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Sai criticare in modo efficace? 4 indicazioni di Daniel Goleman per criticare con tatto

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Don Giovanni Benvenuto - pubblicato il 09/12/19
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Pensi di essere capace a criticare? Ovvero: nel momento in cui ritieni che sia necessario esporre una critica verso qualcuno, credi di possedere gli strumenti perché la tua critica sia costruttiva? Qualche risposta l’ho trovata in questo libro, Leadership Emotiva di Daniel Goleman, l’autore di Intelligenza Emotiva, entrambi testi assolutamente fantastici, imperdibili.

Goleman dice che per criticare in modo efficace, bisogna tenere presente quattro punti. Nel libro dedicato alla leadership sta parlando soprattutto delle critiche in ambito lavorativo, ma credo che i suoi consigli possano essere applicati a qualunque altro campo: nella coppia, in famiglia e qualunque altra situazione.

1 – Se devi criticare, fallo di persona
Sicuramente è molto più comodo criticare a distanza, magari con un messaggio. Ci sentiamo tutti un po’ a disagio nel dover dire a qualcuno che sta sbagliando in qualcosa, e farlo a distanza ci preserva in parte da questo disagio.

Ma in realtà, le critiche possono diventare veramente efficaci soltanto quando vengono comunicate faccia a faccia. In questo modo, si dà alla persona criticata l’opportunità di percepire il nostro atteggiamento positivo, e anche di rispondere o di chiedere un chiarimento.

Oltre ad essere un grande atto di coraggio, criticare di persona è il primo requisito perché la critica ottenga il suo scopo, ovvero il miglioramento della persona, e perché no, se la critica è sincera e costruttiva, anche del rapporto, perché la critica stessa può essere percepita indice di attenzione e di amore verso l’altro.

2 – Cerca di essere il più possibile specifico
Spesso le critiche nascono da uno scatto di nervoso ed impazienza, e in quei casi possono prendere queste forme:

    • Sei sempre il solito!
    • Accidenti, hai fatto proprio un disastro!
    • Lo sapevo, cavolo, di nuovo…

Espresse così, non sono neppure critiche, sono semplicemente scatti d’ira, e in quanto generiche e non specifiche, servono a ben poco.

Supponiamo che sul lavoro tu abbia la responsabilità di una squadra di colleghi con i quali state lavorando ad un progetto comune, e tu pensi che un tuo collega non stia facendo bene il suo dovere. Se si sentirà semplicemente dire che sta sbagliando, non solo non capirà come migliorare, ma facilmente si deprimerà, non sentendosi né valorizzato né corretto.

Ecco l’importanza di essere specifici, per cui la critica potrà essere espressa in questi termini:

Stai facendo questo lavoro, e nel complesso sta andando bene. Credo in questo aspetto ci sia una cosa da rivedere: impostandola in questo modo, potrebbe accadere questa cosa, che forse non sarebbe l’ideale. Potresti provare a farla in quest’altro modo. Fai qualche tentativo, e ne riparliamo tra qualche giorno.

Se all’interno del rapporto di coppia i partner imparassero ad esprimersi sempre in questi termini e con questo spirito, credo che il rapporto ne potrebbe trarre un notevole giovamento.

3 – Non limitarti alla critica, ma suggerisci una soluzione
Se critichi soltanto, anche se in modo specifico, potresti lasciare l’altro in una situazione di stallo e frustrazione, che a lungo andare potrebbe demotivare.

Se invece suggerisci una soluzione, aiuterai la persona a intuire che può esserci un’altra strada. Le darai speranza, e non l’avrai soltanto illuminato sulle cose che non vanno, ma lo avrai proiettato in avanti in modo positivo.

4 – Cerca di essere sensibile
Cerca di renderti conto che ciò che dici, in un modo o nell’altro, avrà un impatto sull’altra persona. Il nostro desiderio non è di creare distanza, freddezza, risentimento. Come direbbe Papa Francesco, un buon leader non deve alzare muri, ma costruire ponti.

Nell’esprimere la critica, non dimenticare mai che la persona che hai di fronte, prima di essere un collega o un amico, è prima di tutto una persona umana, con le sue fragilità, e cerca quindi di avere un atteggiamento estremamente rispettoso e delicato.

Oggi giorno sul lavoro è importante saper costruire un ambiente che sia umanamente vivibile. Innumerevoli studi, e questo libro di Goleman ne riporta moltissimi, vanno tutti nella stessa direzione: in un ambiente di lavoro positivo, non solo le persone vivono meglio, ma anche la loro produttività ne risente in modo importantissimo.

Era solo un assaggio, sono sicurissimo che se leggerete i libri di Daniel Goleman ne rimarrete super entusiasti.

La prossima volta che dovrai formulare una critica, ricordati quindi di questi quattro punti. Non si tratta soltanto di essere più buoni perché è giusto farlo. Ti renderai conto che in questo caso, come in 1.000 altri, la sensibilità e l’attenzione all’altro paga anche in termini di risultati.

Come direbbe Goleman, è più importante essere emotivamente intelligenti, che essere semplicemente intelligenti.

 

Qui l’articolo originale apparso sul blog “Comunicare con il sorriso”

Nato nel 1971 ed ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.

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