Andiamo insieme incontro al Signore!di Rafael Pérez del Solar
Otto anni fa ho avuto un’opportunità unica partecipando alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). Ricordo il giorno in cui è culminata quell’esperienza straordinaria. Il Papa si era già congedato da Madrid e da tutti i giovani sorridendo, salutando con entrambe le mani e poi unendole in un gesto toccante come per dire “Grazie infinite, abbiamo fatto un gran lavoro”. Poi è saluto sull’aereo che lo portava a continuare il suo lavoro di pastore e vicario di Cristo a Roma.
Quando ho visto l’aereo del Santo Padre alzarsi in volo sono rimasto a pensare all’immensa benedizione che è stata quella GMG, non solo per la Spagna, ma per la Chiesa del mondo intero. Più di un milione e mezzo di giovani di 193 nazionalità dei cinque continenti si è dato appuntamento a Madrid nel 2011 per partecipare a quelle intense giornate in cui si è svolta la Giornata Mondiale della Gioventù insieme a Papa Benedetto XVI.
Sì. Anch’io ho partecipato intensamente a una GMG. Con il cuore e lo spirito completamente concentrati su ogni incontro, su ogni messaggio del Santo Padre, su ogni canto dei giovani riuniti in quella città, ovviamente aiutato dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che permettono a una persona di essere collegata dal vivo a tutto ciò che avviene. Grazie a loro milioni di altri cattolici hanno partecipato all’evento, e altre centinaia o migliaia hanno accompagnato il suo sviluppo.
Il video che vorrei condividere con voi è l’inno della GMG #Panama2019, che non può non ricordarmi la mia esperienza in Spagna e mi spinge a contagiare tutti con l’immensa allegria che deve caratterizzare noi cattolici.
Questa è la gioventù del Papa
Tutto questo mi parla in modo molto bello di come siamo Chiesa e di come la Chiesa sia viva. “I giovani del Papa”, come diceva un canto a Madrid: “Questa è la gioventù del Papa!”, che ha dimostrato al mondo (soprattutto a quello secolarizzato) che abbiamo una forza enorme, una gioia autentica, una resistenza fuori dal comune e un entusiasmo traboccante. E che tutto questo viene da Cristo, dall’incontro profondo con Lui, e dal camminare accompagnati da nostra Madre.
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Ogni volta che culmina una GMG, inizia un periodo in cui non dubito che lo Spirito soffi incessantemente, per continuare a rafforzare la nostra Chiesa e a testimoniare la Verità del Signore Gesù che ha mosso il cuore di milioni di giovani e di persone di ogni età in tutto il mondo. Per questo il Papa ha affermato nella Messa di chiusura a Cuatro Vientos: “Non tenete Cristo per voi stessi. Condividete la gioia della vostra fede con gli altri”.
Siamo coerenti con tutti i doni ricevuti, rispondiamo a ciò che ci chiede Dio nel qui e ora della Chiesa! Ricordiamo le belle parole pronunciate da Papa Francesco: “Fai come Maria, prega, agisci, apri il tuo cuore, perché il vino migliore deve ancora arrivare”.
Scendere dal balcone
Più di 3,5 milioni di giovani – me compreso – hanno avuto la grande gioia e la benedizione di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro insieme a Papa Francesco.
Tra le parole che ci ha rivolto durante la veglia di preghiera, c’è stata una frase molto semplice che mi ha colpito in modo particolare: “Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non ‘guardate dal balcone’ la vita, mettetevi in essa, Gesù non è rimasto nel balcone, si è immerso, non ‘guardate dal balcone’ la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù”. Cosa voleva dirci con questa espressione? Mi sono venute in mente varie riflessioni al riguardo.
Avete mai sostato su un balcone? C’è una bella vista, si possono vedere le cose “dall’alto”. Possiamo indicare le cose “di sotto” senza che nessuno se ne renda conto, e possiamo anche intervenire da lontano in qualche situazione, o, perché no, contemplare semplicemente la realtà.
Il Santo Padre ci scuote con le sue parole. Il fatto è che spesso noi cristiani viviamo così! Ci accontentiamo della vista “dal balcone”, indicando ciò che va male, correggendo gli atteggiamenti degli altri senza coinvolgerci. Ci riteniamo superiori in base alla nostra posizione, e cosa peggiore viviamo comodamente, contemplando ciò che accade nella realtà di tanti fratelli senza comprometterci con la loro vita, senza andare incontro alle loro necessità (siano esse materiali o spirituali). Ci accontentiamo di gettare una moneta al povero dal balcone o di gridare dall’alto dei consigli a un amico, e ci riteniamo buoni per questo.
Ma cosa ha fatto Gesù? È uscito! È sceso! Come dice Papa Francesco, non è rimasto sul balcone. È entrato nella vita delle persone, una per una. Gesù viaggiava di villaggio in villaggio, andava incontro alle persone, a ciascuna delle loro necessità. Non si risparmiava, non si accontentava di stare tranquillo o comodo. Gesù ha sempre vissuto “di sotto” (“Pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente” – Filippesi 2, 6). Ha sempre vissuto in una dinamica permanente di incontro con gli altri, e se si guarda la vita di Papa Francesco ci si rende conto che si sforza davvero di fare lo stesso.
Andare incontro è possibile
Si può vivere in questo modo? Io credo fermamente di sì. Gesù lo chiede, e con Lui il Santo Padre come esigenza e come favore, perché sa che c’è una cosa a cui aneliamo dal profondo del cuore: l’incontro. La cosa più bella è che quando si agisce in questo modo quasi senza volerlo il cuore si abitua, e il grande frutto che si ottiene è la certezza che si sta rispondendo alla chiamata del Signore.
Questa dinamica cambia realtà, cuori, vite. Il mondo ci insegna tutto il contrario: egocentrismo, egoismo, egolatria. Tutto io. Dio, invece, ci dice “Tutto per gli altri (con Dio al centro)”, per trovare noi stess.
Per concludere, condivido con voi il testo dell’inno della GMG 2019. scendiamo dal balcone! Dio lo chiede, il mondo lo esige e il nostro cuore lo reclama!
“Siamo pellegrini
oggi venuti qui
da continenti e città.
Vogliamo essere missionari del Signore,
portare la sua parola e il suo messaggio.
Essere come Maria, che un giorno ha detto sì
alla chiamata del tuo progetto.
Il cielo esulta e canta di gioia,
tutta la Terra canta i tuoi portenti.
CORO
Ecco la Serva del Signore
Si compia in me la tua parola (bis)
Sono tua Serva
Sono tua Figlia
Sono tuo figlio.
Essere come Maria
disponibili a uscire,
Chiesa pellegrina con amore,
giovani testimoni e discepoli
con gioia, fede e vocazione.
CORO
Non abbiate paura, no.
Non abbiate paura
di portare l’amore di Dio,
impegnati come Maria,
che ha saputo essere la Serva del Signore.
Ecco la Serva del Signore
Si compia in me la tua parola (bis)”.
Qui l’originale.