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La Madonna della Guardia che fece tornare i soldati tortonesi dalla Grande guerra

MADONNA GUARDIA TORTONA
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Credere - pubblicato il 13/05/18
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Il santuario piemontese quest’anno è in festa per il centenario del voto di don Luigi Orione. Come cento anni fa la Madonna fece tornare salvi i soldati della Grande guerra, così oggi sostiene il cammino di fede dei suoi devotidi Paolo Rappellino

La grande statua dorata della Madonna, con i suoi 14 metri d’altezza issati sul campanile di 60 metri, è visibile da molto lontano. Don Luigi Orione l’aveva voluta proprio così: un segno che invitasse i viandanti a rivolgere il pensiero alla Vergine. Certo, il santo non avrebbe mai immaginato che oggi quella statua viene scorta ogni anno da milioni di persone perché, per un’imprevedibile coincidenza, non molto distanti oggi passano due autostrade e due linee ferroviarie. E chissà quante preghiere scaturiscono dagli sguardi dei viaggiatori!

L’AFFIDAMENTO A MARIA
«La storia del santuario di Nostra Signora della Guardia affonda le sue radici all’epoca della Prima guerra mondiale», racconta Pierangelo Cuniolo, cultore di storia locale. «Nel quartiere operaio di San Bernardino a Tortona don Orione aveva fondato la sua Piccola opera della Divina Provvidenza ed era molto stimato dalla popolazione, sebbene il rione fosse in gran parte socialista. Il 29 agosto del 1918, esattamente cento anni fa, egli fece voto che se i soldati tortonesi chiamati al fronte fossero tornati tutti sani e salvi avrebbe costruito lì un grande santuario dedicato alla Madonna della Guardia. Miracolosamente tutte le famiglie non ebbero lutti».

A quel punto, sebbene non avesse un soldo in tasca per aprire il cantiere, don Orione si butta nell’avventura affidandosi alla Provvidenza. La nostra chiesa, diceva, «non è costruita solo di mattoni, ma anche di Ave Maria». I chierici della Piccola opera, insieme alla gente di Tortona, si armano di cazzuole e carriole, una famiglia di benefattori dona il terreno e nel 1928 iniziano i lavori. Il 29 agosto 1931, ricorrenza della Guardia, è giorno di grande festa con la solenne inaugurazione del santuario, che un decennio dopo ospiterà la tomba dello stesso don Orione, morto nel 1940. Egli non fece a tempo a veder completata la torre campanaria sulla quale, dal secondo dopoguerra, svetta la colossale statua della Madonna che rende inconfondibile il profilo del santuario. Sono 120 quintali di bronzo – rivestiti d’oro – che lo stesso don Orione aveva iniziato a raccogliere invitando le famiglie di tutta la provincia a donare pentolame rotto per ricavare il rame da fondere.

DUE “PATRONI”
Il cuore religioso del santuario è però all’interno: dietro l’altare maggiore, nel cosiddetto “tempietto” che si raggiunge attraverso due scalinate tappezzate di ex voto, dove i fedeli pregano davanti alla statua della Madonna della Guardia, e nel transetto di destra dove, in un’urna di cristallo, riposano le spoglie del fondatore. «Don Orione e la Madonna sono i due poli d’attrazione del nostro santuario», sorride il rettore don Renzo Vanoi.

«Qui, generalmente non ci sono grandi masse di gente, ma un flusso continuo e ininterrotto fin dall’alba. Passano i tortonesi prima di andare al lavoro, arrivano pellegrini soprattutto da Piemonte, Lombardia e Liguria, ma anche dal resto d’Italia. Sono molto frequentate le Messe della domenica. E per pregare davanti alla tomba di don Orione arrivano pellegrini persino dall’estero(Cile, Argentina, Polonia…). Il nostro fondatore è un personaggio che la gente sente molto vicino, nessuno lo chiama “san Luigi”, per tutti è semplicemente “don Orione”». Ma il giorno in cui i pellegrini sono migliaia e tantissime le intere famiglie, è la festa del 29 agosto quando la processione con la statua della Madonna si snoda per il centro di Tortona fino al Duomo e poi rientra al santuario. «Qui la gente viene per chiedere grazie ma soprattutto per pregare», spiega don Renzo. E persino su Tripadvisor, il sito di recensioni sulle mete turistiche, i visitatori dicono di apprezzare di questo santuario soprattutto il clima di raccoglimento.

