Laura Lamaletto, mamma del giovane ucciso a colpi di pistola a Pescara, ha chiesto l’intercessione del pontefice
«Papa Francesco, ti chiedo di intercedere ed aiutarmi». Lo ha scritto in una lettera inviata al Pontefice Laura Lamaletto, mamma di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore (Pescara) ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì 8 marzo in un canale alla periferia Sud di Pescara. Lo rivela la stessa donna su Facebook.
Il post
«Buongiorno a tutti e grazie per essere così vicini ad Ale – si legge nel post – vorrei condividere la lettera che ho inviato al Papa il 13 marzo, gli ho scritto in spagnolo, così mi ha dettato il cuore, l’ho tradotta per l’Italia che Ale amava».
La lettera
«Caro Papa, sono venezuelana figlia di genitori nati in Italia – recita la lettera – Mio figlio Ale amava la sua parte latina e amava ballare la nostra musica. Ieri sono andata alla chiesa di San Camillo dove celebreremo il suo funerale e ho chiesto a Gesù di aiutarmi a scoprire chi ha commesso questo grave crimine» (Ansa, 24 marzo).
“Niente morte, né vendetta”
«Non voglio la prigione per lui o loro – sottolinea la donna – voglio che si convertano e/o li accompagnino in una missione cattolica per aiutare coloro che hanno bisogno di lottare per resistere alla vita. Ecco perché, Papa Francesco ti chiedo di intercedere e di aiutarmi: non più violenza nella mia famiglia. Aiutami a convertirli affinché lavorino per una causa umanitaria. Basta morte e vendetta. Grazie Papa Francesco. Una madre che vuole solo luce per suo figlio. Laura».
Read more:
Dall’omicidio al perdono: così è cambiata la vita di una Bestia di Satana
Le indagini
Intanto ancora avvolto nel mistero l’omicidio di Alessandro. Ora gli investigatori, che ripetono di non avere piste privilegiate, avrebbero abbandonato l’ipotesi del delitto maturato in un ambito di dissidi all’interno della famiglia della vittima e starebbero rivolgendo l’attenzione sui rapporti personali del giovane, come riporta il quotidiano pescarese Il Centro (26 marzo).
Le amicizie
Alessandro aveva molti contatti femminili ed era risaputo che piaceva alle donne. Inoltre era sempre disposto ad aiutare amici e conoscenti. Forse in questo di giro di amicizie può aver innescato qualche gelosia, anche nella cerchia di persone delle quali si fidava, gelosie e rancori che magari Alessandro non si era mai nemmeno accorto di aver creato. E che, forse, potrebbero averne causato la morte (Corriere della Sera, 26 marzo).
Read more:
Omicidio in diretta Facebook, la famiglia della vittima: “Perdoniamo il killer”