Tutti noi usiamo Whatsapp per mandare messaggi. Da più di un anno l’app permette di eliminare i messaggi appena scritti, a patto che venga fatto entro un’ora dall’invio.
L’unica cosa un po’ fastidiosa, è che il messaggio eliminato non sparisce senza lasciare alcuna traccia, come probabilmente preferiremmo, ma al posto del messaggio, nel telefono del mittente rimane una scritta:
Hai eliminato questo messaggio.
Ma la cosa terribile è quando il destinatario legge:
Questo messaggio è stato eliminato
E allora possono partire pensieri paranoici del tipo:
– Eliminato? Cioè: l’ha scritto… e poi… l’ha eliminato? …e perché? chissà cosa avrà scritto… e perché l’avrà eliminato… sarà stata sicuramente una cosa terribile… voglio saperlo… non posso vivere con questo dubbio…
Ferma tutto! Che problema c’è se lui o lei ha eliminato un messaggio? È davvero necessario star lì a farci 1.000 paranoie? Innanzitutto, potrebbe essere che il mittente ha mandato per errore una faccina al posto di un’altra, o ha fatto un orribile errore ortografico di cui si è subito accorto, o magari ha sbagliato destinatario.
Ma può anche essere che davvero abbia scritto quel messaggio, e prima di spedirlo ha cambiato idea e l’ha voluto eliminare perché ha valutato che era meglio non mandarlo. In tal caso, dobbiamo farne una tragedia?
Sapete cosa vi dico? Io sono proprio contento che Whatsapp dia questa possibilità. Mi spiego.
Whatsapp viene chiamata “app di messaggistica istantanea”. Ecco, il problema sta proprio lì. Istantanea. Veloce. Immediata. Impulsiva.
Leggo e rispondo. In un attimo. Senza pensarci.
Dentro di noi è come se ci fossero due sistemi di pensiero e di comunicazione. Qualcuno li chiama il sistema impulsivo e il sistema riflessivo.
1 – Il sistema impulsivo, indovinate un po’? Agisce d’impulso, senza pensarci, non è guidato dalla ragione ma dall’istinto.
- È un sistema veloce, fondamentale per la sopravvivenza della nostra specie, è il sistema che ci ha salvato dalle bestie feroci, dai pericoli reali.
- È il sistema che ci fa fare un salto quando vediamo un serpente o un topo; è il sistema che in macchina ci salva la vita quando di fronte ad un ostacolo imprevisto freniamo d’istinto, o quando ci buttiamo su nostro figlio per salvarlo da un pericolo imminente.
- Ma è anche il sistema che ci fa venire voglia di tirare un pugno ad una persona che ci ha offeso.
Che ci fa rispondere ad un’offesa senza pensarci, che ci fa litigare anche quando magari non ce ne sarebbe il motivo, che ci fa offendere una persona che amiamo senza pensarci troppo su. - Ed è il sistema che non appena vediamo un messaggio su Whatsapp a volte ci fa fare una battuta d’istinto, o ci fa mettere un’emoticon di un certo tipo; ci fa rispondere male ad una persona perché quello che abbiamo appena letto ci ha dato fastidio, ci ha messo indignazione, rabbia, voglia di spaccare tutto e dirgli in faccia quello che pensiamo!
2 – E poi c’è il sistema riflessivo. È quello che ci fa ragionare con calma sulle cose, su ciò che ci accade, e su come noi abbiamo reagito a ciò che ci è accaduto.
- È il sistema che ci fa contare fino a dieci prima di aprire bocca.
- È il sistema che ci fa mordere la lingua e battere il petto.
- Che ci fa chiedere scusa.
- È il sistema che tante volte ci ha fatto rileggere il messaggio su Whatsapp che avevamo appena mandato, pensando: “No! Ma che stupido sono stato a scrivere così!”
I nostri remoti antenati, vissuti più di 30 anni fa ;-), non avevano questo problema: usavano carta e penna, e prima di spedire la loro lettera, ci pensavano su per bene, la rileggevano e rileggevano, magari anche a distanza di un giorno, e soltanto alla fine la spedivano.
Ed ecco quindi che Whatsapp ci viene in aiuto con questa funzionalità: il tuo sistema riflessivo ti ha fatto capire che potevi proprio evitare di scrivere quella cavolata? Beh, dai, per questa volta puoi rimediare: se il tuo amico non ha ancora letto quella frase, affrettati a cancellarla, e lui non la leggerà.
Resta quella scritta un po’ fastidiosa:
“Questo messaggio è stato eliminato”
Beh, per me che ho scritto e poi cancellato, quella scritta mi dice anche:
Giovanni, la prossima volta, prima di premere INVIO, non affidarti soltanto al tuo sistema impulsivo, ma metti in moto anche quello riflessivo”, ovvero, come si diceva una volta: “Prima di azionare la lingua, controlla che il cervello sia collegato.
Per te che leggi invece quella scritta e ti accorgi che lui o lei hanno scritto e poi ci hanno ripensato, beh… non chiedere spiegazioni, e soprattutto non farti domande del tipo: Cosa avrà mai scritto…
Lascia che l’altra persona abbia il diritto di ripensarci, e ringrazia Whatsapp che forse ti ha risparmiato un messaggio che ti avrebbe fatto rosicare… ancora di più! 🙂
Qui l’articolo originale
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Nato nel 1971 ed ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.