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Come affrontare il mito “scienza contro fede”

AURORA BOREALIS
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Kathleen Hattrup - pubblicato il 28/05/19
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La Società degli Scienziati Cattolici ha finora riunito più di mille scienziati, ed è in rapida crescita“Oh, non credo in Dio. Sono uno scienziato. Più conosci la scienza, più metti da parte l”oppio dei popoli’ come una favola del passato non illuminato”. È questo che pensano certi scienziati. Alcuni hanno un’opinione diversa, e in parte si sono riuniti per promuovere l’associazione tra scienziati cattolici ed essere mentori e modelli per i giovani cattolici che si interessano alla scienza e alla matematica. Testimoniano l’armonia tra scienza e fede, e organizzano una conferenza annuale.

Il gruppo, fondato nel 2016, è chiamato Società degli Scienziati Cattolici (Society of Catholic Scientists). Tutti i membri – finora mille ma in rapido aumento – hanno dottorati in scienze naturali (incluse matematica e informatica) o sono studenti universitari. Molti dei membri sono scienziati riconosciuti a livello globale come leader nei loro settori.

Gli scienziati hanno scelto un motto tratto da San Bonaventura, “Conoscenza con devozione, ricerca con meraviglia”, e dialogano sia con teologi, filosofi e storici della scienza cattolici (che possono diventare “Esperti associati della SCS”) che con studiosi di altre fedi o di nessuna.


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Sfatare il mito

Abbiamo chiesto al presidente della Società, Stephen M. Barr, e a tre suoi colleghi di spiegarci cosa dobbiamo fare per sfatare la falsa impressione per cui la fede si oppone alla scienza:

1 Imparare un po’ di storia della scienza

Dr. Barr:

L’idea che scienza e fede non possano accordarsi è un mito. In parte deriva dall’ignoranza della storia scientifica. La rivoluzione scientifica è stata realizzata da persone di fede, come Keplero, Galileo, Pascal e Newton.

Intere branche della scienza sono state fondate da sacerdoti cattolici, come la Geologia (Nicolas Steno), l’Astrofisica (Angelo Secchi), la Genetica (Gregor Mendel) e la cosmologia del Big Bang (Georges Lemaître).

Quello che è stato per secoli l’atteggiamento degli scienziati è stato catturato da questa preghiera di Keplero: “Ti ringrazio, Signore Dio nostro Creatore, per avermi permesso di vedere la bellezza nella tua opera creatrice”. Ancora oggi è l’atteggiamento di molti scienziati.

Più di mille di loro dei sei continenti si sono uniti alla Società degli Scienziati Cattolici in meno di tre anni. Alle sue conferenze annuali vengono discusse questioni profonde basandosi sia su tecnologie all’avanguardia che sulla saggezza senza tempo della tradizione filosofica e teologica della Chiesa.

La prima conferenza SCS, ad esempio, ha trattato delle “Origini” – dell’universo, dei pianeti abitabili, della vita, delle specie e del linguaggio umano. La conferenza 2019, che si svolgerà all’inizio di giugno, sarà intitolata “Cosa significa essere umani?” e prevederà conferenze su argomenti che spaziano dall’uomo di Neanderthal all’ingegneria genetica.

L’esempio di uomini e donne rigorosi nella ricerca della verità scientifica e fedeli nell’abbracciare la verità rivelata è forse l’antidoto migliore al mito del conflitto tra scienza e fede.

2 Non appiattire le cose

Michael B. Dennin:

L’impressione che la fede sia opposta alla scienza deriva da due errori diversi. Uno è il fatto che la realtà fisica esiste, l’altro è che Dio è una cosa come le altre, ma molto più potente, in sostanza un essere magico.

Una visione appiattisce il mondo, l’altra appiattisce Dio. Nessuna delle due rende giustizia alla profondità e alla ricchezza della realtà come la sperimentiamo, che va al di là della semplice realtà fisica e oltre le semplici cose, per quanto siano potenti. Dio non è solo una parte della realtà, ma la pienezza della realtà, la sua profondità ultima.

