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Sacerdote messicano parla dell’“amorevole presenza di Dio” che ha sentito mentre lottava contro il Covid-19

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J.P. Mauro - pubblicato il 26/05/20
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Padre Antonio Pérez Hernández ha continuato il suo ministero con i malati anche quando è stato contagiato egli stessoUn sacerdote dell’arcidiocesi di Tlanepantla, in Messico, ha raccontato la sua esperienza di ricovero a causa del Covid-19. Padre Antonio Pérez Hernández ha riferito la sua storia in un video sul canale arcidiocesano di YouTube, spiegando che questa situazione ha approfondito la sua fede mentre lottava per equilibrare la sua ripresa con lo svolgimento del ministero sacerdotale nei confronti degli altri pazienti.

La Catholic News Agency, che ha tradotto delle citazioni tratte dal video con l’aiuto dell’agenzia ACI Prensa, riferisce che Pérez ha convidiso la stanza con vari altri pazienti affetti da coronavirus, con i quali ha svolto il suo ministero quando le forze glielo permettevano.

“Quando ero lì, c’è stato un momento in cui ho sentito come se Dio mi chiamasse alla sua presenza”, ha confessato Pérez ad ACI Prensa. “Ed è allora che si scopre l’abbandono, l’abbandono totale del dire al Signore ‘Eccomi, se vuoi chiamami, sono pronto; sono pronto anche se vuoi lasciarmi qui. Ti chiedo solo di darmi la forza per dare l’assoluzione e assistere i miei fratelli che soffrono come me per la malattia’”.

Padre Hernández ha spiegato di aver ascoltato Confessioni e assolto chi glielo chiedeva, e di essere stato presente quando vari pazienti sono morti. Anche in quella situazione difficile, però, ha notato che l’atmosfera piena di paura dell’ospedale si trasformava distintamente in un’atmosfera di pace e speranza, cosa che attribuisce alla preghiera.

Durante il suo ricovero, ha affermato, ha “sentito la presenza amorevole di Dio”.

Padre Antonio ha concluso con un appello ai fedeli affinché si mettano nelle mani di Dio:

“C’è un momento in cui hai solo il camice dell’ospedale, nient’altro”, ha detto. In quel frangente “si sperimenta l’abbandono di dire al Signore: ‘Signore, ho Te. Cos’altro posso volere se ho Te?’”

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