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Sapete da dove viene il buonumore del Papa?

POPE LAUGH

AFP PHOTO/LUCA ZENNARO/POOL / AFP PHOTO / POOL / LUCA ZENNARO

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Isabelle Cousturie - pubblicato il 26/03/18
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Nel libro-intervista “Dio è giovane”, il Santo Padre ci confida la preghiera che recita da quarant’anni per non prendersi troppo sul serio e conservare un briciolo di humour.

Con Papa Francesco, humour e buonumore hanno fatto il loro ingresso nelle mura del Vaticano, facendo traballare un poco le abitudini della Santa Sede, abituata al formalismo. Il suo segreto? La semplicità e una buona dose di humour gli permettono di vivere in armonia con sé stesso e con gli altri. Il tutto sotto una spolverata di gentilezza e di sorrisi alle folle.


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«Se non si conserva il senso dello humour, è difficilissimo essere felici», sottolinea Francesco nel nuovo libro-intervista Dio è giovane, uscito il 21 marzo in libreria. Nei suoi scambi col giornalista italiano Thomas Leoncini, il Papa descrive il senso dello humour come una qualità che non deve mai mancare nel cristiano, perché da quello dipendono «la capacità di godere della vita, di entusiasmarsi».



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Lo humour, dice, è «come l’acqua che sgorga naturalmente effervescente dalla sorgente; c’è qualcosa di più: si percepisce la vita, il movimento», e la vita è «una cosa troppo seria per essere vissuta seriamente». Egli stesso, per non rischiare di prendersi troppo sul serio – confessa – recita da quarant’anni la “preghiera del buonumore” di san Thomas More (1478-1535), un uomo allegro e impegnato di fronte agli argomenti più gravi. Ecco questa preghiera che il Papa propone ai giovani alla fine del libro:

Donami una buona digestione, Signore, e anche qualcosa da digerire.

Donami la salute del corpo, col buonumore per conservarla al meglio.

Donami un’anima santa, Signore, che abbia gli occhi sulla bellezza e sulla purità, perché non si spaventi vedendo il peccato, ma che trovi nella Tua presenza la via per raddrizzare la situazione.

Donami un’anima che ignori la noia, il gemito e il sospiro, e non permettere che io mi faccia troppi problemi per questa cosa ingombrante che chiamo “io”.

Signore, dammi dello humour. Concedimi la grazia di comprendere lo scherzo, perché io possa cavare qualche gioia da questa vita e ne faccia godere anche gli altri. Così sia.



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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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