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Notizie dal mondo: mercoledì 5 dicembre 2018

ALBERT EINSTEIN

Albert Einstein The scientific genius was thought to be mentally disabled by his teachers and even failed his entrance exams to university. He went on to win the Nobel Prize in Physics and develop theories that would change our understanding of the world.

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Paul De Maeyer - pubblicato il 06/12/18
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  1. Brasile: nascita di una bambina dopo un trapianto d’utero da donatrice morta

Un evento in tutti i sensi «straordinario», che pone però vari interrogativi di natura etica. In Brasile è nata infatti per la prima volta una bambina grazie al trapianto d’utero da donatrice deceduta. L’evento risale già al dicembre del 2017, ma la notizia è stata divulgata solo ieri, martedì 4 dicembre, sul sito della rivista medica The Lancet. Anche se il trapianto d’utero da donatrice vivente è già da alcuni anni una realtà, finora nessuna gravidanza attraverso l’utero di una donatrice deceduta si era conclusa con un parto vivo, ricorda la rivista scientifica.

La madre 32enne era affetta dalla sindrome (congenita) di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser (MRKH) e nata senza utero, ma con le ovaie intatte. Dopo il trapianto eseguito nel settembre del 2016 nell’«Hospital das Clínicas» dell’Università di São Paulo, la donna ricevente è stata sottoposta prima ad una terapia immunosoppressiva e poi a un ciclo di fecondazione in vitro.

In occasione del parto cesareo, i medici hanno asportato l’utero trapiantato e poi sospeso la terapia con immunosoppressori. Secondo il Lancet, i risultati aprono «un percorso verso una gravidanza sana per tutte le donne con infertilità dei fattori uterini, senza bisogno di donatori viventi o di chirurgia da donatore vivente».

  1. Brexit: «giornata terribile» per la premier Theresa May

E’ stata ieri una «giornata terribile» per Theresa May, così scrive il sito della BBC. La Camera dei Comuni ha inflitto infatti martedì 4 dicembre per la prima volta dagli anni ‘70 un «hat trick of defeats», vale a dire una tripla disfatta, al governo della premier conservatrice, afferma l’emittente britannica.

Una settimana prima del voto cruciale sull’accordo con l’UE sulla Brexit – programmato per martedì 11 dicembre –, la Camera Bassa ha approvato con 311 voti a favore e 293 contrari una mozione di censura promossa dal partito laburista, che accusa il governo May niente di meno di «oltraggio» al parlamento e questo per il fatto che l’esecutivo non ha diffuso il testo integrale del parere legale sull’accordo preparato dal procuratore generale Geoffrey Cox.

Secondo la Süddeutsche Zeitung, il Parlamento ha impartito una «lezione in democrazia» e dato al governo uno «schiaffo simbolico, come raramente è stato fatto nella storia del parlamento». Il 13 novembre la Camera dei Comuni aveva infatti già deciso che voleva vedere il testo completo del parere e non qualche riassunto preparato dal governo May.

Con 321 voti contro 299 la Camera dei Comuni ha approvato inoltre un emendamento promosso dal deputato conservatore Dominic Grieve, che in caso di bocciatura dell’accordo con l’UE – che è piuttosto probabile – attribuisce al parlamento voce in capitolo sull’eventuale «piano B» del governo.

Secondo un parere (non vincolante) dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con sede a Lussemburgo, lo spagnolo Manuel Campos Sánchez-Bordona, Londra può revocare «unilateralmente», quindi senza bisogno dell’OK da parte dei partner europei, la sua richiesta di uscire dall’Unione.