L’umanità cerca di comprendere la realtà in tutta la sua gloria, e la scienza è una splendida parte di questa ricerca, ma non la ricerca nella sua interezza. Comprendere la realtà fisica ci offre delle intuizioni sulla natura e anche su Dio, e tuttavia Dio, pur se immanente in natura, la trascende infinitamente.



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Siamo in grado di approcciare Dio in modo più profonda attraverso la rivelazione, ovvero attraverso Cristo, che è la “pienezza della rivelazione”, come ci ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica.

La nostra comprensione della rivelazione non è tuttavia completa, perché Dio trascende infinitamente la nostra mente. Quando intese correttamente, però, le scoperte scientifiche combinate con le nostre esperienze e con quelle della comunità di fede offrono profonde intuizioni delle realtà fondamentali, che includono il fatto che Dio esiste, ci ama e vuole avere un rapporto con noi.

Dovremmo tenere a mente le parole di Papa Benedetto XVI, per il quale quando scienza e fede sembrano contraddirsi stiamo fraintendendone una, o entrambe.

3 Leggere libri migliori

Jonathan I. Lunine:

Non è probabile che riusciremo a persuadere chiunque pensi che la scienza e la religione siano in un rapporto conflittuale. Dopo tutto, San Paolo, non ha convinto completamente gli ateniesi! Si può però intaccare un po’ la loro argomentazione.

In primo luogo, dobbiamo convincere i fratelli e le sorelle cristiani che respingono certe scoperte fondamentali della scienza – l’età della Terra e del cosmo e la selezione naturale come forza che evolve le specie – che si tratta di realtà con basi solide e non in conflitto con la fede. I libri di Kenneth Miller e il gruppo della Thomistic Evolution sono molto utili al riguardo.

In secondo luogo, le donne e gli uomini di fede devono scrivere libri migliori per contrastare le teorie di Richard Dawkins, Daniel Dennett e Jerry Coyne, tra gli altri. I loro libri sono molto letti, e al lettore tipico che ha poco tempo per analizzare a fondo le questioni che trattano sembrano persuasivi. Molti dei libri che sostengono la compatibilità tra scienza e fede sono difensivi – sprecano tempo gettandosi in critiche personali o sembrano apologetici e poco convincenti..



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Francamente, le migliori argomentazioni per sostenere la compatibilità tra scienza e fede derivano da autori che sono essi stessi scienziati – penso a Modern Physics and Ancient Faith di Stephen Barr e a God’s Mechanics di Guy Consolmagno, tra i più convincenti.

La vita degli scienziati di spicco più recenti che sono al contempo uomini di fede offre poi alcune tra le argomentazioni più potenti di tutte. Un esempio magistrale è quello del cosmologo e sacerdote cattolico Georges Lemaître.

4 Fare buona scienza, e buona teologia

P. Joachim Ostermann, O.F.M.:

Si ha l’impressione che scienza e fede siano opposte, ma ovviamente non è così. L’ordine e la razionalità, scientificamente intese, sono argomentazioni potenti per la fede. I fisici si meravigliano della profondità di quest’ordine, fino alle strutture sub-atomiche della pura matematica e della razionalità. I biologi si meravigliano per il modo in cui emerge la complessità della vita e dell’esistenza personale! Non è possibile che la scienza mi possa allontanare dalla fede.

Perché qualcuno dovrebbe vederci un’opposizione? Perché la scienza può far pensare che Dio sia negligente. La scienza spiega anche cosa sembra senza senso: la sofferenza e la morte. I biologi sanno che il controllo del ciclo cellulare può fallire, visto che gli elementi di controllo non sono perfetti. E quindi ci può venire il cancro. Anche a un bambino. Anche a una persona che non ha fatto niente di male. Capita. È spaventoso, misterioso e senza senso, ma la scienza lo spiega in modo spietatamente dettagliato. Ciò non fa sembrare il Creatore molto buono.

