Dopo 44 anni al servizio della causa animalista, Brigitte Bardot si racconta nel suo ultimo libro, “Larmes de Combat” [Lacrime di combattimento, N.d.T.], ove vi si esprime con una riflessione inedita sulla propria esistenza e sul senso della propria lotta. In quest’opera-testamento l’icona degli anni ’60 rilascia come mai prima d’ora riflessioni sulla natura, sull’uomo e sulla religione. E vi condivide in particolare la sua relazione personale con la Vergine Maria e il suo attaccamento a san Francesco d’Assisi.
Selvaggia, istintiva, libera, a 83 anni Brigitte Bardot s’interroga sull’incisività della propria azione condotta per circa mezzo secolo. Da 44 anni milita, e con accanimento, per un’etica animalistica. Per la prima volta, questa gloriosa icona del cinema francese, normalmente così discreta, nascosta nello scrigno de La Madagrue [la villa dell’attrice sulla spiaggia di Saint-Tropez, meglio nota come titolo di una sua canzone del 1963, scritta da Jean-Max Rivière, N.d.T.], ha deciso di aprire le porte della sua casa e del suo cuore. In un libro simile a un testamento, ella espone la propria parte selvaggia, feroce, ma anche dolce, spiegando le sue scelte e le sue ispirazioni. Nel corso delle pagine, si tratteggia un ritratto inedito della star, che la mostra in filigrana sotto una nuova luce. E dichiara:
Che cosa ricordate di me? Una danza lasciva al ritmo di un mambo indiavolato? Una piccola parigina divenuta per caso una star? Un’idealista che un giorno decise di consacrare il resto del suo tempo sulla terra alla causa animalista?
Se oggi accetta di parlare di sé, in maniera particolarmente intima, è per un desiderio di dissipare ogni ambiguità sulla sua vita.
La compassione
Le prime pagine cominciano con una domanda che la assilla da sempre: «Chi sono, chi mi si chiede di essere e chi voglio essere?».
Sembra aver trovato risposta nella sua battaglia per la causa animalista, eppure Brigitte è convinta che il suo desiderio di proteggere la natura sia emerso grazie a un sentimento di compassione che l’ha sempre abitata.
Facciamo parte di un tutto: questo non lo dimentico mai. La natura, la terra, lo spazio formano un insieme omogeneo e coerente.
Sono stata considerata come una delle più grandi star al mondo, eppure non sono niente. Questa lucidità mi ha sempre abitata […], insegnandomi che la vanità umana non serviva a niente, mentre vegliavo mio padre per giorni e notti, nel 1975. Quando la vita lasciava il corpo del mio povero Pilou, che pure era così vigile, così poeta, qualche mese prima, ho saputo che era inutile attaccarsi ad altro che al puro amore.
«La Santa Vergine mi sostiene da molto tempo»
L’amore puro farebbe riferimento all’amore di Dio? Brigitte Bardot ha ricevuto un’educazione religiosa delle più classiche: catechismo, comunione e scuola dalle suore. I suoi genitori sono sempre stati dei ferventi credenti cattolici. Eppure, l’attrice si è sempre tenuta a distanza dalla religione e della gerarchia della Chiesa, giudicando i “ministri di Dio” troppo spesso sgradevoli al suo gusto. La stessa confessa pure di non aver letto la Bibbia, se non pochissimo. Si è dunque costruita una propria spiritualità. «Non mi sono mai sentita a mio agio con l’idea della religione. Preferisco una spiritualità libera, un rapporto diretto con il Cielo».
Resta che la trascendenza è presente in lei nel suo rapporto personale con la Santa Vergine. Questa fede è così nutrita che la Bardot intrattiene un legame molto stretto con lei. Naturalmente le parla, le confida le sue pene e le sue gioie così come farebbe con un’amica o una madre. Alle volte non le dice niente: sta lì e si contenta di parlarle col cuore.
Dialogo con lei come nella vera vita, nel quadro di uno scambio, più che in quello di una richiesta o di una supplica.
Parecchi anni fa ha pure fatto costruire una cappellina, a La Madagrue, sospesa sulla collina, inondata di timo e di pini. Il sentiero, costellato di ciottoli, le fa pensare a una via crucis, soprattutto da quando ha difficoltà a muoversi. «Amo andarvi perché posso dire una parola franca alla Vergine», rivela.
La Santa Vergine mi sostiene da tanto tempo. È una presenza intima e benevola. Sono sostenuta da quest’idea di dolcezza, di purità e di luminosità che Ella ispira: di generosità incondizionata e anche di protezione materna. Anche lei ha sofferto, sulla terra. Il solo dolore che abbia veramente vissuto è la perdita e la crocifissione del Figlio… è una cosa enorme, mi tocca nel profondo. Il dolore nella carne… lei l’ha conosciuto… e non può che essere sensibile a quella degli altri […]. Mi protegge: lo so che mi protegge. […] Se non mi avesse accompagnata con la sua misericordia al momento giusto, sarei morta da un pezzo. Ne sono convinta.
«San Francesco d’Assisi è un modello spirituale per me»
E in ultimo, se la religione viene in parte riscattata ai suoi occhi è anche grazie alle sue figure carismatiche. Cita in particolare san Francesco d’Assisi, che la tocca particolarmente per il suo amore alla natura e agli animali. È durante una lettura della vita del santo è che stata colpita dal carattere dell’uomo e dalla sua decisione radicale di lasciare tutto. Veniva da una famiglia di ricchi mercanti, ha ricevuto una rivelazione e da un giorno all’altro ha abbandonato tutto.
Questo santo è per me un modello spirituale: l’idea della spoliazione, dell’oblio di sé per il dono dell’altro consolida il mio cammino personale.
È così che – sull’esempio di san Francesco d’Assisi – Brigitte decise di separarsi dagli affari cari al suo cuore in un’asta a profitto della sua fondazione. «L’abbandono del materiale per lo spirituale: ecco il sentiero migliore verso la sapienza». Se Francesco d’Assisi resta la sua guida ultima, in quanto patrono della causa animalista, Brigitte conclude così, con la ben nota schiettezza: «Comunque non mi spingerò fino ad andarmene in veste di sacco sulla terrazza della Madagrue».
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]