La catechesi del Papa, all’udienza generale di oggi, è tutta incentrata sulla preghiera del “Padre nostro”.Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro”. E’ da questo gesto che gli apostoli riconoscono Gesù. Lo racconta il Vangelo di Luca da cui oggi prende spunto la catechesi del Papa, dedicata alla preghiera del ‘Padre nostro’, preghiera recitata durante la messa prima della consacrazione.
Pregare il ‘Padre nostro’ è pregare come pregava Gesù
Il Padre nostro – dice Francesco – non è una delle tante preghiere cristiane, ma “la preghiera dei figli di Dio, la grande preghiera”.
Quando noi preghiamo col “Padre Nostro”, preghiamo come pregava Gesù. È la preghiera che ha fatto Gesù, e l’ha insegnata a noi; quando i discepoli gli hanno detto: “Ma, Maestro, insegnaci a pregare come tu preghi”. E Gesù pregava così. È tanto bello pregare come Gesù.
Diciamo Padre nostro, ma ci sentiamo figli?
E chiamiamo Dio, ‘Padre’ – dice il Papa – perché attraverso l’acqua e lo Spirito Santo “siamo rinati come suoi figli”.
Ma quante volte c’è gente che dice “Padre Nostro”, ma non sa cosa dice. Perché sì, è il Padre, ma tu senti che quando tu dici “Padre” Lui è il Padre, il Padre tuo, il Padre dell’umanità, il Padre di Gesù Cristo? Tu hai un rapporto con questo Padre? “Ah no…non avevo pensato”. Quando noi preghiamo il “Padre Nostro”, ci colleghiamo col Padre che ci ama, ma è lo Spirito Santo a darci questo collegamento, questo sentimento di essere figli di Dio.
La grazia di saper perdonare
La preghiera del Padre nostro è l’unica che può prepararci alla Comunione sacramentale con Gesù – prosegue Francesco – ma il Padre nostro si recita alla mattina e alla sera, nelle Lodi e nei Vespri, così che questa preghiera contribuisce “a dare forma cristiana alle nostre giornate”. Nel ‘Padre nostro’ chiediamo il pane quotidiano, chiediamo anche la remissione dei nostri debiti, “impegnandoci a perdonare chi ci ha offeso” aprendoci all’amore verso i fratelli.
Perdonare le persone che ci hanno offeso non è facile; è una grazia che dobbiamo chiedere: “Signore, insegnami a perdonare come tu hai perdonato me”. È una grazia, eh? Con le nostre forze noi non possiamo. È una grazia dello Spirito Santo perdonare.
La pace con Dio e con i fratelli
Ancora, nel Padre nostro invochiamo Dio perché ci liberi dal male e ci conceda la pace. Lo stesso gesto concreto di scambiarci il segno della pace – spiega il Papa – “posto fin dall’antichità prima della Comunione, è ordinato alla Comunione eucaristica”, perché non è possibile essere in comunione con il Padre se non lo si è con il prossimo.
Nella Messa – conclude il Papa- a questo gesto segue la frazione del Pane in preparazione al banchetto eucaristico, e quel Pane, spezzato per la vita del mondo, è lo stesso Gesù, l’Agnello di Dio.