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Le parole che potenziano la tua comunicazione

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Don Giovanni Benvenuto - pubblicato il 28/10/19
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Tempo fa girava molto sui social un video in cui un cieco chiedeva l’elemosina con un cartello:

“Sono cieco, per favore aiutatemi”.

La gente passava, guardava, ma lui riceveva soltanto qualche spicciolo… fino a quando non arriva una signora, prende il cartello e vi scrive sopra qualcosa di diverso. Improvvisamente la gente si ferma e fa elemosina a valanga. Quando la donna ripassa e si ferma, toccandole le scarpe il cieco la riconosce.

“Che cosa ha scritto nel cartello?”.
“Ho scritto soltanto parole differenti”.

Il cartello diceva:

“Oggi è un giorno meraviglioso e io non posso vederlo”.

L’importanza delle parole

Le parole sono molto importanti, e scegliere di usarne alcune e di non usarne altre non è affatto indifferente, perché le parole non sono soltanto un insieme di lettere: le parole hanno un’anima, richiamano sensazioni, idee, immagini, concetti.

Certe parole richiamano immagini, e le immagini richiamano emozioni: quindi a seconda della parola che sceglierò, evocherò in chi mi ascolta una sensazione piuttosto che un’altra: ecco perché le parole sono così importanti!

Facciamo un esempio:

“L’altro giorno sono andato in montagna, ma c’era un freddo che non avete idea… avevo maglioni leggeri, e dopo un po’ le mani mi si sono gelate, e avevo la pelle d’oca e i brividi e sento il freddo che mi entrava nelle vene…”.

Credo che se continuassi per qualche tempo, dopo un po’ chi mi ascolta potrebbe iniziare a sentire una sensazione di freddo.

Ci sono parole che evocano qualcosa di brutto, buio, freddo, lontano. Altre parole ricordano qualcosa di bello, di luminoso, di positivo. Possono evocare vicinanza, amicizia, oppure distacco e lontananza.

Sei consapevole delle parole che utilizzi?

Sei consapevole delle parole che utilizzi durante il giorno? Facciamo qualche esempio.

Supponiamo che tu faccia parte di un gruppo in un cui i legami si stanno un po’ deteriorando e non c’è più l’entusiasmo di una volta. Ti vedi con le persone del gruppo. Come sceglierai di esprimere quella sensazione? Potresti dire così:

“È bruttissimo ciò che ci sta succedendo. I nostri rapporti ultimamente sono corrosi dalla sfiducia e l’impegno di una volta è naufragato sotto il peso della fatica e dell’abitudine che si stanno incancrenendo, creando un senso di vuoto che mi fa stare molto male. Dobbiamo impegnarci o tutto ciò per cui abbiamo lavorato finirà”.

Oppure potresti scegliere di usare altre parole:

“Credo che l’entusiasmo che ci univa quando all’inizio di questa avventura, possa rinascere e unirci ancora di più. Se avremo fiducia ognuno di noi collaborerà con gli altri tirando fuori il meglio di sé, sono certo che insieme sapremo superare questo momento di crisi che stiamo vivendo, e che insieme ritroveremo la coesione di gruppo che ci ha sempre fatto stare bene riempiendoci il cuore e guidando il nostro impegno quotidiano”.

Ecco le parole utilizzate nel primo caso:
bruttissimo, corrosi, sfiducia, naufragato, fatica, incancrenendo, senso di vuoto, stare molto male, fine

Ed ecco gli ingredienti scelti nella seconda frase:
entusiasmo, inizio, avventura, rinascere, unirci, fiducia, collaborare, insieme, superare, coesione di gruppo, stare bene, cuore, impegno quotidiano

Il concetto espresso è più o meno lo stesso, ma utilizzando parole diverse, cambia completamente il tono del messaggio!

Potremmo chiederci: sono cambiate le parole, e quindi è cambiato il messaggio, oppure le diverse parole utilizzate corrispondono ad un atteggiamento di fondo completamente diverso?

Credo che le due cose si influenzino a vicenda: l’atteggiamento di fondo è fondamentale, ma se è unito alle parole giuste, insieme creeranno un messaggio potenziante, forte, incisivo, positivo.

Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. (Buddha)

Le parole che usiamo possono indebolire il nostro discorso e le nostre intenzioni; oppure possiamo scegliere di usare parole potenzianti, che diano forza alla nostra comunicazione e al nostro messaggio.

Non solo: le parole che usi, anche nel tuo dialogo interiore, potranno cambiare anche la tua percezione del mondo esteriore.

Prova a scrivere su un foglio le parole che possono potenziare la tua comunicazione:

unità, coesione, comunità, amore, felicità, pace, pazienza, sicurezza, fiducia, gruppo, stupore, meraviglia, speranza, fede.

In contesti ecclesiali e di fede, credo che essere consapevoli dell’utilizzo e della potenza delle parole sia molto importante, se vogliamo che la nostra presenza comunichi fede, amore, coesione, spinta alla solidarietà e alla collaborazione.

Impara giorno dopo giorno ad utilizzare più frequentemente parole come queste: perché se cambi le tue parole, cambierà anche il tuo mondo.

 

 

Qui l’articolo originale apparso sul blog “Comunicare il Sorriso di Dio”

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Nato nel 1971 ed ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.

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