Non è un traguardo irraggiungibile, la cui riuscita dipenda dalle sole nostre forze. Non è sinonimo di essere capaci ed efficienti. Ha piuttosto a che fare con l’amore che Dio ha per noi e la nostra risposta. Ha a che fare con i capricci dei figli, le lamentele della moglie, i difetti del marito. Ha a che fare con te!di Roberto e Claudia
La Santità non è un titolo onorifico. La santità non è qualcosa che ti procuri con le tue capacità o qualità. La Santità non dipende da quanto sei bravo ed efficiente, né ha a che fare con l’essere una persona eccezionale senza difetti. La Santità non ha nulla a che vedere col dovere e la costrizione.
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La Santità riguarda un progetto altissimo di felicità e di gioia piena che tu hai la pretesa di costruire nella tua vita di coppia, per cui non ti puoi accontentare di vivere per cose piccole e mediocri con cui tirare a campare.
La Santità riguarda la possibilità che ti dai nella tua esistenza e nella tua relazione di coppia di vivere come FIGLIO AMATO da Dio e riversare questo amore che trabocca su chi ti circonda. E’ un dono che ricevi da Dio e che parte dalla tua intima comunione con Lui, per cui non vivi più da schiavo ma da FIGLIO AMATO.
La Santità è qualcosa a cui ogni Cristiano aspira perché ha a che fare con una gioia e una pace che non ha eguali. Essere Santi nel matrimonio sembra difficile anzi impossibile, perché credi che questa cosa dipenda da quanto sei capace e all’altezza del tuo ruolo di marito o moglie. Pensi che proprio non ce la puoi fare e che la Santità non ti può riguardare perché hai troppi difetti, troppi limiti.
Se solo pensi a quando torni da lavoro, a volte ti senti così stanco che vorresti sparire nel divano. I capricci dei tuoi figli ti stremano e tua moglie la percepisci come una continua pentola di fagioli che borbotta e avanza solo pretese. E tu vorresti solo andare solo a letto o svagarti con cose futili al cellulare, alla Tv.
Se solo pensi a quanto sei egoista, aggressivo, superficiale, disattento. Se solo pensi a quanto sei pretenziosa, petulante, lagnosa, isterica. Troppo dura la quotidianità. Troppo impegnativo far quadrare tutto: il mutuo, l’educazione dei figli, il lavoro, la relazione di coppia. Riuscirsi a fare una birra con gli amici o la partita di calcio settimanale è grasso che cola!
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Che c’entra la Santità con la tua quotidianità?! Forse la tua fatica riguarda la normale routine di una vita familiare da mandare avanti o forse riguarda prove ben più toste da affrontare. Forse oggi la tua quotidianità è toccata da una crisi coniugale, forse una malattia, forse hai perso il lavoro. Conta ben poco cosa il Signore ti chiama a vivere oggi.
Essere Santi significa stare esattamente lì dove Dio ti mette a vivere quello che ogni giorno ti offre, come occasione di esprimere veramente il Vangelo ed essere segno di Lui. La tua famiglia è l’occasione e lo spazio dove puoi, con parole, sguardi, gesti piccoli o grandi far sentire amato tuo marito, tua moglie, i tuoi figli. La tua chiamata alla Santità riguarda la possibilità di far sentire AMATO chi hai intorno a prescindere da cosa sta succedendo.
A volte per AMARE bisogna RESTARE piuttosto che scappare, coltivare la speranza piuttosto che mollare, favorire l’intimità piuttosto che la distanza, in un dialogo aperto e sentito. La tua chiamata alla Santità riguarda la possibilità di trasformare in vita ciò che sembra morte, di coltivare idee elevate e grandi sogni, per qualcosa che solo tu puoi fare o dire.
E per intraprendere questo cammino non conta quanto sei debole e peccatore, conta solo quanto conosci Dio e quanto intimamente sei a Lui legato. Per essere Santi bisogna vivere da FIGLI DI DIO AMATI e scegliere ogni giorno di abbeverarci all’unica fonte inesauribile d’Amore che è Cristo, con la preghiera.
La preghiera è il mezzo con cui custodisci la relazione con Dio. La scegli ogni giorno, ogni momento in cui decidi di smettere di guardare i tuoi peccati e guardi Lui. Quel Cristo che ti dice chi sei, quanto vali, che ti dà l’identità di figlio amato e scelto.
La Santità è il vero e solo cammino di libertà, che ti sottrae alle schiavitù della passione e dell’istinto e ti apre alla libertà di fare il bene. Se permetti a Dio di amarti e ti gusti questo amore, automaticamente ti comporterai da amato, da figlio amato che non è più solo e questo ti può far fare grandi cose anche nel tuo piccolo.
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Tutti i peccati nascono dalla solitudine e dal dubbio che Dio non ti vuole bene e in quella prova ti vuole fregare. Questa è la menzogna del serpente che vuole dividerti dall’amore di Dio. Si tratta di qualcosa di molto semplice. Scegli nella tua quotidianità serrata di fermarti. Fermati più volte.
Prega il nome del Signore anche solo pronunciando il suo nome, come ci insegna la preghiera del cuore. Recita un’Ave Maria, un Padre nostro e in quel piccolo spazio lascia tutto e tutti fuori da te e gustati per quel breve tempo la Presenza di Dio che è Amore. Un tempo di silenzio in cui Dio ti parla.
Rientra in te stesso, nel tuo cuore lì c’è Dio. Senti che non sei più solo e poi ricomincia ad occuparti delle cose grandi o piccole che devi affrontare: lavare a terra, cambiare il pannolino a tuo figlio, lavorare, giocare con i tuoi figli, parlare con tuo marito dopo una brutta litigata, accogliere con speranza la tua disoccupazione, scegliere di aprirti alla vita… Crea nella tua giornata piccoli spazi per incontrare Colui che ti Ama davvero. La tua santità è tale perché rivela la presenza di Dio nel tuo cuore per te stesso e nelle tue opere per gli altri. Il tuo agire non parte più dal pozzo delle tue povertà ma trae forza dall’infinito mare dell’Amore di Dio.
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