’umile donatrice, a cui sarò sempre grata” – Debora Dyess

Mani libere per aiutare

“Il negozio in cui faccio acquisti ha un parcheggio in discesa e una struttura in cui riporre i carrelli molto scomoda, nonché una clientela anziana. Quando sono nel parcheggio cerco di fermarmi un attimo prima di entrare per aiutare qualcuno a rimettere a posto il carrello, o quando sto riportando il mio guardo se qualcuno ha bisogno di aiuto. In questo periodo della vita in cui non ci sono figli a casa da accudire ho letteralmente le mani libere per aiutare gli altri, e quindi cerco di fare attenzione a chi mi circonda piuttosto che limitarmi a fare frettolosamente le mie commissioni. Cerco di ricordare che tra una ventina d’anni potrei essere io ad aver bisogno di aiuto!” – Carla Foote

Pranzo per due

“Il mese scorso stavo andando a St. Louis e sono passata davanti a un mendicante mentre andavo a mangiare in un negozio della catena Panera, e allora ho comprato il dopo delle cose che stavo ordinando – due panini al formaggio, due mele, due sacchetti di patatine, due biscotti e due bottigliette d’acqua –, e sulla vita del ritorno ho dato la metà al mendicante. Ancor prima che riuscissi a svoltare l’angolo l’ho visto andare a mangiare sotto un albero. Era evidente che aveva bisogno di un buon pasto. Quell’esperienza mi ha fatto sentire di aver compiuto un atto di misericordia” – Leah Gleason

Cena con servizio

“Una volta in cui io e mio marito siamo andati a cena fuori mi sono messa a chiacchierare con un uomo anziano. Era in città per far visita alla madre, ricoverata in una casa di cura. Ha detto che era preoccupato per lei visto che lui viveva lontano. Ho sentito davvero Dio esercitare pressioni sul mio cuore perché mi offrissi di aiutarlo nel caso in cui ne avesse avuto bisogno. Poi il mio senso pratico mi ha detto di non farlo, che probabilmente non erano affari miei. Il lato spinto da Dio, però, ha vinto, e quindi ho dato all’uomo un pezzetto di carta con il mio numero di telefono, dicendogli che se avesse avuto bisogno di qualcuno che andasse a controllare se la madre stava bene l’avrei fatto io. Ha iniziato a piangere. Non pensavo di aver fatto una gran cosa, ma per lui lo era. Sono così felice di aver ascoltato quel giorno l’ispirazione di Dio!” – Jamie Janosz

Dar da mangiare ai colleghi

“Ho sentito per caso che uno dei miei colleghi era al verde e non aveva più cibo in casa. Ho quindi usato la mia pausa per il pranzo per andare a comprare un paio di buste di generi alimentari e gliele ho lasciate in macchina. Non ho mai ammesso di essere stata io a farlo, ma mi sono sentita benissimo. Mi ero trovata io stessa in una situazione del genere, e quindi volevo aiutare. Ancora oggi ho una politica di ‘dispensa aperta’ per i miei amici” – Bonnie Muehleman

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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