  1. Rapporti del Consiglio d’Europa sulle carceri europee

Sotto il titolo «Prisons in Europe 2005-2015» (Prigioni in Europa 2005-2015), il Consiglio d’Europa ha diffuso martedì 4 dicembre in due volumi il suo nuovo rapporto sulla situazione delle carceri o istituti di pena nei 47 Paesi membri. Mentre il primo volume offre oltre ad un quadro generale anche una scheda o il «profilo» di ciascun Paese membro – dall’Albania all’Ucraina –, il secondo volume presenta i vari dati trasmessi dalle singole amministrazioni carcerarie. Dai dati raccolti dall’organismo con sede a Strasburgo, emerge ad esempio che la Russia è il Paese con il maggior numero di detenuti ogni 100.000 abitanti: 440 su 100.000. All’interno dell’UE questo «primato» spetta alla Lituania, dove si registrano 277,7 detenuti ogni 100.000 abitanti.

Il Consiglio d’Europa ha pubblicato anche un secondo rapporto. Intitolato «Foreign offenders in prison and probation in Europe», il rapporto si sofferma sui detenuti stranieri incarcerati o in libertà vigilata in Europa. Mentre nei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale gli stranieri rappresentano meno del 5% della popolazione carceraria, nel resto del continente questa percentuale è spesso molto più alta e continua a salire. In Austria ad esempio più della metà dei detenuti, ossia il 53%, sono stranieri.

  1. Christie’s: «Lettera su Dio» di Albert Einstein venduta all’asta per quasi 3 milioni di dollari

Non è molto lunga, circa una pagina e mezza. Ma è autografa e anche redatta in tedesco. Stiamo parlando della cosiddetta «Lettera su Dio («Gottes-Brief» in tedesco) di Albert Einstein (1879-1955), che messa all’asta dalla nota casa Christie’s è stata battuta martedì 4 dicembre a New York a 2,89 milioni di dollari (diritti d’asta compresi). Nel testo, che porta la data del 3 gennaio 1954 e fu inviato al filosofo ebreo Eric (o Erich) Gutkind, il «padre» delle teorie della relatività e Premio Nobel per la Fisica 1921 riflette poco più di un anno prima della propria morte su Dio, sulla Bibbia e sulla religione ebraica.

«La parola Dio per me non è altro che l’espressione e il prodotto delle debolezze umane, e la Bibbia una collezione di venerabili, ma alquanto primitive leggende», così scrive Einstein nella missiva [1]. «Nessuna interpretazione, anche la più sottile, può cambiare questo per me», continua il fisico tedesco naturalizzato svizzero e statunitense. «Per me, la religione ebraica è, come tutte le altre religioni, l’incarnazione di una superstizione primitiva», scrive Einstein, che aggiunge: «Il popolo ebraico, a cui appartengo volentieri e con la cui mentalità sono profondamente legato, non ha per me alcuna dignità diversa di tutti gli altri popoli».

  1. ONU chiede 21,9 milioni di dollari per affrontare le emergenze umanitarie

Escludendo la Siria, alle Nazioni Unite servono almeno 21,9 milioni di dollari (ossia 19,2 miliardi di euro) per affrontare più di 20 crisi umanitarie in tutto il mondo. Se si includono i fondi necessari per la crisi in Siria, la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di dollari. Come ha dichiarato martedì 4 dicembre a Ginevra il coordinatore per gli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, l’ONU e le sue organizzazioni partner sperano di poter aiutare nel corso del 2019 più di 90 milioni di persone tra i più vulnerabili con cibo, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione, protezione e altre forme di assistenza.

Secondo il «Global Humanitarian Overview 2019», presentato da Lowcock, l’anno prossimo quasi 132 milioni di persone in 42 Paesi del globo avranno bisogno di assistenza, protezione umanitaria inclusa, la maggioranza a causa dei conflitti, come dimostra il caso dello Yemen. Nel Paese situato all’estremità meridionale della Penisola araba è in atto «la peggiore crisi umanitaria nel mondo», e si prevede che nel 2019 saranno 24 milioni gli yemeniti che necessiteranno di assistenza e protezione umanitaria.

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[1] La Richard Dawkins Foundation offre il testo originale e una traduzione inglese. Una traduzione francese completa è stata pubblicata dal quotidiano Le Monde.

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