Sebastian Steudtner ha stupito il mondo con le sue capacità, ma è forse più sorprendente quello che il surf può insegnarci su DioLa capacità di Sebastian Steudtner di trasformare una delle meraviglie più avvincenti in uno sport è sorprendente. Un video virale che mostra Steudtner fare surf a Nazaré, in Portogallo, è stato girato lo scorso anno da Javier Goya di Ura Films e ha ricevuto più di 1,7 milioni di visite. L’esibizione si è svolta nel contesto del 2018 Ride of the Year Award, una competizione organizzata dalla World Surfing League.
Nato e cresciuto a Norimberga, in Germania, Steudtner ha provato a fare surf per la prima volta a 9 anni mentre era in vacanza con la sua famiglia, ed è rimasto folgorato da quell’esperienza. Ha pregato i genitori di potersi allenare, e loro hanno acconsentito a mandarlo in una scuola di surf delle Hawaii quando aveva appena 13 anni. Ora, a 24, gira per il mondo pronunciando conferenze, servendo i bambini sfortunati e condividendo il suo messaggio: “Tutto è possibile. Credete nei vostri sogni e trovate il coraggio di trasformarli in realtà”.
Se le capacità atletiche di Steudtner e il suo messaggio sono impegnativi, c’è qualcosa di ancor più profondo nelle sue imprese fenomenali. Il dottor Peter Kreeft, autore di best-seller, professore di Filosofia presso il Boston College e appassionato di surf, può attestare le tante analogie con il percorso spirituale che ha trovato nel praticare surf:
“Gli elementi fondamentali del simbolismo sono piuttosto chiari: io, il surfista, sono me stesso. Il corpo con cui faccio surf in mare simboleggia l’anima, con cui ‘faccio surf’ in Dio. Il mare è Dio. La spiaggia è l’approccio a Dio. Surfare è l’esperienza di Dio, o la vita spirituale”.
Il dottor Kreeft è anche apparso in un breve film e ha scritto un libro sul tema, intitolato I surf, therefore I am.