Tutti i dettagli delle indagini sull’assassinio di padre Jacques Hamel nel luglio 2016Ormai è ufficiale. In un’intervista concessa a Le Figaro seguita a una conferenza stampa, monsignor Dominique Lebrun, arcivescovo di Rouen, ha confermato che la sua diocesi vuole costituirsi parte civile nelle indagini sull’attentato contro la località francese di Saint-Étienne du Rouvray. Nell’ottobre 2017 è stata presentata una richiesta alla Giustizia in questo senso.
Questa procedura singolare non è collegata alla preoccupazione per il risarcimento classico, ma è “essenzialmente al servizio del processo di beatificazione che deve stabilire le circostanze della morte, in particolare i dialoghi che gli assassini hanno avuto con le persone presenti”, ha indicato monsignor Lebrun. “La Giustizia francese è più competente di me nel raccogliere questi elementi”, ha spiegato il presule, “ma per avere accesso al dossier bisogna costituirsi parte civile”.
Secondo l’agenzia France-Presse, il Pubblico Ministero si è opposto alla richiesta. “Conosco le obiezioni presentate nel contesto del processo”, ha riconosciuto monsignor Lebrun. “Spetta al giudice [Emmanuelle Robinson, n.d.r.] decidere. Non penso troppo a una risposta negativa, perché sarebbe una cosa che sfida il buonsenso”.
Accanto al presule nel corso della conferenza stampa c’era il postulatore della causa di beatificazione di padre Hamel, il sacerdote Paul Vigouroux, per il quale costituirsi parte civile potrebbe “permettere di sapere se è stato davvero per odio alla Chiesa che è stato commesso l’assassinio. È un elemento importante per determinare la qualità di martire”. La prima fase, l’indagine diocesana, dovrebbe essere completata “alla fine dell’anno civile”. Il dossier verrà analizzato da una commissione vaticana.