- Canada: arrestata la CFO e figlia del fondatore di Huawei
La fragile tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina non è durata a lungo. Solo pochi giorni dopo l’annuncio dello stop a nuovi dazi, avvenuto in occasione del recente vertice del G20 a Buenos Aires, in Argentina, una nuova grana rischia di inasprire nuovamente lo scontro tra le due più grandi economie del pianeta. Su richiesta degli USA è stata arrestata a Vancouver, in Canada, la CFO o direttrice finanziaria del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei Technologies, Meng Wanzhou. L’arresto della figlia del fondatore di Huawei risale già a sabato 1 dicembre, ma la notizia è stata diffusa solo mercoledì 5 dicembre. La donna, sospettata di aver violato le sanzioni americane contro l’Iran, rischia di essere estradata verso gli USA, scrive il quotidiano Globe and Mail.
Non c’è pace quindi per la Huawei, i cui dispositivi e prodotti sono ritenuti da Washington ad alto rischio di cyberspionaggio e costituirebbero un pericolo per la sicurezza nazionale. Gli stessi timori hanno spinto anche il governo australiano ad escludere l’azienda cinese dalla costruzione della rete per il 5G. Misure simili sono state prese nei giorni scorsi dalla Nuova Zelanda e dalla British Telecom. La BT del resto sta togliendo le tecnologie Huawei dal «core» delle sue reti 3G e 4G, ma per altri motivi.
- Filippine: duro attacco del presidente Duterte contro i vescovi
Che il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, non tema le parole grosse, si sapeva già. Ed è anche nota la sua avversione per la Chiesa cattolica, la quale ha attaccato già in varie occasioni. Ma con le esternazioni fatte mercoledì 5 dicembre, il controverso inquilino del palazzo di Malacañang ha superato ogni limite.
«Questi vescovi dei vescovi, uccideteli», così ha dichiarato Duterte, citato dall’agenzia UCA News. «Questo mucchio di stupidi non serve a nulla», ha proseguito il presidente, il quale ha aggiunto che «non fanno altro che criticare». In un secondo discorso, pronunciato nel corso del pomeriggio, Duterte ha rincarato la dose e ha definito la Chiesa cattolica un’istituzione ipocrita. «La maggior parte dei sacerdoti sono omosessuali», ha detto, «quasi il 90%».
Il portavoce della Conferenza dei Vescovi Cattolici delle Filippine (CBCP), Jerome Seciliano, ha preferito non reagire. «I nostri commenti potrebbero solo esacerbare la questione», ha detto. Da parte sua, il vescovo della diocesi di Sorsogon, Arturo Bastes, ha avvertito che le parole di Duterte non sono da prendere alla leggera, attribuendole ad una «mente psicotica». Nell’agosto scorso Duterte aveva definito anche le Nazioni Unite un’istituzione «stupida». L’organizzazione aveva criticato la brutale guerra contro la droga lanciata dal presidente.
- Maiali transgenici come donatori di organi?
Uno dei maggiori problemi sanitari nel mondo occidentale sono le cardiopatie. Si prevede che nel 2030 il numero di cittadini statunitensi affetti da insufficienza cardiaca supererà quota 8 milioni di persone, così ricorda la rivista scientifica Nature, che presenta i risultati di una sperimentazione condotta da un’équipe tedesca, ritenuta un passo in avanti verso i cosiddetti «xenotrapianti» (ovvero tra specie diverse, ad esempio da animale a uomo). I xenotrapianti potrebbero essere una soluzione per rimediare alla cronica mancanza di donatori. Molti pazienti in lista d’attesa muoiono infatti prima dell’intervento salvavita.
L’équipe costituita dal cardiochirurgo Bruno Reichart e dal medico veterinario Eckhard Wolf ha messo a punto un nuovo protocollo, che ha permesso a due babbuini di sopravvivere più di mezzo anno con cuori di maiali transgenici (cioè geneticamente modificati per impedire il rigetto), prima di essere soppressi. Un animale è sopravvissuto 182 giorni e un altro ben 195 giorni. Dei cinque babbuini che hanno ricevuto un cuore suino con il nuovo protocollo, uno è deceduto dopo 51 giorni per una complicazione (trombosi). A spiegare in parte l’esito della sperimentazione è il metodo usato dagli studiosi di Monaco di Baviera per conservare i cuori prima del trapianto.
- Il Lussemburgo vuole rendere i mezzi pubblici gratis
Il Lussemburgo potrebbe diventare presto il primo Paese al mondo ad avere i mezzi pubblici gratis. Il governo del primo ministro Xavier Bettel, che mercoledì 5 dicembre ha iniziato il suo secondo mandato, sta studiando infatti un piano che dovrebbe rendere l’utilizzo della rete dei trasporti pubblici gratis per tutti, come del resto lo è già per tutte le persone di età inferiore ai 20 anni.
Anche se il Granducato conta meno di 600.000 abitanti, la capitale Lussemburgo, che è sede di varie istituzioni dell’Unione Europea, tra cui la Corte di Giustizia, viene ogni giorno presa d’assalto da 400.000 pendolari, di cui 200.000 provenienti dal Belgio, dalla Francia e dalla Germania, così ricorda il Guardian. I pendolari lussemburghesi pagano del resto poco per i mezzi pubblici che utilizzano: il biglietto costa 2 euro ed è valido due ore, il tempo sufficiente per attraversare più o meno l’intero Paese, grande infatti appena 2.586 km² (per un confronto: la più piccola regione d’Italia, la Valle d’Aosta, è grande 3.260 km²). Il secondo governo Bettel sta pensando anche alla legalizzazione della cannabis ricreativa e all’introduzione di due nuove festività pubbliche.
- Iran: la capitale Teheran sta sprofondando
La capitale iraniana Teheran – con oltre 13 milioni di abitanti l’area metropolitana più popolata di tutta l’Asia occidentale – sta sprofondando, e neanche tanto lentamente: fino a 25 centimetri l’anno. Lo rivela la rivista Nature, che si basa sui dati raccolti da due ricercatori del Centro Tedesco per le Geoscienze di Potsdam, Mahdi Motagh e Mahmud Haghshenas Haghighi. Anche il suolo sotto l’aeroporto internazionale di Teheran si sta abbassando: 5 centimetri all’anno.
Tra le cause di questa subsidenza, vale a dire lento e progressivo abbassamento del fondo di un bacino marino o di un’area continentale, spicca anche l’attività umana e in particolare quella estrattiva, come la trivellazione illegale di pozzi d’acqua. Le autorità iraniane sono riuscite a chiudere più di 100.000 pozzi illegali, ma altri 30.000 sono tuttora in funzione. Mentre si aprono continuamente crepe e voragini nel terreno, il fenomeno costituisce un grande pericolo per le infrastrutture, da gasdotti e oleodotti a ponti e ferrovie. Teheran del resto non è l’unica città o zona del mondo che sta sprofondando. La capitale indonesiana Giacarta si abbassa in alcuni punti più di 20 centimetri all’anno e in alcune zone della San Joaquin Valley in California si registra una subsidenza fino a 60 centimetri all’anno.