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8 storie di donne che hanno meritato un Oscar

COPPOLA
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Adriana Bello - pubblicato il 05/03/18
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Scrittrici e sceneggiatrici riconosciute dall’Academy per il loro ingegnoIl premio per la Miglior Sceneggiatura Originale è uno dei più controversi nella cerimonia degli Oscar, perché si è sempre pensato che in questa categoria ci siano discriminazioni di genere.

Questa volta ci concentreremo però sugli aspetti positivi, su quelle donne che non solo hanno ricevuto la nomination, ma sono state anche premiate e sono riuscite a portare le loro storie sul grande schermo, nella maggior parte dei casi grazie a registi uomini, dimostrando che non si tratta di una lotta per “chi è meglio di chi”, ma di un lavoro di équipe che permette a noi spettatori di avere sia il punto di vista femminile che quello maschile di racconti che si spera ci ispirino e ci riempiano di valori.

MARION

HAP1969 (CC-BY-SA-4.0)

1. Il Campione, Frances Marion (1931)

Se vi sono piaciuti i film di Rocky, allora amerete la storia di Champ, un ex pugile che si vede consumato da due vizi, l’alcolismo e le scommesse, ma cercherà di uscire da entrambi per non continuare a deludere il figlio Dink. Champ proverà a tornare sul ring, ma le tentazioni sono forti, e la madre di Dink riappare per offrire una vita migliore a suo figlio, che nonostante tutto non vuole abbandonare il padre. Il film venne diretto da King Vidor (che volle farlo perché gli piaceva il fatto che la storia sostenesse i valori familiari e la speranza), e venne nominato anche al premio di Miglior Film. Vari i suoi remake.

THE SEVENTH VEIL

© Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc.

2. Settimo Velo, Muriel Box (1945)

Questa storia venne scritta da Muriel insieme al marito, lo scrittore Sydney Box, e racconta la vicenda di Francesca Cunningham, una donna internata in un ospedale psichiatrico dopo aver subito le torture di un uomo geloso e varie delusioni amorose. Una notte riesce a fuggire e cerca di suicidarsi, ma viene salvata da uno di medici, che decide di alzare i veli della sua psiche per comprendere cosa l’abbia portata a prendere quella decisione drammatica. Il film è stato diretto dal regista inglese Compton Bennett, e pur con un basso budget è stato quello che ha guadagnatgo di più al botteghino britannico.

NTERRUPTED MELODY

© Metro-Goldwyn-Mayer Studios Inc.

3. Oltre il Destino, Sonya Levien (1955)

La biografia della cantante d’opera Marjorie Lawrence venne scritta dalla Levien insieme a William Ludwig e alla stessa Lawrence. Nel film, diretto dallo statunitense Curtis Bernhardt, si racconta di come abbia abbandonato la fattoria dei genitori per studiare canto, fino a quando le è stata diagnosticata la poliomielite, malattia che l’ha costretta a muoversi su una sedia a rotelle ma non l’ha mai privata della passione per il canto.

WITNESS

Paramount

4. Witness – Il Testimone, Pamela Wallace (1985)

La Wallace ha sceneggiato questo thriller interpretato da Harrison Ford insieme ad altri scrittori. La sceneggiatura riguardava una donna della comunità Amish della Pennsylvania che intraprende insieme al figlio piccolo un viaggio in treno per far visita a un parente. Durante il tragitto si verifica un omicidio. L’ispettore del caso (Ford) scopre che il bambino è l’unico testimone e per questo vogliono ucciderlo, per cui lo protegge e finisce per essere ferito. Si rifugerà nella comunità Amish insieme al bambino e alla madre, ma poi scoprirà di non essere al sicuro neanche lì. Il film, diretto da Peter Weir, ha ottenuto otto nomination agli Oscar e ne ha vinti due: Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio.

KHOURI

s_bukley – Shutterstock

5. Thelma e Louise, Callie Khouri (1991)

Questo film diretto da Ridley Scott e interpretato da Geena Davis (Thelma) e Susan Sarandon ,(Louise), racconta come due donne decidano di intraprendere un viaggio per “liberarsi” dai propri problemi, anche se poi finiscono per essere coinvolte in un paio di crimini e il loro viaggio si trasforma in una fuga dalla giustizia. L’idea della sceneggiatrice era inserire due donne in un tipo di storia generalmente riservato agli uomini, e quindi il regista l’ha coinvolta moltissimo nelle riprese. Il risultato? Sei nomination agli Oscar, anche se il film ha poi vinto solo il premio per la Miglior Sceneggiatura Originale.

CAMPION

Featureflash Photo Agency – Shutterstock

6. Lezioni di piano, Jane Campion (1993)

La Campion ha scritto e diretto questa storia, che racconta la vita di una pianista muta e di sua figlia, obbligata a sposarsi con un uomo che le chiede di abbandonare il suo strumento sulla spiaggia. Il piano viene poi comprato dal suo vicino, che le dice che le permetterà di suonarlo sempre e le chiede di insegnargli a suonare, il che promuoverà un rapporto interessante. Il film ha ottenuto otto nomination e ha vinto tre Oscar: Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Attrice Protagonista (Holly Hunter) e Miglior Attrice Non Protagonista (Anna Paquin).

COPPOLA

Andrea Raffin – Shutterstock

7. Lost in translation, Sofia Coppola (2003)

Un altro film scritto e diretto da una donna e che ha riscosso molto successo. Bob (interpretato da Bill Murray) è una celebrità che si reca a Tokyo per impegni commerciali e ha una moglie un po’ fredda. Nel suo hotel soggiorna anche Charlotte (Scarlett Johansson), una ragazza che attraversa la crisi dei vent’anni e il cui marito non le dà l’attenzione che desidera. Un giorno i due si incontrano e scoprono che, pur conducendo vite molto diverse ed esendo circondati da molta gente, sono uniti dalla solitudine. I due estranei riusciranno a donarsi a vicenda una comprensione che i loro cari non possono offrire loro.

CODY

DFree – Shutterstock

8. Juno, Diablo Cody (2007)

Un’adolescente di 16 anni resta incinta del suo fidanzatino del liceo e decide di abortire. All’ultimo momento, però, si pente e preferisce dare il figlio in adozione. È allora che inizia la sua ricerca di una coppia di bravi genitori per il suo bambino, e quando crede di averli trovati accadono eventi inaspettati che la fanno ripensare alla sua decisione. Per scrivere questa storia – portata sul grande schermo con la regia di Jason Reitman -, Diablo Cody si è avvalsa dell’esperienza di varie persone a lei vicine, come il marito, che è stato adottato e dopo il film ha voluto conoscere i suoi genitori biologici.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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