Ci concentriamo tanto su disciplina e correzione, ma è qualcos’altro che conta di piùNelle ultime settimane, mia figlia adolescente è stata particolarmente provante. Sapete cosa intendo – cambiamenti di umore e di atteggiamenti, e l’intera gamma di delizie adolescenziali. Mi sono ritrovata a perdere la pazienza e a diventare sempre più frustrata. Ho iniziato a stabilire limiti più severi e a parlare in modo più tagliente… perché è questo che deve fare un genitore, no?
Spoiler alert: no. Non è questo. Lo so, ma le battaglie quotidiane mi stavano schiacciando, e non le rispondevo con i miei soliti sforzi per mostrare pazienza, comprensione e affetto. Come potrete immaginare, la situazione è sfociata in una sera in cui è scoppiata a piangere e mi ha detto: “Non importa quello che faccio, per te non è mai abbastanza! Non conta niente!”
È stato come una secchiata d’acqua fredda sulla testa. Mi sono resa conto che non avevo mai affrontato la lotta che provocava in lei quel comportamento, concentrandomi invece sul suo atteggiamento, sul tono che usava e sul suo comportamento in generale – tutte reazioni adolescenziali del tutto ragionevoli al subbuglio interiore che vive. Avevo cercato di controllare le sue reazioni anziché provare ad aiutarla ad affrontare la causa del problema. Facendo questo, avevo aggiunto la beffa al danno, spingendola sempre più nell’oscurità.
Leggi anche:
3 modi per trasformare la vita dei vostri figli con amore
Quella sera abbiamo parlato a lungo e mi sono scusata. Si è scusata anche lei. C’era però un’instabilità palpabile nel nostro rapporto. Il danno era ormai stato fatto, e non sapevo come rimediare.
Di recente, ho ascoltato un podcast con il dottor John Gottman in cui l’ospite gli chiedeva se la sua “magia ratio” di 5 interazioni positive per ogni interazione negativa si applicasse anche alla genitorialità. Ancor prima che il dottor Gottman rispondesse di sì, già lo sapevo. Era questo che mancava. Mia figlia ed io avevamo avuto talmente tante interazioni negative nelle ultime settimane che i pochi momenti positivi – come il fatto che avessimo parlato e io le avessi chiesto scusa – erano una goccia nel mare.
Le ho subito mandato un messaggio dicendole quanto sono fiera di lei e quanto le voglio bene. Poi, quando ha chiamato dopo la scuola per chiedere se poteva tornare a casa da sola ho detto di sì. Me lo chiedeva ogni giorno, e avevo sempre rifiutato perché avevo paura che attraversasse a piedi una strada trafficata.
Per la mia pace mentale, ho guidato fino all’incrocio per assicurarmi che attraversasse senza problemi. Lo ha fatto, e ho visto con i miei occhi che il pericolo era quasi tutto solo nella mia immaginazione. Come mi diceva sempre, era perfettamente in grado di attraversare la strada – cosa che lo ho detto quando è arrivata a casa.
Non so se è stato per questa regola dei numeri o per il semplice piacere di sentirsi dire che aveva ragione e io avevo torto, ma si è illuminata e ha trascorso il resto della serata in allegria, tornando l’adolescente normale (che alza un sacco di volte gli occhi al cielo) che amo tanto.
I nostri figli hanno un grande bisogno di sentirsi amati e apprezzati. Ci concentriamo a tal punto sulle piccole cose da dimenticare che la parte più importante del fatto di essere un bravo genitore che alleva dei bravi figli è formare un rapporto affettuoso basato sul sostegno e sulla fiducia. Questo farà molto di più di qualsiasi correzione e pignoleria al mondo.