Il prossimo 25 marzo, l’Œuvre d’Orient propone di organizzare una giornata dedicata in specie ai cristiani del Vicino Oriente. Con l’occasione della Domenica delle Palme, l’associazione invita tutti i cristiani a pregare per la pace in Medio Oriente.
L’Œuvre d’Orient è stata inizialmente fondata nel 1856 per venire in aiuto ai bambini del Libano. Due anni dopo, l’associazione era riconosciuta con personalità giuridica ecclesiastica da Papa Pio IX. Dopo 160 anni d’esistenza l’associazione, collocata sotto il patronato dell’Arcivescovo di Parigi, continua ancora a venire in aiuto ai cristiani d’Oriente.
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Per mons. Ignace Joseph III Younan, Patriarca della Chiesa siriana cattolica d’Antiochia, l’organizzazione di questa giornata del 25 marzo è «molto importante per i cristiani» della Siria, del Libano, dell’Iraq e ancora dell’Egitto. Il prelato sottolinea la gioia per le popolazioni cristiane del Paese di sapere che i cristiani, «soprattutto quelli di Francia», pregheranno in quel giorno perché «la pace regni nel Vicino Oriente».
Per una più grande comunione tra cristiani
Quest’iniziativa dell’Œuvre d’Orient apre la porta alla creazione di una “Giornata Mondiale dei Cristiani d’Oriente”. Sarebbe in effetti l’occasione propizia per sensibilizzare il massimo numero di persone possibile sulla situazione drammatica che vivono intere famiglie.
Questa giornata dei cristiani d’Oriente, collocata «sotto lo sguardo di Maria», è un giorno di festa in tutta la regione del Vicino Oriente, precisa un comunicato dell’associazione. In effetti, se i cattolici celebreranno l’arrivo glorioso di Cristo a Gerusalemme, gli ortodossi faranno invece memoria dell’Annunciazione.
In Libano, la giornata del 25 marzo ha una risonanza tutta particolare, poiché la festa dell’Annunciazione, celebrata da tutti i cristiani, è diventata ufficialmente la «festa nazionale comune islamo-cristiana», per i libanesi di tutte le religioni.
In tutte le comunità che l’Œuvre d’Orient sostiene, vale a dire in Iraq, Siria, Egitto, Libano e Terra Santa (ma anche oltre il Medio Oriente), saranno lette intenzioni di preghiera e intercessioni. Questa giornata, collocata sotto lo sguardo della Santa Vergine, deve sviluppare una maggiore comunione tra le Chiese di tutto il mondo.
Concretamente, che fare il 25 marzo?
Ciascuno è invitato a partecipare a questa giornata in cui i cuori devono unirsi, più intensamente di quanto già avvenga, alle sofferenze delle popolazioni cristiane del Vicino Oriente.
Oltre alla preghiera personale, l’Œuvre d’Orient propone di associare la propria parrocchia a questo evento. Andare a dire una parola buona al parroco, per esempio, o far scivolare un’intenzione nel cuore durante la preghiera universale. E se una comunità orientale è installata nei paraggi, ciascuno può allora di propria iniziativa potrà bussare alla porta per conoscerla meglio.
Il 25 marzo gli incontri tra cristiani d’Oriente e d’Occidente devono essere promossi. Non perdiamo l’occasione!
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]