Alfonso Rodríguez fu canonizzato sulle orme di Pietro Favre e Ignazio di LoyolaIl frate aprì la grande porta di quercia, e davanti a lui c’era un uomo curvo e dall’aspetto scarmigliato che lo fissava. Era il 1571, e l’uomo era un mercante di stoffe di 37 anni che cercava di essere ammesso nell’ordine. Non voleva diventare sacerdote, ma solo essere ammesso come fratello laico. Il frate scosse la testa e stava per congedarlo quando l’uomo disse: “Pietro Favre era mio amico”.
Pietro Favre era probabilmente il migliore amico di Sant’Ignazio di Loyola, ed è considerato da molti il co-fondotore dei Gesuiti. Morì nel 1545 a 39 anni, ma il fatto che quell’uomo avesse detto di essere suo amico fece sì che il frate si fermasse e tenesse la porta aperta. Guardandolo gli chiese: “E come osate affermare di essere amico di Pietro Favre?”
L’uomo si presentò come Alfonso Rodríguez, e spiegò che quando aveva circa 10 anni Pietro Favre era stato presso la sua famiglia mentre stava predicando una missione a Segovia. Disse anche che frate Pietro lo aveva preparato per la sua Prima Comunione. Gli venne permesso di entrare, e il frate portinaio chiamò un suo confratello perché andasse ad ascoltare la storia dell’uomo.
Alfonso spiegò che aveva dovuto abbandonare la scuola a 12 anni, quando suo padre era morto all’improvviso e lui aveva dovuto far fronte alle necessità della madre e dei nove tra fratelli e sorelle. A 26 anni aveva poi sposato una donna di nome María Suárez. Avevano avuto tre figli, due dei quali morti prima di compiere cinque anni. Poi María era morta all’improvviso, e Alfonso si era ritrovato vedovo con un bambino da allevare. Anche quest’ultimo, però, era morto improvvisamente.
Alfonso aveva ora 37 anni ed era fragile e consumato. Spiegò che non voleva risposarsi, ma solo trascorrere il resto della sua vita servendo Dio. Fortunatamente, le persone che attraversavano un momento difficile erano sempre accolte dai Gesuiti. Essendo stato formato dallo stesso Pietro Favre, venne accettato volentieri dai Gesuiti.
Alfonso aveva un’istruzione minima, e quindi dovette studiare all’università di Barcellona. La sua salute era però molto delicata, e riuscì a studiare solo per un anno. Il 31 gennaio 1571 venne comunque accettato nel noviziato dei Gesuiti. Si diceva che il provinciale scherzasse dicendo che se non fosse riuscito a diventare sacerdote o fratello magari avrebbe potuto diventare santo.
Venne mandato a Palma, dove svolse vari compiti presso il collegio gesuita di Montesino. Pronunciò i voti perpetui il 5 aprile 1573, a 41 anni.
Nel 1579 divenne portinaio del collegio. Continuava a svolgere vari compiti, rispondeva alla porta e accoglieva i viaggiatori e gli ospiti, ed era sempre a disposizione per qualsiasi cosa. Quello al collegio gesuita è stato il suo primo e unico incarico come membro dei Gesuiti.
Fr. Alfonso ha sofferto molto nella sua vita. Aveva perso la giovane moglie per malattia e i tre figli uno dopo l’altro, nonché il suo lavoro come mercante di lana. Era diventato un fratello gesuita laico e ha trascorso il resto della sua vita svolgendo i lavori più umili.
Sconosciuto ai più, aveva sviluppato uno stretto rapporto con Dio, e gli era stato concesso il dono dello Spirito, che gli permetteva di influenzare profondamente chiunque parlasse con lui. Riuscì a far trovare la pace a innumerevoli persone, e la sua reputazione si diffuse ampiamente.
Fr. Alfonso Rodríguez morì il 31 ottobre 1617 a 84 anni. È stato canonizzato da Papa Lone XIII nel settembre 1888.
Sant’Alfonso Rodríguez, prega per noi!