Lo immaginiamo come il luogo della giustizia di Dio, di una giustizia inflessibile. Ma è davvero così?
Sarà utile dare alcune precisazioni sullo stato delle anime del Purgatorio, poiché spesso immaginiamo il Purgatorio come il luogo della giustizia di Dio, di una giustizia inflessibile, di una giustizia senza misericordia: quando in realtà esso è un prodotto della misericordia di Dio, anche se è una misericordia in cui l’uomo non può intervenire per meritarla.
Questo è precisamente ciò che alcune anime sante, specialmente Santa Caterina da Genova, ci insegnano a partire dai lumi che Dio ha comunicato loro circa le anime del Purgatorio.
Tre sono in particolare le ragioni per cui nel Purgatorio si manifesta la misericordia divina:
– prima, per l’amore che le tre Persone Divine hanno per quelle anime benedette;
– seconda, per l’amore e la conformità che queste anime hanno con Dio;
– terza, per la stessa sofferenza che queste anime devono sopportare.
1) Amore di Dio per le anime del Purgatorio.
Prima di tutto, la misericordia di Dio per queste anime si manifesta nella predilezione che la Divina Provvidenza manifestò nei loro confronti. Il Signore li ha scelti in maniera tale da concedere loro la grazia della perseveranza finale e li ha acquisiti a Sé per sempre: sono anime definitivamente salvate. E per questo ora, nel Purgatorio, la Santa Trinità guarda a ognuna di queste anime sofferenti con immenso amore:
– Dio Padre le contempla risplendenti del Sangue di Suo Figlio, prezzo unico e preziosissimo della loro salvezza, e le guarda e le ama infinitamente in Suo Figlio crocifisso e glorioso.
– Dio Figlio si rallegra nel vederle immerse nella volontà del Padre Suo, in un totale consenso all’amore del Padre.
– Dio Spirito Santo scorge in esse gli ultimi tocchi dell’opera di santificazione e perfezionamento soprannaturale, attraverso la dolorosa purificazione a cui le sottopone: le guarda con infinito compiacimento, e riversa abbondantemente su di esse i suoi doni e le sue grazie.
In definitiva, le anime del Purgatorio sono figlie amatissime della misericordia divina: sono destinate ad essere le gioie eterne della Gerusalemme celeste.
2) Amore che queste anime hanno per Dio.
Il secondo effetto della misericordia di Dio per le anime del Purgatorio è il dono di una intensa e perfetta vita spirituale, quale non può immaginarsi in questa terra, salvo i più grandi santi. E a differenza di noi:
– la loro fede non è come la nostra, vacillante e fragile, che si lascia facilmente sedurre dalle creature: queste anime sono fisse in Dio, guardano e considerano solo Dio, e la loro fede, attraverso le prove del Purgatorio, arriva al massimo distacco e rinuncia di sé;
– la loro speranza è fermissima: sanno che si sono salvate per sempre, che certamente possiederanno il Cielo e che ormai non possono perdere Dio per il peccato;
– la loro carità è ardentissima, fino al punto da costituire la loro principale attitudine, per la quale sono purificate: anelano a Dio, Lo amano come il loro tutto e con tutte le energie del loro essere.
Questa vita spirituale è tanto perfetta che produce in esse una perfettissima conformità alla volontà di Dio: il loro abbandono in Dio è perfetto e produce in esse un ordinamento di tutti i loro aneliti, di tutti i loro affetti e di tutti i loro desideri.
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3) Sofferenze di queste anime.
Il terzo effetto della misericordia di Dio su queste anime è la stessa sofferenza con cui le purifica. Per dirla in altro modo, Dio è un fuoco divoratore, e questo fuoco, per misericordia, vuole comunicarsi alle anime per mutarle in Se stesso; e le anime sono come il legno che infiamma quel fuoco.
Secondo le condizioni delle anime, questo fuoco avrà diverse azioni ed effetti:
– se le anime sono già perfette e sono in tutto simili a Dio, il fuoco della carità divina agisce su di esse come sulla legna già perfettamente consumata, diventata brace: sulla quale il fuoco esercita la sua azione silenziosamente e con calma, come identificandosi con essa: sono le anime glorificate;
– se le anime sono sante, ma hanno cose da purificare, il fuoco della carità divina lavora su di esse come su un legno umido: comunica progressivamente le sue qualità di fuoco, ma con violenza, con dolore diremmo, perché trova resistenza nel legno: emette fumo, la fiamma sfrigola: sono le anime del Purgatorio, che vengono progressivamente assimilate dalla carità di Dio, fino a quando queste resistenze scompaiono;
– e se l’anima rimane tenacemente aggrappata al suo peccato, allora il fuoco della carità divina lavora su di essa come sulla legna incombustibile: con violenza suprema, senza riuscire a trasformarla in Dio: sono le anime dell’Inferno.
Pene principali e secondarie
Quindi, le anime del Purgatorio soffrono immensamente. La loro stessa vita spirituale infligge loro questa sofferenza. In effetti, per le anime che amano perfettamente Dio, che sono perfettamente limpide e arse dalla carità divina, totalmente integrate nell’amore che le possiede, che le attrae e che vuole darsi in pienezza, vedersi impedite di raggiungerlo e di possederlo pienamente è un sofferenza indicibile; è un doloroso languore d’amore, un esilio lontano dall’Amato, un divorante desiderio di possederLo; è come un’attesa inflitta dalla loro stessa condotta: l’Amato è venuto e non erano pronte …
A questo vengono ad aggiungersi altre pene secondarie, secondo la condizione di ogni anima: perfetta conoscenza delle loro colpe e infedeltà, che deplorano enormemente; rimorso per le grazie inutilizzate o sperperate; sofferenza per essere lì dimenticate e separate dai loro parenti; attesa ansiosa della liberazione dal Purgatorio, che non sanno quando avverrà.
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Le anime ringraziano Dio per le sofferenze
Ma, beninteso, a causa della loro perfetta conformità alla volontà di Dio, le anime del Purgatorio ringraziano Dio (e quanto!) per queste sofferenze, e le amano per abbandonarsi alla volontà di Dio. Due sono le ragioni di questo amore:
– la prima è che le anime del Purgatorio non vorrebbero per nulla al mondo presentarsi davanti a Dio nello stato in cui si trovano; e se Dio non desse loro l’opportunità di purificarsi in Purgatorio, non oserebbero mai apparire alla Sua presenza, consci come sono della loro indegnità; e perciò, vedendo come queste sofferenze le puliscono, le purificano, le abbelliscono, esse le amano con tutto il loro cuore, come un santo in questa vita può amare la croce;
– la seconda è che le anime del Purgatorio vogliono acquisire la somiglianza con Gesù Crocifisso, che non seppero acquisire in questa vita.
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