E’ una mulattiera a gradino, percorsa da 1500 anni dai pellegrini che si recano a Monte Sant’Angelo
Lungo i versanti di Monte Sant’Angelo che degradano verso il mare Adriatico si snoda una delle più antiche mulattiere esistenti, percorsa incessantemente dai Pellegrini Micaelici che sin dalla fine del V secolo visitano la Grotta dell’Arcangelo Michele.
La “Valle Scannamugliera”
La “Valle Scannamugliéra” costituisce una deformazione popolare del toponimo “Scanderh Molelrh” che, secondo il noto letterato Frà Marcello Cavagliere, interpretando la Lingua Gotica vuol dire “forte e grande salire”. In lunghi tratti della mulattiera sono presenti scalini, scavati nella roccia dai contadini, dai pastori e dai devoti per rendere più agevole la salita.
La frequentazione di questo sentiero da parte dei Pellegrini Micaelici ha determinato che, nel tempo, esso venisse denominato “Scala Santa”. Tutto il sentiero è allo scoperto, molto panoramico, ed attraversa uno tra i più interessanti paesaggi rupestri del Gargano, plasmati dall’attività secolare dell’uomo (www.minervinolive.it).
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La chiesa di “Ognissanti”
Lungo il percorso si rinvengono terrazzamenti in buono stato di conservazione, antiche cave di tufo, piccoli vani scavati anella roccia ed insediamenti ipogei. Fra questi ultimi il più interessante è rappresentato dalla chiesa rupestre “Ognissanti” scavata nella roccia sul costone destro della Valle Scannamugliéra.
Nel IX secolo intorno alla chiesa gli abitanti della sottostante pianura dettero vita ad un agglomerato civile. Infatti tutto intorno si possono osservare abitazioni scavate nella roccia, fornite di focolare e collegate le une alle altre, ai diversi livelli di piano, da viottoli e scalinate incavate nel banco roccioso.
Lo sguardo può spaziare su un’ampia e suggestiva visuale che abbraccia il Golfo di Manfredonia, il Tavoliere delle Puglie e gran parte del Sub-Appennino Dauno (www.destinazionegargano.it).
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