Un aborto spontaneo è devastante per i genitori, ma ne risentono anche i fratelli, che pensano al piccolo che aspettavano con trepidazione e non è mai arrivato“Il lutto perinatale sta uscendo gradualmente dalla cospirazione del silenzio”, afferma Isabelle de Mézerac, presidente e fondatrice di Spama, associazione membro della Società Francese di Accompagnamento e Cure Palliative, che sostiene le famiglie che hanno perso un figlio durante la gestazione. Se i genitori sono sempre più accompagnati, però, sembra che i fratelli siano dimenticati in questo percorso.
È per questo che l’associazione Spama ha realizzato un libro, La vie de Gabriel ou l’histoire d’un bébé plume, e un libro da colorare, progettati per far esprimere liberamente i bambini sulla morte di un fratellino o una sorellina.
Queste risorse servono per aiutare il bambino a tirar fuori i sentimenti e le emozioni che prova al riguardo. Ma come aiutare i più piccoli ad affrontare il dolore per la perdita di un altro membro della famiglia che non sono neanche arrivati a conoscere?
Ecco qualche consiglio:
- Siate sempre sinceri: ignorare il tema o cercare di trascurarlo può suscitare le reazioni peggiori nei bambini. Bisogna sempre cercare di spiegare cos’è accaduto, ovviamente mettendosi al loro livello, e anche parlare delle emozioni che si provano. I bambini devono sapere che non c’è niente di male a provare tristezza o rabbia, e che siamo lì per accompagnarli in questo processo.
- Rispondete alle loro domande. Sicuramente avranno domande come “Dov’è andato il bambino?”, o “Tornerà?” È importante rispondere nel modo più onesto possibile. Senza ricorrere a tecnicismi o rendere le risposte complicate, se abbiamo fede è un buon momento per parlare loro del cielo e della vita soprannaturale.
- Non ignorate l’accaduto: un meccanismo di difesa è dimenticare cosa è accaduto e non parlarne. Questo manda un messaggio sbagliato ai bambini, che devono ricordare che il fratellino è esistito e che sarà sempre amato da tutti. Avere un oggetto che ricordi la sua presenza può essere efficace per tenerlo sempre presente in famiglia.
- Non vi spaventate se diventa un tema ricorrente: il bambino, nella sua ricerca di comprensione, tirerà spesso fuori il tema. Lasciatelo esprimere e chiedere ogni volta che ne ha bisogno. A poco a poco, man mano che comprende e assimila la situazione, le domande diminuiranno.
- Aiutate i bambini a esprimersi: è importante permettere loro di affrontare l’accaduto. Possono farlo attraverso il disegno, la musica o semplicemente la conversazione. Esortate vostro figlio a esprimere i suoi sentimenti liberamente e mostrate comprensione nei confronti di quelle espressioni. Lo psichiatra infantile Guy Cordier insiste sulla necessità di spiegare, parlare e alleviare il senso di colpa: “Più rapidamente si permette loro di esprimere cosa pensano e come si sentono, prima si eviterà che il senso di colpa persista in maniera occulta, con tutte le conseguenze che questa colpa può generare. Esprimere i propri sentimenti senza essere giudicati è quello che dà più sollievo. E dobbiamo ricordare che un sentimento non è né positivo né negativo. Un sentimento non ha valore morale!
Aiutare un bambino ad affrontare questa situazione significa dargli i mezzi per superare la prova insieme ai genitori, per poter esprimere liberamente le proprie emozioni per mantenere la fiducia in se stessi e nella vita.