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Conoscete il significato dei simboli del Natale?

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Editrice Cléofas - pubblicato il 11/12/18
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Presepe, candela, regali, albero, stella…Presepe

La parola deriva dall’ebraico e significa stalla. Alla fine del II secolo esistevano già rappresentazioni del presepe. All’inizio venivano dipinte nelle catacombe di Roma.

Bue e asino

Questa rappresentazione che ci giunge dagli scritti apocrifi (opere la cui autenticità non è stata provata) è una bella leggenda dei primi tempi del cristianesimo. Nessuno dei testi evangelici parla della presenza di questi animali. Sarebbe una reminiscenza del testo del profeta Abacuc, che disse che il Messia si sarebbe manifestato tra gli animali.

Un bel testo del VI secolo, noto come Vangelo dello pseudo-Matteo, descrive la scena del bue e dell’asino. Questo Vangelo apocrifo ebbe un forte impatto sull’immaginario popolare. Questi animali rappresentano il calore della creazione che vuole vedere vivo tutto ciò che nasce e deve vivere.

Angeli cantori

Gli angeli cantori annunciano una buona notizia: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà”. Gli angeli, ovvero i messaggeri, arrivano dal cielo per confermare la nascita del Figlio di Dio. Nella tradizione cristiana natalizia gli angeli sono rappresentati con tratti infantili, come segno di innocenza e purezza.

Stella

La stella ha quattro punte e una coda luminosa. Le 4 punte rappresentano le 4 direzioni della Terra – nord, sud, est e ovest –, da dove vengono gli uomini per adorare la grande luce che è il Figlio di Dio, oltre a ricordare che Egli è venuto per tutti.

I tre re magi

Il Vangelo di Matteo è l’unico che riferisce della venuta dei saggi d’Oriente. Nel V secolo, Origene e San Leone Magno proposero di chiamarli re magi. Nel VII secolo ottennero nomi popolari: Baldassarre (derivazione di Baal-Shur-Usur-Baal, che protegge la vita del re), Melchiorre e Gaspare. Portarono oro, incenso e mirra al bambino re, Dio e Salvatore. Nel XV secolo vennero attribuite loro delle etnie: Melchiorre di razza bianca, Gaspare giallo e Baldassarre nero, a simboleggiare tutta l’umanità che vede e conosce il Salvatore.

Albero di Natale

La tradizione è nata nel Medioevo, con base cristiana, e riunisce due simboli religiosi: la luce e la vita. Le rappresentazioni religiose riscuotevano grande successo popolare nelle chiese, facendo sempre allusione al Paradiso, rappresentato plasticamente da un albero carico di frutti. Questo albero del Paradiso è rimasto come uno dei simboli delle feste di Natale celebrate a partire dall’XI secolo. L’albero di Natale attuale è apparso in Alsazia nel XVI secolo, e nel secolo successivo si è diffusa l’abitudine di illuminarlo con delle candele. Nel 1912 a Boston, negli Stati Uniti, venne inaugurato un albero illuminato in una delle piazze centrali della città, e questo costume si è diffuso in tutto il pianeta, anche in Paesi non cristiani. L’albero di Natale mostra che anche nell’inverno più duro il verde dei suoi rami resiste e le mele restano saporite e commestibili anche dopo l’arrivo della nuova stagione con neve e gelate costanti. Le mele, oggi sfere rosse, attaccate ai rami dell’albero sono segni di vita. Molti mettono sull’albero frutta secca e cristallizzata per mostrare l’altro lato della vita. Solo a partire dal XX secolo si è iniziato a usare l’albero come simbolo dei vegetali che non perdono mai le foglie di fronte alla durezza dell’inverno nell’emisfero settentrionale.

Candele

L’accensione delle candele rimanda alla festa ebraica di Hanukkah, che celebra la riconquista della città di Gerusalemme ai greci da parte dei fratelli maccabei. Nella fiamma della candela sono presenti tutte le forze della natura. La candela accesa è simbolo degli anni vissuti. Molte candele, molti anni. Un soffio può spegnerle perché si possano riaccendere l’anno successivo. Per i cristiani, le candele simboleggiano la fede e l’amore consumato a favore della causa del Regno di Dio. Le candele sono come vite offerte per vivere.

Campane natalizie

Le campane simboleggiano il rispetto della chiamata divina ed evocano, quando sono sulle torri, tutto ciò che è sospeso tra cielo e terra, essendo quindi il punto di comunicazione tra i due.

Neve

Il tocco magico del Natale viene dal candore e dal freddo della neve nell’emisfero nord, che fa passare più tempo in casa.

Biglietti, regali e cena di Natale

La cena ci ricorda l’atto d’amore di Gesù, e ricorda anche la nostra origine ebraica in quanto religione che celebra la fede intorno a una tavola familiare.

Babbo Natale

San Nicola, chiamato Santa Claus, è stato vescovo di Mira, in Asia Minore, nell’attuale Turchia. Durante il IV secolo, quest’uomo dalla forte fede è stato trasformato in modo leggendario nel papà universale che offre ai bambini giochi, regali e affetto da parte degli anziani. L’attuale Babbo Natale, con gli abiti rossi e il sacco sulle spalle, è nato negli Stati Uniti a metà del XIX secolo come un San Nicola trasformato in gnomo o folletto, e poi in un simpatico vecchietto. È stato introdotto in Europa dopo la I Guerra Mondiale e a poco a poco si è imposto grazie alla pressione commerciale di chi voleva festeggiare il Natale senza riferimenti religiosi.

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