UN’OPERA CHE CONTINUA
«Attorno alla Madonna della Guardia l’eredità di don Orione continua a vivere e crescere ancora oggi attraverso numerose opere», spiega Fabio Mogni, un laico collaboratore del rettore. Proprio accanto al santuario sorgono il Centro Mater Dei con la casa di riposo per anziani e una struttura d’accoglienza per i pellegrini, la casa delle Piccole Suore Missionarie della Carità fondate dallo stesso san Luigi e la scuola materna. Dall’altro lato c’è il Piccolo Cottolengo che accoglie bambini disabili, «il fiore più bello della congregazione», diceva don Orione.

«In questi mesi il santuario sta inoltre vivendo uno speciale anno giubilare per il centenario del voto che don Orione fece per la costruzione del santuario e i pellegrini possono ottenere l’indulgenza plenaria fino al prossimo 29 agosto», spiega il rettore. Lo scorso 11 marzo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, ha celebrato l’avvio del centenario giubilare e nel santuario è stata aperta una Porta santa. «Questo luogo», ha ricordato il cardinale Bagnasco, «prima di essere tempio è stato una visione nel cuore ardente di don Orione».

L’INSTANCABILE MISSIONARIO
Luigi Orione nacque da un’umile famiglia a Pontecurone, in diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. Dai 14 ai 17 anni fu allievo dell’oratorio di Valdocco di Torino e conobbe san Giovanni Bosco. Entrò quindi nel seminario di Tortona e, già prima di essere ordinato prete, organizzò un oratorio e un collegio, cui fece seguito la fondazione della congregazione religiosa della Piccola opera della Divina Provvidenza, con altre case a Mornico Losana nel Pavese, a Noto in Sicilia, a San Remo e a Roma. Dopo il terremoto del 1908, don Orione accorse a Reggio Calabria e Messina per prestare soccorso e promuovere le opere di ricostruzione. Nel 1913 inviò il primo gruppo di missionari in Brasile. Tornato a Tortona, inaugurò in tutt’Italia, con la Piccola opera, scuole, collegi, colonie agricole, opere caritative e assistenziali. In particolare, fece sorgere alla periferia delle grandi città i Piccoli Cottolenghi, ispirati all’opera di Giuseppe Cottolengo a Torino: tra i primi, ci furono quelli di Genova e Milano. Morì il 12 marzo 1940 a San Remo. Nel 2004 è stato proclamato santo.

ORGANIZZARE LA VISITA
La basilica santuario di Nostra Signora della Guardiasi trova a Tortona (provincia di Alessandria) in via Don Sparpaglione 4. In zona sono disponibili parcheggi. Tel. 0131/81.83.420 www.madonnadellaguardiatortona.it. Nel centro Centro Mater Dei c’è un servizio bar e la rivendita di oggetti sacri.

ORARI E CELEBRAZIONI
Il santuario è aperto tutti i giorni dalle 6.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 19. Le Messe feriali si celebrano alle 8, 9, 10 e 17. Il Rosario alle 16.30. Le Messe festive alle 8, 9, 10, 11, 17 e 18. Si può salire sul campanile (ingresso a pagamento) fino ai piedi della statua della Madonna.

LE FESTE
La festa della Madonna della Guardia si celebra il 29 agosto con Messe solenni e la processione cittadina. Quest’anno interverrà monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano. Il santuario celebra la solennità di san Luigi Orione il 16 maggio. Alle 18 la Messa pontificale con il vescovo di Tortona Vittorio Francesco Viola.

Qui l’articolo tratto dalla rivista “Credere”

 

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