Heart4Iran è un’associazione di cristiani dediti all’evangelizzazione in Iran, a stretto contatto con i musulmani. Gestiscono anche un canale televisivo, Mohabat TV, che affronta l’attualità e assiste la chiesa cristiana iraniana. Nel milione di telespettatori quotidiani, però, vi sono anche tanti islamici.
Qualche mese fa al centralino del canale televisivo è arrivata una telefonata particolare. Nazanin Baghestani, supervisior di Mohabat TV, ha raccontato di aver parlato con un uomo che si è rivelato essere uno dei boia dell’Isis, il gruppo terrorista jihadista. Voleva capire qualcosa di più su Cristo, raccontando di sperimentare frequenti incubi e inquietudini.
Nazanin si è incontrato con l’uomo, il cui nome è tenuto riservato, e ne è nata un’amicizia, un dialogo. «Una notte», ha detto, «dopo aver pregato e parlato con lui e aver letto una pagina del Vangelo, finalmente si è addormentato. Al risveglio, mi ha guardato dicendomi: “E’ stata la prima notte in cui ho potuto dormire in pace”». Da quanto ha raccontato il responsabile di Mohabat TV, l’ex boia ha iniziato un cammino di perdono verso se stesso, trovando pace e libertà in Cristo, anche a fronte dell’immenso male che è sempre più consapevole di aver commesso.
Seppur l’uomo rimanga anonimo non c’è motivo di dubitare. Non è certo un caso isolato: sono molti i musulmani che hanno orientato la loro strada verso il cristianesimo, nonostante la severa persecuzione e le difficoltà quotidiane vissute in Medio Oriente. Molto spesso Gesù si svela a questi uomini, compresi combattenti dello Stato Islamico, attraverso i sogni. Sono notizie giunte anche in Italia, come la conversione di Abu Hamza, giudice della Sharia dell’esercito estremista islamico di al-Fath, nonché membro e fondatore di al Qaeda: «Sono figlio di una famiglia musulmana», ha raccontato l’ex jihadista in un video, «e sono nato in Siria. Sin dall’infanzia avevo deciso di percorrere la via del jihad per l’islam». Durante il secondo arresto, mentre era in prigione, ha tuttavia sognato di trovarsi in una chiesa vuota di fronte al crocifisso: «Ero convinto che fosse l’opera del demonio che mi tentava». Venne scarcerato e continuò il ruolo di giudice del Califfato durante la rivoluzione siriana, ma iniziò a dubitare di Allah. L’agnosticismo lo portò a viaggiare in Europa, in Austria e poi in Germania, dove vide l’esterno di una chiesa su una collina, la stessa che faceva capolino nei suoi “incubi” durante la prigionia. Si trovava ad Hannover, vi entrò dentro riconoscendola come tale.
Il fenomeno non è da sottovalutare, perfino il New York Times se n’è occupato raccontando la storia di Bashir Mohammad, ex combattente di Al Qaeda. Scandalizzato dalla morte, si è fermato quando ha visto musulmani uccidere musulmani. «Mentre lui e la moglie, Riashid, iniziavano a considerare di lasciare l’Islam», si legge, «la donna ha riferito di aver sognato una figura biblica che usava i poteri celesti per dividere le acque del mare, e Mohammad interpretò come un segno di incoraggiamento da parte di Gesù».
L’austriaco card. Christoph Schönborn, ha assicurato di aver personalmente battezzato diversi convertiti musulmani, i quali «sono aumentati considerevolmente nell’arcidiocesi di Vienna. Oltre il 50% dei convertiti adulti negli ultimi due anni si è convertito dall’islam». C’è anche uno studio del 2015 pubblicato sul Journal of Research on Interdisciplinary Religion a certificare che effettivamente sono in atto numerose conversioni dall’Islam: Duane Alexander Miller e Patrick Johnstone, gli autori, hanno quantificato una stima di poco meno di 10 milioni di convertiti.
Dudley Woodbury ha studiato l’attrattiva verso il cristianesimo da parte di questi musulmani e ha scoperto che ad affascinare c’è lo stile di vita dei cristiani, l’amore che hanno mostrato nei loro rapporti con i non cristiani e il loro trattamento delle donne da pari a pari. Ed inoltre, la credibilità della Bibbia: ai musulmani viene insegnato che la Torah, i Salmi e i Vangeli provengono da Dio, ma sono stati corrotti. Eppure i neo-convertiti raccontano che la verità di Dio scoperta nella Scrittura divenne per loro una chiave convincente per la loro comprensione del carattere di Dio.
Articolo tratto dal sito “Unione Cristiani Cattolici Razionali”