L’aiuto alle coppie non è solo una questione di sacerdoti, ricorda il Pontefice
Papa Francesco è tornato a parlare di matrimonio e famiglia, con un’attenzione speciale per le giovani coppie e le famiglie ferite, dando indicazioni chiare ai sacerdoti e laici impegnati nella pastorale matrimoniale. Il contesto è stato il corso di formazione da Lui voluto, su “Matrimonio e Famiglia” organizzato, dal 24 al 26 settembre, dalla Diocesi di Roma e dal Tribunale della Rota Romana.
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Il Santo Padre è intervenuto alla fine della tre giorni romana, che è servita da una parte a spiegare le principali novità del nuovo processo di nullità matrimoniale e dall’altra sull’importanza del catechismo matrimoniale, nonché sul ruolo fondamentale dei sacerdoti e delle coppie che fanno formazione ai fidanzati, in preparazione a questo sacramento.
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Ecco i punti principali emersi dalle parole del Vescovo di Roma.
L’importanza del catecumenato matrimoniale
Francesco, ricordando l’esortazione apostolica “Amoris laetitia”, ha sottolineato “l’urgenza di un serio cammino di preparazione al matrimonio cristiano”, che comporta una adeguata preparazione dei futuri sposi a una scelta consapevole.
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In tal senso, l’accompagnamento delle coppie “non si può ridurre a pochi incontri”, non può terminare con la celebrazione del matrimonio, ma deve proseguire nel tempo, almeno per i primi anni, in un percorso di crescita nella fede della coppia.
Consapevolezza del sacramento
C’è un’altra questione nodale che pone il Papa, rispetto alla validità di tanti matrimoni, per mancanza di fede. “Ma sanno cosa stanno facendo, per tutta la vita?” chiede il Papa.
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Domanda questa che ancora di più sottolinea l’importanza del ruolo del catechismo matrimoniale, della formazione e della consapevolezza dei futuri sposi. “Nei corsi di preparazione è indispensabile che i fidanzati riprendano le radici di iniziazione alla loro fede, che a volte è rimasta ferma alle nozioni della prima comunione”.
Non solo preti…
In questa prospettiva, diventa centrale secondo il Papa, il ruolo “dei sacerdoti insieme alle famiglie, ai laici, alle coppie sposate di consolidata esperienza familiare ed esperti nelle discipline psicologiche”, affinché non lascino sole le nuove coppie, o le coppie in difficoltà.
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“È necessario che ci sia un gruppo di aiuto. Noi preti non possiamo fare da soli”, spiega il Papa.
Accompagnamento alle “famiglie ferite” e nullità matrimoniale
“Per i coniugi che si trovano in crisi”, spiega Francesco l’importanza di “aiutarli a ravvivare la grazia della fede e in alcuni casi, offrire indicazioni per la nullità matrimoniale.
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E, secondo la «salus animarum», il Papa sottolinea come nei casi
in cui l’unione “non sia un vero matrimonio sacramentale” e i coniugi vogliano uscire da questa situazione, devono poter “trovare nei vescovi, nei sacerdoti e negli operatori pastorali il necessario sostegno, che si esprime non solo nella comunicazione di norme giuridiche ma prima di tutto in un atteggiamento di ascolto e di comprensione”.
Il Papa ha ricordato come “la riforma del processo matrimoniale debba essere applicata da tutti i vescovi (alcuni già lo fanno), in una dimensione di gratuità, poiché il fine non è il commercio, ma la salvezza delle anime”.
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