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Per avere un rapporto con lo Spirito Santo basta una parola

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Kathleen Hattrup - pubblicato il 03/06/19
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Se nella vostra vita è il Grande Sconosciuto, provate alcune di queste idee per avvicinarvi a LuiL’azione dello Spirito Santo può passare inosservata, e forgiare un rapporto con questa Persona della Trinità può essere più complicato rispetto alle altre due.

Nel 2008, rivolgendovi ai giovani, Benedetto XVI ha osservato che ci sono molti cristiani per i quali lo Spirito Santo resta il “grande sconosciuto”.

Il Papa suggeriva di poter rimediare a questa situazione riconoscendo “la vera identità dello Spirito anzitutto ascoltando la Parola di Dio nella Rivelazione della Bibbia”.

In questo modo, possiamo “prendere una lucida coscienza della sua continua, attiva presenza nella vita della Chiesa, in particolare riscoprendo che lo Spirito Santo si pone come “anima”, respiro vitale della propria vita cristiana, grazie ai sacramenti dell’iniziazione cristiana – Battesimo, Confermazione ed Eucaristia”.

San Josemaría Escrivá ha scritto un’omelia dedicata allo Spirito intitolata proprio Il Grande Sconosciuto, in cui indica che potremmo non renderci conto che Dio agisce, ma la fede ci ricorda che in realtà lo fa.

“È Lui che ci ha creati e ci mantiene nell’essere; è Lui che con la sua grazia conduce la creazione tutta verso la libertà della gloria dei figli di Dio”.

Per questo, riflette San Josemaría, l’atteggiamento che dobbiamo avere nei suoi confronti può essere riassunto in un’unica parola: docilità.

“La tradizione cristiana ha riassunto in una sola idea l’atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti dello Spirito Santo: docilità”.

Per il santo, docilità significa diventare consapevoli dell’opera dello Spirito, e in particolare dice di fare attenzione ai suoi doni, alle sue ispirazioni e ai sentimenti e alle decisioni che suscita.

“Docilità significa essere sensibili a ciò che lo Spirito divino suscita intorno a noi e in noi: sensibili ai carismi che distribuisce, ai movimenti e alle istituzioni che promuove, agli affetti e alle decisioni che fa nascere nel nostro cuore”.

“Lo Spirito Santo realizza nel mondo le opere di Dio; Egli è, come dice l’inno liturgico, datore dei doni, luce dei cuori, ospite dell’anima, riposo nella fatica, conforto nel pianto”.

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