Non riescono a vedere, ma hanno accarezzato Gesù e Maria con tanto amore che la gente si è commossa vedendoleMaría Antonia, Margarita e Virginia, Suore Sacramentine Non Vedenti, hanno compiuto 25 anni di vita consacrata. Sono tre religiose membri della famiglia di Don Orione, come descriveva il santo “fiore davanti al trono della Santissima Vergine, perché Ella stessa, con le sue mani benedette, le offra a Gesù sacramentato”.
Nel loro anniversario, le suore sono state ringraziate dalla Chiesa locale che servono, Lomas de Zamora, durante la Messa per la Giornata della Vita Consacrata. Il vescovo di quella diocesi, Jorge Lugones, ha riconosciuto la loro “dedizione di tanti anni” all’adorazione del Signore nell’Eucaristia, “carisma che ci aiuta a trascendere e arricchisce la Chiesa”.
Durante la toccante cerimonia, le religiose non vedenti hanno rinnovato davanti all’immagine della Vergine Maria l’offerta della propria vita. Lo hanno fatto vedendo Maria Santissima con il Bambino Dio con le mani, accarezzandoli e contemplandoli, pur senza vederli, con un amore incommensurabile che ha commosso tutti i presenti e che si può apprezzare in questo video.
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Per gentile concessione del vescovado di Lomas de Zamora
Le Suore Sacramentine Non Vedenti si distinguono per l’abito bianco, a simboleggiare la purezza e la vita, lo scapolare rosso che indica l’amore e il sangue di Gesù e un’ostia ricamata sul petto.
San Luigi Orione era convinto che, oltre alle vocazioni che si dedicavano ai più bisognosi, dovesse esistere anche chi pregava Dio per la fecondità di quella missione. In particolare, oltre al fatto di offrire la vita per Cristo Eucaristia, questo ramo si distingue per il dolore di non poter vedere le persone per cui si dà la vita.
Dalle quattro prime suore non vedenti a Tortona, nel 1927, la vocazione si è estesa in Europa, Africa e America. In Argentina sono presenti dal 1952, nella tenuta del Cottolengo Don Orione di Claypole. Una delle Sacramentine fondatrici nel Paese è suor María Fe, che continua a trasmettere il carisma alle più giovani.
La comunità del Cottolengo, fondata dallo stesso Don Orione, assiste oggi più di 350 residenti disabili che vivono nelle 14 case all’interno dei 65 ettari della tenuta, un’autentica oasi d’amore cristiano.