Per comprendere la fede e la scienza insieme, dobbiamo sapere ciò che dà significato e quanto Dio si curi di noi. A volte la conoscenza scientifica aiuta a guarire i malati. A volte siamo impotenti e terrorizzati di fronte alla sofferenza e alla morte. Ma capiamo qualcosa – che la persona sofferente è come noi, anche se sta soffrendo, ed è sostenuta e amata da Dio esattamente come noi. Come cristiani, vediamo il Cristo sofferente, che è il Logos divino e la razionalità ultima di Dio, che condivide la nostra esperienza di sofferenza e di morte di modo che non ci perdiamo in essa.

Cosa serve per correggere quella falsa impressione? Buona scienza, buona teologia e parlare di entrambe senza fare confusione in nessuna delle due.



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Stephen M. Barr (Presidente del SCS) è professore del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università del Delaware e direttore del suo Bartol Research Institute. Dottorato in Fisica presso la Princeton University nel 1978, il professor Barr svolge ricerca a livello di fisica teorica delle particelle, oscillazione dei neutrini e cosmologia delle particelle. È Fellow dell’American Physical Society (2011). È autore di Modern Physics and Ancient Faith (Univ. of Notre Dame Press, 2003) e Believing Scientist (Eerdmans, 2016). Per ulteriori informazioni, https://en.wikipedia.org/wiki/Stephen_Barr. Può essere contattato all’indirizzo smbarr@bartol.udel.edu.

Jonathan I. Lunine (Vice-Presidente del SCS) è David C. Duncan Professor di Scienze presso la Cornell University e direttore del Cornell Center for Astrophysics and Planetary Science. Ha conseguito il dottorato in Scienza Planetaria presso il Caltech nel 1985 e svolge la sua ricerca in Astrofisica, Scienza Planetaria e Astrobiologia. È membro della U.S. National Academy of Sciences, e tra gli altri riconoscimenti ha ricevuto la Medaglia Jean Dominique Cassini della European Geosciences Union (2015) e il Basic Sciences Award della Int. Academy of Astronautics (2009). È autore di Earth: Astrobiology, A Multidisciplinary Approach (Pearson Addison-Wesley, 2005) e di Earth: Evolution of a Habitable World (2nd ed., Cambridge Univ. Press, 2013). Per ulteriori informazioni, astro.cornell.edu/members/jonathan-lunine.html e en.wikipedia.org/wiki/Jonathan_Lunine.

Padre Joachim Ostermann, OFM, ha conseguito il dottorato in Chimica presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco nel 1990. Prima di diventare frate francescano, ha trascorso vent’anni da scienziato lavorando in vari campi di Biochimica, Biologia Cellulare e Medicina, ed è stato docente di Biochimica presso Vanderbilt School of Medicine. Scrive spesso su scienza e fede. Si possono consultare la sua pagina web e i suoi scritti su https://www.franciscanfriars.ca/author/joachim-ostermann/. I suoi documenti scientifici possono essere trovati all’indirizzo https://scholar.google.com/scholar?hl=en&as_sdt=0%2C8&q=joachim+ostermann&btnG=.
Può essere contatto scrivendo a joachim.ostermann@gmail.com.

Michael B. Dennin ha conseguito il dottorato in Fisica presso la UC Santa Barbara nel 1995 ed è docente di Fisica presso l’Università della California a Irvine, dove è anche decano della divisione di Undergraduate Education e vice-rettore di Insegnamento e Apprendimento. Il suo campo di ricerca è la fisica sperimentale della materia condensata. Il professor Dennin ha scritto un libro su scienza e religione intitolato Divine Science. La sua pagina web è https://www.physics.uci.edu/people/michael-b-dennin. Può essere contattato all’indirizzo mdennin@uci.edu.

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