Oggi ti rivolgo una domanda la cui risposta ti richiederà una riflessione profonda: quando soffriamo interiormente, dove si trova la fonte del dolore?
Se ci pensi con calma, ti accorgerai che molto spesso essa si trova nel passato, altre volte nel futuro.
Il passato è una grande fonte di sofferenza, ad esempio quando pensiamo:
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- Avrei dovuto fare così, e invece…
- Se avessi avuto genitori diversi, amici diversi, un coniuge diverso, figli diversi, un lavoro diverso…
- Accidenti, ho sbagliato…
Rimanendo fermi al nostro passato, spesso viviamo nel rimpianto e nel senso di colpa, rigirandoci continuamente nel nostro dolore. Dimentichiamo che il passato è un muro inamovibile, e per quanto continuiamo a dargli testate, non si muove di un millimetro, mentre noi continuiamo a farci del male.
Anche il futuro può essere fonte di grande sofferenza:
- Cosa mi succederà? E se mi accadesse questo?
- Ce la farò? E se non ce la facessi?
- Cosa succederà ai nostri figli?
«Se, se, se…» e così l’ansia di ciò che potrebbe accadere ci divora e ci toglie serenità.
Anche in questi giorni ce ne stiamo rendendo conto, specialmente se seguiamo per troppo tempo la televisione e quei programmi informativi che ci riempiono la testa fino a farci quasi impazzire.
Se hai visto Kung Fu Panda, ricorderai la frase che Oogway, la saggia tartaruga, rivolge a Shifu, il panda rosso:
«Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà. C’è un detto: ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente.»
Ti sei mai chiesto perché i bambini sono sempre felici?
Perché vivono nel presente!
Anche Gesù sapeva vivere il presente e incoraggiava i suoi discepoli a fare lo stesso:
«Non affannatevi di quello che mangerete o berrete, né di quello che indosserete. Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.» Matteo 6
Durante la giornata di oggi, appena ne avrai la possibilità, mettiti comodo e spegni tutte le voci intorno a te.
Fermati. Respira. Ascolta il tuo corpo.
Senti col pollice i polpastrelli delle tue dita.
Guarda i colori intorno a te.
E pensa ai volti delle persone che ami.
Sei parte del Mistero della Vita, sei nelle mani di Dio.
Sentirai lentamente fluire dentro di te una grande serenità.
La serenità che scaturisce dal vivere e percepire il presente.
Se non sei abituato ad immergerti nel presente, non appena ti fermerai, ti sembrerà di sentirti risucchiato dai problemi.
È normale, non potrà essere un cambiamento immediato, perché anni di abitudini e condizionamenti hanno scavato un forte solco di inquietudine dentro di noi.
Ma tu inizia, e lentamente capirai che è la strada giusta.
Lascia andare il passato, che non è più.
Smetti di preoccuparti di ciò che il futuro potrà riservarti: la preoccupazione non lo cambierà, mentre avrà il potere di avvelenare il tuo presente.
Occupati di ciò che è in tuo potere occuparti.
E accogli il resto come una sfida e un’opportunità
La vita è un dono. Il presente è un dono. Godilo con gratitudine.
Adesso.
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Nato nel 1971 ed ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio Direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.