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Il Papa e la decisa risposta sul vescovo Barros

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Aleteia Italia - published on 19/01/18
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Francesco rompe il silenzio su uno dei temi più commentati durante la sua visita in Cile“Il giorno in cui mi porterete una prova sul vescovo Barros parlerò. Non c’è un’unica prova contraria, è tutta una calunnia”, ha affermato il Papa arrivando a Campus Lobito, a Iquique, per officiare la sua ultima Messa moltitudinaria in Cile questo giovedì.

Con queste parole Francesco ha finalmente rotto il silenzio sulla polemica generata negli ultimi giorni circa la presenza del vescovo di Osorno, Juan Barros, accusato di aver coperto gli abusi sessuali commessi da padre Fernando Karadima in Cile, a vari eventi a cui ha partecipato il Papa, tra cui quello in cui il Pontefice ha chiesto perdono e ha espresso “dolore e vergogna per il danno irreparabile causato ai bambini da parte dei ministri della Chiesa”.

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© FundacionBlancaEstela

Karadima, oggi 87enne, era incaricato di El Bosque, una grande parrocchia di Santiago. Accusato di aver commesso abusi sessuali su bambini negli anni Ottanta e Novanta, è stato condannato dal Vaticano nel 2010, mentre la Giustizia cilena ha chiuso il caso per mancanza di prove.

L’opinione pubblica cilena ha criticato aspramente la nomina di Juan Francisco de Barros, un associato di Karadima, come vescovo della diocesi di Osorno.

Il “Caso Karadima” è tornato alla ribalta per una lettera inedita del Papa datata 31 gennaio 2015 rivelata dall’agenzia Associated Press l’11 gennaio e indirizzata al Comitato Permanente della Conferenza Episcopale Cilena.

Nel testo, firmato dal Pontefice latinoamericano, si illustrava un progetto per esigere la rinuncia e chiedere un anno sabbatico a tre vescovi coinvolti nella copertura dei casi di abusi sessuali di Karadima. Tra questi, proprio il vescovo Barros.

Il testo afferma che il Papa era a conoscenza delle preoccupazioni dei vescovi per la nomina di Barros, segnalato come uno degli autori della copertura, a vescovo di Osorno. Il Pontefice avrebbe infatti ringraziato per “aver manifestato apertamente l’inquietudine presente in questo momento di fronte alla nomina di monsignor Juan Barros Madrid”.

Si è anche sottolineato che alla fine del 2014 il nunzio Ivo Scapolo “ha chiesto a monsignor Barros la rinuncia e lo ha esortato a prendesi un periodo sabbatico (un anno, ad esempio), prima di assumere un’altra responsabilità come vescovo diocesano”. La stessa misura si prevedeva nei confronti dei vescovi di Talca e Linares, ma il progetto è saltato perché ne è stato parlato a Barros.

In questa situazione, il Papa aggiungeva: “Come potrete comprendere, questo commento del signor nunzio ha complicato e ha bloccato ogni eventuale cammino ulteriore nel senso di offrire un anno sabbatico”. Consultato da AP, Barros ha negato di essere a conoscenza della lettera e ha ribadito ancora una volta la propria innocenza.

Negli ultimi giorni, la stampa locale è stata alle calcagna di Barros cercando una sua dichiarazione, ma il vescovo ha ribadito di non essere stato testimone degli abusi. Questo giovedì Barros ha detto che il Papa gli aveva dato tutto il suo sostegno.

“Il Santo Padre è stato molto affettuoso alla fine della Messa, e mi ha detto parole di incoraggiamento. Le parole specifiche le custodisco nel cuore, sono state parole splendide di sostegno, di affetto”, ha dichiarato.

“Partecipare alla Messa è la cosa più importante, anche se ci sono commenti in giro”, ha proseguito. “Chi è perfetto a questo mondo? Gesù non sceglie le persone perfette”.

“Su di me sono state dette molte bugie”, ha dichiarato il vescovo. “Una cosa è aver partecipato a una parrocchia, e un’altra molto diversa è essere stato testimone di cose per le quali è stato condannato un sacerdote. Non sono mai stato testimone di quei fatti”.

Juan Carlos Cruz, uno di coloro che hanno denunciato il “Caso Karadima”, ha detto a BBC Mundo: “Juan Barros era fermo lì a guardare quando abusavano di me. Non me lo hanno raccontato, mi è successo”.

Chi ha presentato al denuncia ha anche detto che, come segretario del cardinale Juan Francisco Fresno, Barros ha ricevuto le prime denunce contro Karadima. “Le strappava semplicemente”, ha affermato Cruz.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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