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Un bambino guarito per intercessione del cardinale Eduardo Pironio

CARDINAL EDUARDO FRANCISCO PIRONIO
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/05/18
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Il miracolo decisivo per la beatificazione è al vaglio della Congregazione per le Cause dei Santi. Il 30 maggio a Roma interverrà il Postulatore in una giornata per i 20 anni dalla dipartita del cardinale argentino. Vicino l’annuncio?

E’ stato il cardinale a cui Paolo VI chiese di guidare la Congregazione per la Vita Consacrata (insieme all’ormai prossimo beato Oscar Romero).

E’ stato ancora il cardinale che ha condiviso con Giovanni Paolo II l’organizzazione delle prime Giornate Mondiali della Gioventù.

Ma è stato anche un uomo di un’umiltà fuori dal comune, che quando andava a lavorare in Vaticano stringeva la mano a tutti e non negava mai aiuti e sorrisi ai poveri che si avvicinavano. Che fosse bello o cattivo tempo il cuore del Servo di Dio Eduardo Francisco Pironio non smetteva mai di battere per quella gente bisognosa.

Sorridente, allegro, ottimista, dopo la sua morte questo cardinale così speciale è stato omaggiato e invocato da molti, sopratutto in Argentina (la sua terra) e nel Sud-America, dove era molto popolare. A lui vengono richiamate diverse grazie ottenute e presunti miracoli.

Anche per questo la causa di beatificazione di Pironio si avvicina alla svolta decisiva.

Il miracolo

C’è un miracolo al vaglio della Congregazione per le Cause dei Santi (dopo che è stata chiusa la prima fase dell’Inchiesta diocesana) che potrebbe dare il via libera ufficiale alla beatificazione.

Un miracolo che in questo caso è avvenuto in Argentina nella città di Mar del Plata. Si tratta della guarigione di un bambino, che aveva inghiottito e respirato polvere di ottone; fu ricoverato in ospedale; alla mamma del bambino fu data un’immagine di Pironio, con la preghiera, che lei stessa e molti altri recitarono, e in pochi giorni il bambino fu dimesso dall’ospedale completamente guarito, e da allora non ha avuto più nessuna conseguenza (La Stampa, marzo 2016).

Ventesimo anniversario

Si discuterà anche di questo nel corso della “Giornata in memoria del Servo di Dio Eduardo Francisco Pironio, per il ventesimo anniversario della sua dipartita, organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina presso la Santa Sede.

La giornata dedicata al compianto cardinale argentino si terrà mercoledì 30 maggio 2018 alle ore 9:30, presso l’Aula Pio XI – in Palazzo San Callisto a Roma. Tra gli autorevoli interventi, è previsto anche quello di Padre Anton Witwer SJ, Postulatore della causa di Beatificazione.

23 figli

Ultimogenito di 23 figli, nacque in una famiglia molto religiosa d’immigrati friulani in Argentina. Concluse gli studi ecclesiastici nel seminario dell’arcidiocesi di La Plata e, subito dopo la Seconda guerra mondiale, ottenne la licenza in teologia nella Pontificia Università Angelicum di Roma, dove frequentò anche l’Istituto di Spiritualità.

Ordinato sacerdote il 5 dicembre 1943, fu professore e poi rettore del seminario di Buenos Aires. Fu nominato prima Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi de La Plata e, in seguito, Vescovo Residenziale di Mar del Plata.

Il trasferimento a Roma

Per un certo periodo fu segretario e, poi, Presidente della Conferenza Episcopale Latino-americana (CELAM). Nel 1975, fu chiamato a Roma da Paolo VI come prefetto della Congregazione dei Religiosi. Accolse «con trepidazione» l’incarico, che lo portò a seguire il rinnovamento postconciliare della vita religiosa.

Le Gmg

Fu poi confermato da Giovanni Paolo II e, in seguito, nominato Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici (PCL), negli anni in cui cominciarono le Giornate Mondiali della Gioventù e in cui, nella Chiesa, fiorirono tante nuove forme di aggregazioni laicali.

Morì a Roma il 5 febbraio 1998, dopo una dolorosa malattia. Il 23 giugno 2006 si è aperta a Roma la fase diocesana del Processo di beatificazione e canonizzazione di Pironio: parte attrice della causa è la Conferenza episcopale argentina. Il 11 marzo 2016 nella cerimonia presieduta dal cardinale Agostino Vallini si è chiusa la fase diocesana della causa di beatificazione.

“Magnificat”

Nel suo testamento spirituale, dove ricorre per 13 volte la parola “Magnificat”, il cardinale Pironio ha scritto: “Ho voluto essere padre, fratello e amico dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, di tutto il popolo di Dio”.

Ma il suo sguardo preferenziale restava quello verso i poveri. «La sua opzione per i poveri – spiegava ad Aleteia (11 marzo 2016) il suo Segretario Personale Fernando Vérgez – non si limitava alla povertà materiale, ma come afferma il Vangelo ‘prima predicò il Regno e poi diede i pani’. Pironio si preoccupava della radice della povertà, cioè la malvagità dell’uomo. Questo, però, andava tradotto nella realtà e lo faceva attraverso l’atteggiamento con i poveri».



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Il parcheggiatore

Il cardinale non lasciava a mani vuote nessun povero che lo avvicinasse e soprattutto si rivolgeva loro con cordialità, salutandoli nel tragitto che percorreva a piedi dalla piazza del Sant’Uffizio, dove abitava, alla Congregazione per i religiosi. Un affetto che i poveri riconoscevano e apprezzavano.

Vergez racconta un curioso aneddoto: quando un vecchietto che faceva il parcheggiatore delle macchine espresse il proprio rammarico perché nel conclave che aveva eletto papa Albino Luciani, avrebbe preferito vedere scelto Pironio, il cardinale – che accompagnava la mitezza con l’ironia – commentò: “Vedi, i miei voti sono rimasti tutti fuori dal conclave…”.

Per ben due volte Pironio sfiorò, in conclave, l’elezione come pontefice.



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Pironio e Bergoglio

Con papa Francesco (i due sono separati da 16 anni, Pironio era del 1920, Francesco è del 1936) traspare una comune spiritualità e impostazione pastorale. E non solo.

Il legame nacque negli anni in cui Pironio era vescovo ausiliare di La Plata (dal 1964 al 1972, poi divenne vescovo di Mar del Plata), e Bergoglio provinciale dei Gesuiti.

I due, in realtà, si conoscevano abbastanza bene. Nel 2002, per esempio, il cardinal Bergoglio – nell’omelia della Messa celebrata nel corso di un seminario di studi dedicato al cardinal Pironio, a Buenos Aires nell’Università Cattolica argentina, di cui Pironio fu uno dei fondatori e dei primi docenti – disse di lui: «Quando donava, donava tutto se stesso, non donava mai senza donarsi. Ci metteva sempre il cuore in tutto ciò che dava. Quando doveva dare qualcosa, un consiglio, o altro, lo faceva con tutto il cuore. Gli piaceva parlare della povertà, e questa era una dimensione del suo vivere la povertà: donarsi, spogliarsi».



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La preghiera

O Dio nostro padre, 

che hai chiamato il tuo servo Eduardo Francisco Pironio

a servire come sacerdote e vescovo la tua Chiesa

confortata dalla materna sollecitudine

della Beata Vergine Maria

e lo hai reso annunciatore gioioso

della speranza e della croce

fà che, seguendo il suo esempio,

possiamo proclamare e testimoniare la nostra fede

con cuore misericordioso ed accogliente

e, per sua intercessione,

concedici la grazia che umilmente ti domandiamo.

Per Cristo nostro Signore. Amen

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